Avevano imposto il pizzo sui morti. Cento euro
per trasportare la salma dall'ospedale a casa. E agli infermieri che segnalavano il decesso in reparto, l'organizzazione regalava dai 300 ai 650 euro. Un cospicuo giro d'affari gestito da 33 persone tra titolari di imprese funebri, infermieri, necrofori e paramedici in servizio in ospedali e cliniche della città. Tutti arrestati con l'accusa di concussione, corruzione, falsità ideologica e rivelazione del segreto d'ufficio. Denunciato anche un medico.
L'indagine "Caro estinto", avviata dal 2006, ha documentato - secondo i carabinieri - che la presunta tangente di 100 euro era imposta ai titolari di agenzie funebri estranei alla logica della banda criminale. Per vincere sulla concorrenza, la banda premiava con buste da 300 a 650 euro gli infermieri e il personale delle pulizie che segnalavano il decesso di un paziente in reparto. L'inchiesta ha smascherato il coinvolgimento del clan camorristico Di Cosola, attivo a Bari, soprattutto a Carbonara, nella gestione dell'attività illecita all'interno dell'ospedale Di Venere, che si trova in quel quartiere. Era il clan che minacciava gli infermieri per imporre le segnalazioni in favore della ditta funebre controllata.
(repubblica)
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Questo episodio, come comportamento da parte degli infermieri, è secondo voi e un caso isolato o succede ovunque?
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