Il patto tra liceali: «Un figlio per ciascuna»A Gloucester, nel Massachusetts, ben 17 minorenni sono rimaste incinte dopo averlo deciso assieme
WASHINGTON – Al liceo di Gloucester nel Massachusetts, che conta 1.200 studenti, quest'anno 17 ragazze, tutte di 15 – 16 anni, sono rimaste incinte, e circa 140 altre si sono sottoposte a un test sulla gravidanza. Un evento senza precedenti per questa città di 30 mila abitanti, in prevalenza bianca e cattolica, all'avanguardia nella istruzione sessuale, che ha insospettito le autorità scolastiche. E a ragione. Le autorità hanno scoperto che le ragazze avevano stretto un patto irresponsabile: fare figli per riceverne l'amore incondizionato e per allevarli insieme, senza sposarsi. Traumatizzato, il preside Joseph Sullivan ha riferito che «le ragazze non incinte sono quelle dimostratesi deluse». E ha aggiunto: «Non ci capacitiamo di questo fenomeno: uno dei padri è un minorenne, un altro è un senza tetto di 24 anni, un altro è un poco di buono».
LE REAZIONI - L'incredibile vicenda ha provocato una profonda spaccatura nel liceo e nella città. Il medico della scuola, il Dottor Brian Orr, e la sua infermiera, Kim Daly, si sono dimessi: «Avevamo capito che cosa stava succedendo, e avevamo chiesto che fossero distribuiti profilattici agli studenti e che intervenissero degli psichiatri» ha protestato il medico. «Ma l'Ospedale Addison Gilbert, da cui noi dipendiamo, ha respinto la nostra richiesta. Questo fenomeno poteva essere contenuto con l'aiuto delle famiglie». Ha aggiunto Sue Todd, una dirigente di "Pathway for children", Sentiero dei bambini, una associazione assistenziale delle ragazze madri: «Ci siamo trovati in difficoltà, di solito le studentesse incinte non sono più di 4 all’anno. Non vorremmo che questa storia si ripetesse».
IL RACCONTO - A gettare luce sull'accaduto è stata una studentessa di 18 anni, Amanda Ireland, che l'anno scorso diede alla luce un maschio, e che tacque il nome del padre. «Al liceo si fa sesso - ha dichiarato alla rivista Time che l’ha intervistata - ma le mie compagne sono state dissennate. Non è facile allevare un bambino da sole, né sentirsi amate quando ogni notte ti sveglia alle tre. Non si finisce più la scuola». La giovane ha attribuito l'evento alla crisi della famiglia in America e in particolare a Gloucester: «Molte di noi si sentono incomprese e trascurate. Ma io so di avere sbagliato, un figlio ha bisogno di un padre e di una casa». Time non ha potuto avvicinare le 17 ragazze incinte né i loro genitori: il sindaco di Gloucester, Carolyn Kirk, ne ha protetto il diritto alla riservatezza. Secondo la signora Kirk, sul patto tra le 17 giovani potrebbe avere influito il film "Juno", che narra appunto della gravidanza di una sedicenne. Il sindaco evidenzia anche che in America le natalità illegittime sono tornate ad aumentare dal 2006, dopo essere calate per 15 anni. Jack Vandras, l’assessore alla sanità, ha promesso che correrà ai ripari: «Abbiamo aperto corsi sull’istruzione sessuale per le famiglie e abbiamo chiesto l'aiuto delle parrocchie. Prenderemo misure per la riapertura dell’anno scolastico». In America la vicenda ha innescato un acceso dibattito sulle responsabilità dei genitori e degli insegnanti nei confronti dei minori.
(corriere)
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(repubblica)
Nella terra che un tempo apparteneva ai Puritani, in quel New England che invano tentò di esorcizzare con lapidazioni, fuoco e cappio il demonio della carne dalle proprie donne, le ex Vergini di Salem formano un patto fra di loro per diventare "le ragazze madri" di Salem e scoppia l'epidemia delle gravidanze volontarie fra ragazzine.
In un liceo di Gloucester, nel Massachusetts, a pochi minuti proprio dalla Salem dei tremendi processi alle "streghe" a fine Seicento, diciassette teen agers di quindici e sedici anni esibiscono contemporaemente e con orgoglio il loro pancione, senza rivelare chi siano i padri. E spiegano a sbigottiti presidi, professori, genitori e amministratori che l'hanno fatto "perché lo volevano fare". Non il sesso, che a 14 anni in media la maggioranza di maschi e femmine comunque comincia a praticare senza curarsi delle inutili campagne nazionali per l'astinenza e la castità, ma la maternità singola. La maternità come sfida e come affermazione di loro stesse.
