La donna, che sta scontando 16 anni per l'omicidio del figlio
dovrà ora fronteggiare l'accusa di aver cercato di creare false prove
Calunnia e frode processuale
Chiesto il giudizio per la Franzoni
Un maldestro tentativo di far emergere un diverso assassino
fuggito attraverso il garage. Assolto l'avvocato Taormina
di MEO PONTE
TORINO - Frode processuale e calunnia. Una nuova richiesta di rinvio a giudizio per Anna Maria Franzoni già condannata in via definitiva a 16 anni di reclusione per il delitto di Cogne. La donna, riconosciuta colpevole di aver ucciso il figlio Samuele, dovrà ora rispondere, nel processo "Cogne bis" di questi due reati minori a causa di un maldestro tentativo di sostanziare con prove la tesi di un "terzo uomo", di un possibile assassino individuato in un vicino.
Insieme a lei è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per un consulente svizzero, tale Eric Dust, che dovrà rispondere solo di "frode processuale". Fu lui a lasciare nel garage della casa di Cogne un'impronta del medio della mano sinistra impresso sul luminal. E' la prova sulla quale si basa la certezza dei giudici che si trattò di un tentativo di depistaggio. Da assolvere, invece, sempre secondo il Gip torinese, l'avvocato Carlo Taormina e alcuni altri consulenti che, in un primo momento, erano stati individuati come gli ideatori e gli esecutori del tentativo di frode. Pare, però, che i giudici non abbiano raggiunto un accordo sul coinvolgimento di Taormina e degli altri imputati nella vicenda.
A rispondere di tutto, dunque, resta solo la Franzoni che aveva firmato l'esposto alla Procura di Aosta nel quale, a partire da alcune tracce eventualmente lasciate nel garage della casa di Cogne, s'individuava la via di fuga di un possibile assassino del piccolo Samuele diverso dalla madre. Anche il marito della Franzoni, Lorenzo Stefani risultava tra gli indagati. Pure lui è stato assolto.
"Pur essendoci degli elementi indiziari a carico degli altri imputati - ha spiegato il pm Marcello Maddalena in una conferenza stampa - gli elementi raccolti sono contraddittori e, a giudizio della Procura, non consentono di sostenere l'accusa in dibattimento. In ogni caso se l'ordinamento prevedesse la calunnia colposa non avremmo avuto nessun dubbio nel chiedere il rinvio a giudizio". Nella richiesta di archiviazione, che è composta da 81 pagine, si sottolinea però che "sussistono margini di rilevanza sotto il profilo civile per una eventuale valutazione di responsabilità ".
(26 gennaio 2009)Tutti gli articoli di cronaca
Perchè una donna uccide il proprio figlio? In che mondo viviamo?