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Originariamente inviata da
Usher
Irene Petruccelli, direttore del Centro di psicologia giuridica dell'Istituto per lo Studio delle psicoterapie di Roma, lei e l'esperta ...... forse sarà ricca di esperienza professionale
parlare di stupro in questo caso secondo me è sbagliatissimo: lo stupro presuppone un reato penale che segnerà per sempre la vita di un ragazzino, che magari non ha fatto altro che chiedere alla sua ragazza "facciamo l'amore?" e sentendosi rispondere di si, l'ha fatto.
Che colpe ne ha? Deve ragionare lui per lei? Ma ci mancherebbe..
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Originariamente inviata da
Puff
parlare di stupro in questo caso secondo me è sbagliatissimo: lo stupro presuppone un reato penale che segnerà per sempre la vita di un ragazzino, che magari non ha fatto altro che chiedere alla sua ragazza "facciamo l'amore?" e sentendosi rispondere di si, l'ha fatto.
Che colpe ne ha? Deve ragionare lui per lei? Ma ci mancherebbe..
componente psicologica o vergogna sociale ?
Il sapere in giro che ti giudicano una *******, perchè ti sei divertita, che fa dello stupro, in questo caso , una difesa sociale .
Per me finche non ci mettiamo in testa che anche in italia ci deve essere una educazione sessuale anche nelle scuole questi fatti saranno sempre all'ordine del giorno.
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Ma che stupro e stupro......qui si tratta soltanto di un branco di *******lle in crescita
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Originariamente inviata da
darkness creature
Ma che stupro e stupro......qui si tratta soltanto di un branco di *******lle in crescita
esatto.
jenny è colpa della società perchè almeno fino ai 12-13 sono i genitori il riflesso della società sui propri figli
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Originariamente inviata da
Usher
componente psicologica o vergogna sociale ?
Il sapere in giro che ti giudicano una *******, perchè ti sei divertita, che fa dello stupro, in questo caso , una difesa sociale .
Per me finche non ci mettiamo in testa che anche in italia ci deve essere una educazione sessuale anche nelle scuole questi fatti saranno sempre all'ordine del giorno.
Concordo con Puff. E aggiungo, non credo sia questione di educazione sessuale nel senso stretto del termine. Qui non si tratta di spiegare a questi ragazzini come evitare malattie sessualmente trasmissibili o cose così, si tratta di fargli capire che il sesso non è uno strumento di esibizione; per alcuni può essere una forma di divertimento, parere opinabile, ma non assolutamente sbagliato. Quello che è sbagliato è usare il sesso come mezzo per "farsi conoscere", fare sesso con il solo fine di pubblicare in rete i propri video non è un comportamento tanto "sano", forse indice di qualche disagio; insomma è un modo alquanto estremo per farsi notare, per come la vedo io.
Le ragazzine in questione, se sono consenzienti all'atto in sè, poi possono pentirsi sapendo che le loro "performances" vengono pubblicate e messe a disposizione di chiunque abbia un pc collegato in rete; sapendo questo possono sempre usare la scusa dello stupro per giustificarsi agli occhi di chi potrebbe criticarle, o se il video capitasse nelle mani dei loro genitori. Lo sbaglio in questo è che l'accusa di stupro è molto pesante, e se non è fondata, comunque mette in guai seri la persona oggetto dell'accusa, e mi sembra parecchio stupido accusare di stupro qualcuno con queste premesse.
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lungi da me difendere una cretina che prima accetta quella che poi chiama violenza, cercavo solo di esporre il punto di vista della studiosa, se ben l'ho inteso: cioè che le influenze della società siano viste come una violenza psicologica che porta ad acconsentire ad atti che la coscienza in sè rifiuterebbe, coscienza che si sveglia poi di fronte al grave atto compiuto oramai.
un po' forzato nel giustificare il comportamento delle ragazzine [che effettivamente può essere un semplice modo per scaricare la colpa di tutto su un "colpevole" più facile] ma sotto un certo punto di vista, non del tutto errato, nè dissennato.
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Se i giovani di oggi ragionano così... ma va tutto bene...
:evil:
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Originariamente inviata da
darkness creature
Ma che stupro e stupro......qui si tratta soltanto di un branco di *******lle in crescita
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Originariamente inviata da
*!Jolly!*
lungi da me difendere una cretina che prima accetta quella che poi chiama violenza, cercavo solo di esporre il punto di vista della studiosa, se ben l'ho inteso: cioè che le influenze della società siano viste come una violenza psicologica che porta ad acconsentire ad atti che la coscienza in sè rifiuterebbe, coscienza che si sveglia poi di fronte al grave atto compiuto oramai.
un po' forzato nel giustificare il comportamento delle ragazzine [che effettivamente può essere un semplice modo per scaricare la colpa di tutto su un "colpevole" più facile] ma sotto un certo punto di vista, non del tutto errato, nè dissennato.
Punto di vista comprensibile, quello della studiosa, ma mi sembra dimentichiamo una cosa fondamentale: la capacità di ragionare che (almeno si suppone) abbiano le persone.
Pur essendo giovani d'età, se sono abbastanza grandi per scegliere come divertirsi, sono anche abbastanza grandi per poter pensare PRIMA alle conseguenze di ciò che stanno per fare, e a meno che i rapporti non fossero filmati di nascosto (cosa che non credo, altrimenti non avrebbero tirato in ballo l'accusa di stupro, ma semplicemente avrebbero detto che a loro non era stato comunicato che stavano filmando), ci vuole solo un minimo di buonsenso a pensare PRIMA se conviene o meno fare una cosa del genere, insomma ragionare e usare quel benedetto cervello che in un modo o nell'altro abbiamo tutti