ROMA - «Se necessario costruiamo celle negli stadi per mettervi subito chi delinque». Lo ha detto il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, a margine della presentazione della campagna di comunicazione contro la violenza degli stadi promossa dal Ministero dell'Interno. Sulla possibilità di importare o meno il modello inglese nel calcio italiano, il numero uno della Lega è stato molto chiaro: «Loro hanno un'altra cultura e poi non dimentichiamo che noi abbiamo comunque un'ottima tifoseria fatta di gente per bene che segue le squadre». «Certo, in Italia ci sono delle leggi che vanno cambiate - ha aggiunto - e così anche le attività di quegli uomini politici che trovano gusto a difendere quelle persone che dovrebbero andare in galera. Invece, da noi c'è la corsa al padrino politico per la ricerca dei consensi. Noi non dobbiamo imitare nessuno, ma semplicemente dobbiamo cambiare e applicare le leggi, magari mettere se necessario delle celle negli stadi. Così se ci sono delinquenti, si mettono subito in cella e poi si trasferiscono nelle carceri. O siamo forti o è meglio arrendersi. Noi non ci arrendiamo».
CONSUMATORI «NIENTE CELLE,FERMARE VIOLENTI» - La dichiarazione del presidente della Lega Calcio ha suscitato perplessità nel presidente del Movimento Consumatori, Lorenzo Miozzi. «Non si tratta di creare nuove celle, peraltro dentro gli stadi - afferma Miozzi - ma di bloccare sul nascere le violenze impedendo ai violenti di seguire le partite. Gli stadi in Italia sono sempre più vuoti, lo sport più popolare sta perdendo il tifo sano perché le persone hanno paura di mettere piede negli spalti. In tutti questi anni si sono emanate nuove norme più rigide, ma nella pratica non vengono applicate proprio per la resistenza dei club calcistici e degli interessi economici che ruotano attorno al calcio e ne hanno snaturato lo spirito».
NAPOLI - Matarrese poi ha chiesto di tutelare chi investe nel calcio, come Aurelio De Laurentiis. «Ognuno deve fare la sua parte, comprese le società. De Laurentiis ha investito enormi risorse nel calcio e nello stadio per dare tranquillità e quindi va tutelato, anche le forze dell'ordine devono tutelare questi ingenti investimenti». Il numero uno della Lega è poi tornato sulla voglia di mollare confidata dal presidente del Napoli dopo la chiusura delle curve del San Paolo fino al 31 ottobre decisa dal giudice sportivo: «Capisco l'amarezza di De Laurentiis, è la rabbia per quanto successo che lo ha indotto a quella reazione, ma è come quando si litiga con la moglie, poi tutto passa. Il presidente del Napoli non è uomo che si arrende, lui già era forte prima figuriamoci cosa potrà combinare in Lega adesso. Questi avvenimenti lo renderanno ancora più forte, lo aspettiamo a braccia aperte». Matarrese ha poi voluto precisare che «la Lega Calcio è in sintonia con il governo». Quindi ha aggiunto: «Dobbiamo evitare di vivere da separati in casa, dobbiamo collaborare. Mi sento oltraggiato e ferito e come me tutti quelli che amano il calcio per quello che è successo in occasione di Roma-Napoli. Partendo da Napoli, il ministro è intervenuto duramente usando il pugno di ferro, rispettiamo tali decisioni, noi però ci impegneremo affinchè questo punto di ferro diventi pugno di velluto. Assegneremo parte delle nostre risorse in un fondo di garanzia per iniziare a sistemare questi benedetti stadi, non possiamo però ignorare il fatto che i nostri impianti sono diventati fatiscenti, il governo ha stanziato 20 milioni di euro per cercare di migliorare la sicurezza negli stadi».
SPOT E MAGLIETTE CONTRO I TIFOSI VIOLENTI - Nel corso dell'iniziativa di comunicazione del ministero dell'Interno, presente il ministro Roberto Maroni, il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese e il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, è stato presentato lo spot per dire no ai tifosi violenti che sarà trasmesso in televisione, nei cinema e sui siti internet. Si tratta, ha spiegato Maroni «di una Campagna di sensibilizzazione per promuovere i valori veri dello sport e il tifo corretto: l'iniziativa si affianca alle misure anti violenza adottate». la Campagna partirà venerdì con uno spot di 30 secondi sulle reti Rai, che presentano immagini di belle azioni di gioco alternate alle violenze dei tifosi.
LO SLOGAN - Lo slogan è «Tifosi violenti, vigliacchi all'ultimo stadio». In seguito gli spot andranno in onda anche sulle reti Mediaset, in alcuni cinema, sui siti internet dei quotidiani sportivi e anche sui maxi schermi degli stadi. Nella prossima giornata di campionato, inoltre, i calciatori di A e di B entreranno in campo indossando una maglietta con la scritta «Stop alla violenza». Ad indossarla, al Viminale, il pugile medagliato di Pechino Clemente Russo. Matarrese ha assicurato che «continueremo a combattere la violenza senza abbassare la guardia: i presidenti stanno facendo l'impossibile, a volte hanno espressioni poco felici, ma poi si ravvedono e non dimentichiamo che alcuni vanno in giro con la scorta perchè si sono opposti alle tifoserie violente». Abete, da parte sua, ha sottolineato che «questa è una battaglia che si può vincere insieme».
(corriere)
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che ne pensate di queste misure serviranno?