Gasparri: «Il Csm è una cloaca» Bufera per la frase del leader dei senatori del Pdl. L'opposizione: «Attacchi volgari contro magistrati»
ROMA - «La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani». Parole pesanti a Radio Radicale il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che fanno esplodere l'ennesima bagarre sul tema già bollente della giustizia. «Come presidente dei senatori del Pdl - spiega Gasparri - reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L'obbligatorietà dell'azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La separazione delle carriere è un'esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un'emergenza democratica. La magistratura seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un'azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano a un'immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente».
«INVETTIVA QUALUNQUISTA» - A Gasparri risponde il presidente dell'Anm Luca Palamara secondo cui i giudici non si faranno «trascinare sul terreno dell'invettiva volgare e qualunquista», ma di fronte ai «tentativi ormai chiari di delegittimare l'intera magistratura» difenderanno strenuamente la loro indipendenza. Carlo Federico Grosso, in passato vice presidente del Csm, parla di «un colpo di sole, che non mi pare proprio meriti commenti». Poco dopo il chiarimento dello stesso Gasparri: «Non intendevo denigrare l'istituzione in quanto tale o chi ne ha la guida operativa - sottolinea in una nota -. L'espressione, che può essere apparsa indubbiamente eccessiva, estrapolata da un vivace contraddittorio radiofonico nel corso del quale sono stato pesantemente ingiuriato con offese inaudite - aggiunge il capogruppo del Pdl al Senato - era collegata alle note polemiche con taluni esponenti del Csm che recentemente hanno assunto iniziative che hanno alimentato un acceso dibattito anche in riferimento ai compiti e ai limiti delle diverse istituzioni».
REPLICA FINOCCHIARO - La replica dell'opposizione alle parole di Gasparri è affidata al presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, che denuncia come «offensive e gravissime le parole venute da Gasparri contro il Csm «presieduto, lo ricordo, dal Capo dello Stato». «Io credo che sia sotto gli occhi di tutti la necessità di una riforma complessiva della giustizia - ammette Finocchiaro -. È evidente che il nostro Paese vive urgenze economiche drammatiche e su questo dovrebbe concentrarsi l'attività del governo italiano. Il Pd non vuole certo sottrarsi ad una discussione sulla giustizia. Ma l'obiettivo di questa riforma deve essere quello di garantire al sistema una maggiore efficacia ed efficienza: è necessario, in ogni caso, tutelare gli interessi del Paese e dei cittadini italiani. Una riforma contro la magistratura, o peggio ancora, per garantire immunità o tutelare una cerchia ristretta di persone sarebbe dannosa per tutti». È quindi, «assolutamente necessario che la maggioranza abbassi i toni e smetta di attaccare quotidianamente i magistrati. Altrimenti è altrettanto quotidiana la sgradevole percezione che si vogliano solo difendere gli interessi di qualcuno ed alzare un polverone mediatico che non aiuta certo a trovare quel terreno di confronto per affrontare i reali problemi della giustizia che non sono solo quelli di un processo al premier».
PALOMBA (IDV): «INQUALIFICABILE» - «Un'espressione volgare, inqualificabile, irrispettosa, dalla quale chiediamo alla maggioranza di prendere immediatamente le distanze» sostiene invece Federico Palomba, dell'Italia dei valori, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, in riferimento alle parole del capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, sul Csm. «Al di là della volgare espressione - spiega Palomba - che si commenta da sé, è evidente che Gasparri non capisce niente di Csm, dato l'assemblamento sconclusionato di cose che mette insieme. La verità è che il suo capo, Silvio Berlusconi, gli ha ordinato di partire a testa bassa e lui l'ha fatto, senza guardare verso dove. Purtroppo, accade spesso all'onorevole Gasparri di partire al galoppo, ma in tutte le direzioni. Ma lasci parlare il suo «capo-dante causa», dal quale almeno si capisce che cosa vuol fare: dopo avere occupato il Parlamento, che è ai suoi ordini, vuole occupare anche il terzo potere dello stato, la magistratura, per scegliere quali magistrati devono giudicare e quali processi devono essere fatti».
(corriere)
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la riforma della magistratura passa anche con la delegittimazione?
fino a che punto arrivera questa guerra contro i magistrati da parte di Silvio ?
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