Brandenn Bremmer aveva un quoziente d'intelligenza 178
Conosceva l'alfabeto a 18 mesi, a 10 anni era all'università
Pianista e bambino prodigio
si suicida a quattordici anni
Si è ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa
WASHINGTON - Aveva imparato l'alfabeto a 18 mesi, cominciato a suonare il pianoforte a 3 anni, il liceo a 6 e l'università a 10. D'altra parte il suo quoziente d'intelligenza, a cinque anni, era di 178: se si raggiunge il livello 130 si è molto intelligenti, a 150 si è classificati geniali. Eppure la vita di Brandenn Bremmer si è conclusa a soli 14 anni, con il suicidio.
Brandenn, stando a quanto dicevano gli psicologi che si erano occupati del suo caso, aveva mostrato in passato di sapersi integrare. Sapeva socializzare, era simpatico, non mostrava di guardare il suo prossimo dall'alto, con presunzione e superbia. La sua faccetta, piena di efelidi, pareva allegra. Ma poi qualcosa non ha funzionato.
Forse la fine dell'università. Forse il passaggio all'adolescenza. Comunque sia, Brandenn ha preso la pistola e si è sparato alla tempia. Come riferiscono i giornali locali, è stato trovato, con un proiettile in testa, dai genitori nella casa di campagna a Venango (Nebraska). E' stato trasportato d'urgenza al Children's Hospital di Denver ma è morto dopo alcune ore.
La foto più significativa che ritrae questo piccolo genio è quella del diploma alla fine del liceo, a 10 anni. Chiamato a pronunciare il discorso per la sua 'graduation', è praticamente nascosto dal massiccio podio di legno. Si vedono solo gli occhi e il tocco nero.
Pur comprendendone appieno la genialità, i genitori di Brandenn avevano pensato che fosse opportuno cercare di fargli fare un normale curriculum scolastico, ma non fu possibile. Come dice la psicologa Linda Silverman sarebbe stato sbagliato o quanto meno inutile imporgli una falsa normalità: "I bambini-genio non seguono una traiettoria naturale. Se cerchi di dare loro la normalità, li distruggi".
Così Brandenn si mise a studiare a casa, dove i suoi genitori allevavano cani, con l'aiuto di vari tutor. A sei anni aveva già conseguito il diploma per entrare alla high school. A dieci la maturità e poi la scelta del college, resa difficile anche dal fatto che la famiglia non aveva grandi disponibilità economiche. Vincere una borsa di studio, per il piccolo genio, non è stato però un problema. L'università da cui è uscito laureato a pieni voti, era quella del Nebraska, dove naturalmente era il più giovane allievo.
Brandenn divorava ogni materia. Impiegava circa una settimana per fare gli studi che un ragazzo normale completava in un semestre. Ma era anche un temperamento d'artista, in particolare un musicista. Aveva cominciato a suonare a orecchio. A tre anni già si cimentava col pianoforte. A quattro anni era in grado di suonare sinfonie e ben presto cominciò a collezionare premi. Più grandicello, è diventato compositore pubblicando un Cd di successo. Stava lavorando al secondo Cd quando si è tolto la vita.
(repubblica.it, 19 marzo 2005)