"Aveva gli occhi come un pettirosso
era una donna di undici anni e mezzo
si alzò la gonna per saltare il fosso
aveva addosso un vestitino rosso.
Mentre passava in mezzo a quel giardino
di settant'anni incontrò un bambino
voleva ancora afferrare tutto
e non sapeva cos'é bello e cos'é brutto
e l'afferrò con cattiveria
lei si trovò le gambe in aria
lui che cercava cosa fare
c'era paura e c'era male”
(…)
"E il male lo afferrò proprio nel cuore
come succede con il primo amore
e lei allora lo prese tra le braccia/con le manine gli accarezzò la faccia
così per sempre si addormentò per riposare
come un bambino stanco di giocare".
Il testo ha suscitato scandalo perché narra chiaramente il tentativo di stupro subito da una bambina da parte di un settantenne. La violenza non avviene perché l’uomo muore di infarto, e la piccola attraverso un gesto (quello di accarezzare il viso dell’anziano caduto a terra) sembra provare pietà per quel corpo senza vita.
Gino Paoli è stato accusato di indulgenza e perdono nei confronti dei pedofili e ieri sera a “Che tempo che fa” ha spiegato: “Quello di cui si parla qui è la pietà. Io ho pietà per i vinti. Anche per quelli che hanno fatto le cose peggiori: quando uno è a terra io non lo prendo a calci in faccia. Fa parte della mia natura. Forse è questo che ha provato la bambina del “Pettirosso”, la pietas che a noi riesce così difficile”.
Io condivido pienamente le parole del cantautore, e mi stupisce che un testo del genere abbia potuto suscitare così tante polemiche.
Voi che ne pensate?
Ah, visto che è un po' che non passo di qua...ciao a tutti