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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Mille anni fa si abortiva come oggi, la differenza è che un tempo si abortiva unicamente come metodo anticoncezionale; oggi lo si fa anche per non permettere a un essere malato le sofferenze del divenire in vita.
No, non puoi dire che in passato l'aborto era praticato come oggi, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Un tempo il sesso non era commercializzato come oggi, non c'era il problema delle tredicenni che rimangono incinta e ricorrono all'aborto per sistemare le cose, sia perchè prima a tredici anni non c'era tutta questa libertà sessuale sia perchè se accadeva ti sposavi e basta.
E poi non c'erano i mezzi che ci sono oggi, e non c'era la legalità del compiere un aborto, e c'era anche un rispetto per la vita, anche quella di chi deve nascere che oggi non c'è più.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Se poi ti piace l'ipocrisia del recitare tutti che l'aborto è un abominio mentre si abortisce eccome, personalmente preferisco una società che si prende la responsabilità dei propri atti.
Prendersi la responsabilità dei propri atti significa tenere un bambino invece di abortire, perchè non credo proprio che si concepisca un figlio con la cicogna, semmai c'è irresponsabilità nel fare sesso.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Riguardo al duetto Godel/Darkness, dico la mia sulla questione dell'amore(...)
Il concetto è diverso S@ve, non si può a mio avviso ricorrere ad un amore che non sia più di una reazione chimica se non si abbraccia un'ottica di tipo religioso, che sia cristiana o meno.
Quindi il discorso che fa Dark sul fatto che uccidere un bimbo abortendo è amore, è un discorso che non trovo corretto, e credo sia solo frutto di una visione atea forviata da influssi cattolici; perchè altrimenti non si avrebbe questo rispetto della vita anche nel caso di bimbi nati (non penso proprio che 6 mesi di differenza bastino a rendere incivile o atto d'amore un aborto) o per gli altri, malati vecchi o portatori di handicap, che in una visione scevra dalla cultura cattolica o comunque religiosa dovrebbero essere trattati in un ottica materialista e utilitaria nei riguardi della nostra specie.
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Originariamente inviata da
Godel
No, non puoi dire che in passato l'aborto era praticato come oggi, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Un tempo il sesso non era commercializzato come oggi, non c'era il problema delle tredicenni che rimangono incinta e ricorrono all'aborto per sistemare le cose, sia perchè prima a tredici anni non c'era tutta questa libertà sessuale sia perchè se accadeva ti sposavi e basta.
E poi non c'erano i mezzi che ci sono oggi, e non c'era la legalità del compiere un aborto, e c'era anche un rispetto per la vita, anche quella di chi deve nascere che oggi non c'è più.
Prendersi la responsabilità dei propri atti significa tenere un bambino invece di abortire, perchè non credo proprio che si concepisca un figlio con la cicogna, semmai c'è irresponsabilità nel fare sesso.
Il concetto è diverso S@ve, non si può a mio avviso ricorrere ad un amore che non sia più di una reazione chimica se non si abbraccia un'ottica di tipo religioso, che sia cristiana o meno.
Quindi il discorso che fa Dark sul fatto che uccidere un bimbo abortendo è amore, è un discorso che non trovo corretto, e credo sia solo frutto di una visione atea forviata da influssi cattolici; perchè altrimenti non si avrebbe questo rispetto della vita anche nel caso di bimbi nati (non penso proprio che 6 mesi di differenza bastino a rendere incivile o atto d'amore un aborto) o per gli altri, malati vecchi o portatori di handicap, che in una visione scevra dalla cultura cattolica o comunque religiosa dovrebbero essere trattati in un ottica materialista e utilitaria nei riguardi della nostra specie.
L'amore è gratuità, l'amore è darsi senza aspettarsi niente in cambio (sebbene in cambio poi si ottenga sempre molto). Sotto questo aspetto concordo che debba esserci una religiosità di fondo, se si definisse non religioso affrontare la vita nella massima razionalità.
Il tuo discorso diventa accettabile soprattutto perché hai detto "cristiana o meno" correggendo il tiro da quella specie di monopolio cristiano che a tutti noi c'è sembrato che tu avessi voluto dare all'amore.
E' anche vero che in un'ottica razionale al 100% vivere non ha alcun senso. Mentre invece lo stesso Darkness mi sembra piuttosto ottimista nel vivere o comunque abbastanza propenso alla vita.
Io una certa religiosità ammetto di averla. Quello che mi rimane inconcepibile è poter credere a un omino con la barba bianca, una specie di Babbo Natale, che siede su una nuvola e a tutto supervede...
Negli sprazzi di razionalità che mi prendono, l'aborto lo porrei obbligatorio per ogni specie animale, fino all'estinzione totale.
Restando in tema di aborto, hai un'idea del passato che a mio modo di vedere è un bel po' ottimistica...
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Io non mi sono mai definito razionalista, non mi sono mai definito cattolico, non mi sono mai definito E BASTA.
Semplicemente, come ho detto, so a cosa credo e a cosa non credo, so le mie opinioni su tanti tipi di argomenti e so quale può essere e quale no la mia "religione", se di tale si può parlare.
E dato ciò rifiuto il concetto, peraltro espresso in tandem sia da Godel sia da Abel Balbo, che un razionalista puro, o quello che è, dovrebbe non avere motivi per vivere o cose del genere. La maniera più semplice, e forse più vera, per trovare un senso al concetto stesso di vita è non cercarlo.....ma vivere al meglio delle nostre possibilità, facendo star bene se stessi e i propri cari.
Per quanto riguarda l'aborto, non ho MAI detto che è un atto d'amore nel senso puro della parola, assolutamente. Io penso semplicemente che se si prende in considerazione l'aborto o il parto anonimo significa che un bambino non lo si vuole, e che dunque sia PERICOLOSISSIMO per lui tentare di crescerlo ugualmente. In quest'ottica si potrebbe anche giudicare l'aborto atto d'amore, ma anche questa la ritengo una mezza forzatura pur non avendo in ogni caso nulla contro questa pratica (dato che per me un feto non è alla pari di un umano).
Sotto certi punti di vista, forzando un po' la lingua italiana, potrei anche essere considerato "religioso", ma DI SICURO non nel senso normale del termine.....