Prima ancora che la statistica allertasse gli adulti, di fronte alla scoperta che quelle diciassette adolescenti in attesa erano almeno il quadruplo della incidenza media e accettata come normale di studentesse incinte fra le 600 iscritte in quell'istituto (quattro ogni anno), fu lo strano comportamento delle ragazze che facevano i test di gravidanza nell'infermeria del liceo, con i kit, i prodotti acquistabili in ogni farmacia a inquietarli. Quando il risultato era negativo, dunque non risultavano incinte, anziché respirare sollevate e innalzare ringraziamenti al cielo come milioni di adolescenti, le ragazze si mostravano deluse e imbronciate. E si ripresentavano per nuovi test, mese dopo mese, fino a quando scoprivano, felici, di essere in attesa.
Una breve indagine, e le loro franche risposte, rivelarono che non soltanto esse avevano fatto il possibile per essere fecondate, ma che tra loro esisteva addirittura un patto segreto per raggiungere, possibilmente insieme e contemporaneamente, la maternità. Si dicono ispirate dal cinema, da film di buon successo diffusi all'inizio di quest'anno, "Juno", e "Knocked Up" (slang per "essere incinta") storie sentimentali ed edificanti di donne che decidono, anziché abortire come sarebbe stato loro diritto e scelta, di far nascere il bambino e che sono state adottate da movimenti abortisti come materiale di propaganda "per la vita".
Ma nel copione di quei film, le gravidanze sono involontarie, "incidenti", come si ripetono ogni giorno nel mondo a giovani e meno giovani. Quello che rende straordinario il caso delle "ex Vergini di Salem" è la scelta, è il patto deliberato fra di loro per farsi ingravidare e per partorire, per usare la propria femminilità come un grido di autonomia, di ribellione e di affermazione. Una riedizione ben più drammatica del celebre slogan delle femministe anni '70, quando proclamavano sulle T-shirt che "l'utero è mio e me lo gestisco io" e si battevano per quel diritto di scelta che in Massachusetts esiste e sarebbe disponibile a quelle studentesse.
Bisogno di sentirsi amate e di poter amare, non l'amante di una sera, un boyfriend o un marito, ma da una creatura tutta loro, da un figlio. Questo hanno detto all'infermiera di servizio e al pediatra di zona per spiegare le loro azioni molte di quelle 17 liceali, che dallo scorso ottobre, quando il patto è scattato, hanno cominciato a tentare di farsi mettere incinta. Tacendo, tutte, i nomi dei padri.
Sono stati interrogati i loro compagni di scuola maschi, che tutti negano. E' stato fermato dalla polizia un senzatetto, un operaio stagionale migrante, che si aggirava attorno al liceo di Gloucester nel periodo in cui le studentesse hanno cominciato a farsi fare i test di gravidanza in massa e la procuratrice della repubblica locale sta pensano a ipotesi di incriminazione contro ignoti per stupro legale, poiché far sesso con una minorenne è, indipendentemente dalle intenzioni di lei, un crimine.
Forse la spiegazione del mistero delle ex vergini del New England sta oltre i confini della criminalità, della ingenuità o delle suggestioni di giovanissime sedotte dall'idea della maternità come rivolta. Sta esattamente nella crisi di identità e di vita quotidiana che ha afferrato la cittadina di Gloucester, come sconvolse il New England dei Puritani duecento vent'anni or sono. Gloucester, una comunità religiosissima, dunque molto esposta alla predicazione contro il sesso prematrimoniale, è, da tempo, in enormi difficoltà economiche, per il collasso della pesca nei banchi dell'Atlantico che l'aveva resa prospera. Proprio come Boston, Salem e le colonie Puritane si dibattevano, alla fine del XVII secolo, tra difficoltà economiche e inverni terribili.
I New Englanders del 1690 videro nel demonio, e nelle donne che se ne lasciavano sedurre, la causa dei loro mali. Le pronipotine hanno creduto di vedere nel proprio corpo di donna, nella loro capacità di creare e dare vita, la risposta alla depressione individuale e collettiva che ha afferrato la loro comunità, rinunciando a quegli uomini, a quei padri, a quella famiglia che non è riuscita a proteggerle dalla solitudine e dall'impoverimento.
Il pediatra della scuola ha subito chiesto che sia intensificata l'educazione sessuale e psicologica delle 600 studentesse del liceo, che siano diffusi anticoncezionali gratuiti e siano informate della possibilità di abortire, che venga spiegato a queste giovani che cosa significhi diventare madri singole a 15 o 16 anni, o cedere il proprio bambino in adozione, quando tutte le ricerche notano che le maternità adolescenziali sono tra le prime cause di povertà per le madri e di vite amare per i loro figli.
Ma le gravidanze di teen agers, a volte di bambine, stanno crescendo ovunque, negli Stati Uniti, dopo anni di diminuzione, al ritmo del 3% in più ogni anno. Il diavolo, avrebbero mormorato due secoli or sono gli esorcisti puritani di Harvard che fin da allora non capivano le donne, deve essere il diavolo.
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crisi di valori o degenerazone sociale?