Quote:
Capisco che leggere tutti gli interventi costi fatica, ma almeno se ci si mettesse un po' di buona volontà :roll:
La mia logica non è la logica di un cattolico, è la logica dell'uomo, indipendente da ogni religione o qualsivoglia ideologia. Ed è la logica che devono avere tutti. I discorsi qui sopra non hanno nulla a che vedere con questo discorso, S@ve ha chiesto delle cose riguardo una visione spirituale della vita ed io gli ho risposto.
Hai ragione, scusami, non ho letto proprio tutta la discussione, anche perchè quando cominciate con i vostri botta-risposta kilometrici mi fate paura :lol: ogni tanto mi sfugge qualcosa :)
Quote:
Ecco, ora se vuoi usiamo una logica oggettiva quanto ti pare :nice:
Una madre che abortisce un figlio down lo fa perchè ne desidera uno normale, questo credo sia un dato di fatto più realistico del dire che lo fa perchè non vuole che il figlio soffra, dato che l'essere down non comporta sofferenze come può essere per una grave malformazione o una grave malattia.
Oltre a questo, in un ottica materialista è giusto togliere la vita ad un figlio perchè è down, o perchè non lo si vuole, tanto è una vita animale come le altre sulla terra; ma da qui a dire che lo si fa per amore del proprio figlio ce ne passa, perchè allora Hitler amava gli ebrei, così come Manson amava le proprie vittime. Criteri oggettivi che guidino i giudizi che effettivamente rendono un gesto amorevole vanno stabiliti, altrimenti si può benissimo ricorrere ad una visione soggettivista di tali criteri e lasciare che le cose vadano secondo il giudizio di ognuno, o della maggioranza, che identifica l'amore con la morte del proprio figlio. Ma allora l'incoerenza diviene piuttosto ampia, perchè oltre al dover accettare Hitler come uomo d'amore, si dovrebbero sopprimere tutti i malati, i sofferenti, gli infelici, i depressi, e tutti i poveri del mondo che vivono una vita di sofferenza. Ti sembra che qualcuno favorevole all'aborto voglia queste cose?
ci mancherebbe, nessuno vorrebbe queste cose ;) anche perchè LA VITA E' SOFFERENZA e nessuno ha il diritto di decidere la morte di un altro in virtù della sofferenza del soggetto in questione.
ma secondo me ci sono delle eccezzioni alla regola, dico questo perchè si capisce dal tuo intervento che tu equipari l'aborto all'omicidio (hai citato addirittura Hitler e Manson).
So che probabilmente per molti sto dicendo un' assurdità atroce, ma per me l'aborto non equivale ad un omicidio, non significa togliere una vita, ma significa IMPEDIRE LA NASCITA DI UNA VITA. Per me un embrione non equivale ad una vita umana, non è ANCORA una vita umana.
Sono pienamente d'accordo sul fatto che le mamme abortiscano per via del loro desiderio egoistico (come dici tu è un dato di fatto) ed è sbagliato adottare un ottica materialistica secondo la quale è lecito togliere una vita umana, equiparata ad una qualsiasi forma di vita animale (significherebbe rendere lecito l'omicidio).
Ma secondo me l'aborto rappresenta un eccezzione, il caso di una mamma che abortisce non ha nulla a che vedere con l'omicidio, anche perchè l'aborto è una scelta anche molto sofferta, e sinceramente non riesco ad immaginare una mamma felice e spensierata dopo aver perso un figlio.
Quote:
Voi fate un purè di cultura cattolica e cultura atea, prendete dal cattolicesimo il rispetto per la vita umana e lo riproponete in salsa atea attribuendolo solo a chi è sano, o a chi vi pare, in senso puramente materialista.
E' possibile dire che sia giusto uccidere per amore, ma allora se Bush se ne esce col dire che lui ama i Talebani ed ama la pace voi dovete credergli. Inoltre l'aborto per amore in questa visione "amorevole" del proprio figlio, varrebbe unicamente nel caso di bambini già nati; perchè un down può benissimo avere una vita felice nella sua condizione, come anche un bimbo malformato o malato, ed il decidere prima che sia una vita di sola sofferenza non tiene conto del fatto che per l'uomo il futuro è un'incognita.
Davvero faccio questo minestrone di culture?? :lol: ti assicuro che o faccio mio malgrado :? Semplicemente per me il rispetto della vita umana non si applica ad un embrione. secondo me (mi dispiace tantissimo dirlo), non penso che un down possa avere una vita felice al pari delle persone "normali". La società che possibilità offre a queste persone? oppure (per dire la prima cosa che mi viene in mente) quanti amici ha un ragazzo down??
Quote:
Se in Italia si permette l'aborto lo si fa unicamente perchè lo stato, che è ormai snaturato nella sua essenza, vede una nuova nascita solo in ottica utilitaristica; e ciò significa che se un adulto diviene improduttivo a causa di un figlio che non vuole, è giusto che si uccida suo figlio. Il fatto che poi l'aborto sia ammesso solo entro il terzo mese, che non si uccidano vecchi, malati, disabili o altro è solo frutto del discorso di prima, ossia dell'influsso che i dettami cattolici hanno ancora sulla popolazione, la quale non accetterebbe di buon grado certe scelte.
un momento, mi sembra riduttiva come motivazione. Prima le donne abortivano clandestinamente e in molti casi ci facevano una brutta fine.
Meno male che adesso l'aborto è lecito, perchè se non fosse cosi le donne abortirebbero comunque con la differenza che lo farebbero illegalmente, in condizioni pietose e con molti rischi in più. Cioè se una donna vuole abortire nessuno lo può impedire, è giusto che sia un suo diritto.
che poi questo alla Stato convenga in virtù della sua otticautilitaristica sono perfettamente d'accordo
Quote:
In un futuro non troppo lontano, quando la chiesa sarà un ricordo ed i fedeli si conteranno sulle dita di una mano, lo stato arriverà al suo compiersi come ente a sé a controllo del bene utilitaristico di tutti; e nessuno si scandalizzerà più se verranno presi i malati o i disoccupati giovani e vecchi che siano, e verranno ammazzati per il bene della comunità; si vivrà per il bene dello Stato, della specie,al di sopra del bene e dell'importanza del singolo, che era la mera conseguenza dell'ideale religioso dell'esistenza.
Si avrà una società davvero indipendente dall'influsso cattolico, e vivremo senza bisogno di bene o male, in un contesto superumano che ricalcherà in gran parte il pensiero nietscheano.
maddai, che melodramma :lol:
neanche in un milione di anni si arriverebbe ad una cosa del genere....per fortuna :o
si insomma il confine tra bene e male individuato dal singolo può essere diverso dal confine tra bene e male stabilito dalla chiesa ma questo non significa che arriveremo al superamento della divisione e contrapposizione tra bene e male, penso sia umanamente impossibile