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Normalità
Forse verrà spostato in argomento libero.. ma lo scrivo qui.
In molti topic si parla di normalità. Riferita a persone, atteggiamenti, pensieri, cose. Ma cosa vuol dire "essere normali"? qual'è il criterio di valutazione per dire questo è normale e questo no? Dove sta la linea di confine tra il concepibile umanamente e il non concepibile (e addirittura perseguibile)?
Dite i vostri pareri. :)
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Ci sono criteri umani più o meno universali, dove per "universali" intendo diffusi e accettati più o meno da tutti rispetto ad altri. Quello è un paragone per stabilire normalità e anormalità. Un altro sono le leggi della natura.
Tu hai chiesto semplicemente NORMALITA' e ANORMALITA', e io mi mantengo lì. Ovvio che ci sarebbe da dire che non sempre quella che viene considerata normalità è la via giusta. Attenendomi però al solo argomento del topic, quella sopra-citata è la mia opinione
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Si può dire che 'normalità' sia il giudizio accettato dalla maggioranza, ma ciò non ne converrebbe che sia un giudizio oggettivo.
Io invece penso che ci siano dei principi e dei giudizi oggettivi, ossia che sarebbero validi anche se la maggioranza delle persone pensasse il contrario.
"Normalità", non è altro che un giudizio, e va stabilito se il criterio di tale giudizio può essere sempre valido (oggettivamente valido), o attualmente valido in relazione quindi del mutare dei costumi, dei comportamenti, della cultura, della società stessa, e dell'individuo (soggettivamente valido).
Il quesito che poni Dvd è un quesito di tipo filosofico alla fin fine.. Il tutto si riduce alla domanda: "esiste una verità assoluta, semprevera, da cui sia possibile trarne dei giudizi oggettivi?". Il discorso diventa parecchio ostico quindi, e se da una parte l'accettare che vi siano dei criteri sempre veri e sempre giusti ci porterebbe a dover essere critici verso chiunque abbia criteri differenti, senza contare il problema di identificare il criterio giusto; dall'altra il dire che quegli stessi criteri di giudizio sono soggettivi e quindi mutabili ha delle implicazioni difficili da accettare.
Ti faccio un'esempio:
oggi noi diciamo che uccidere è sbagliato. Ma forse un domani non verrà considerata una cosa sbagliata, ma una cosa normale magari perchè l'uomo avrà necessità dell'omicidio (magari per risolvere problemi di sovrappopolazione ecc.).
Se invece noi prendiamo la considerazione che uccidere è sbagliato e anormale come una considerazione giusta e sempre vera, un domani che avremo necessità dell'omicidio saremmo costretti a rinnegare tale considerazione, oppure subirne conseguenze.
Oggi è comunamente accettato nella nostra cultura che la normalità sia la condizione approvata dalla maggioranza delle persone; specialmente in riferimento alla concezione relativista e soggettivista del giudizio e della verità.
Ma questo come ci porta ad affermare oggi che l'omosessualità (faccio riferimento all'argomento dell'altro topic, come credo abbia voluto far riferimento anche tu Dvd) sia una tendenza normale, accettata dai più; ci porta anche a considerare che in un futuro se la maggioranza delle persone cambiasse idea, l'omosessualità tornerebbe ad essere una tendenza anormale, disprezzata come lo era in passato.
Neanche mi sono dilungato più di tanto ve..?:roll: -.-
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Io credo che essere NORMALI significhi semplicemente essere se stessi. Agire senza forzature, mostrarsi per ciò che si è, senza preoccuparsi di essere giudicati. L'esempio che va molto di moda di questi tempi è l'omosessualità, quindi userò quello per spiegarmi: se una persona sente istintivamente di essere attratta da persone del suo stesso sesso, per lui/lei, essere normale vorrà dire (per come la penso io) non costringersi a comportarsi come se fosse eterosessuale, ma vivere la propria vita amorosa seguendo le sue inclinazioni, perchè è nella sua personale natura essere in un certo modo, e quindi è NORMALE per questa persona comportarsi in un certo modo.. Spero di essere stata chiara :roll:
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L'omosessualità è per me un esempio sbagliato, Godel, perchè per stabilire se è normale o anormale abbiamo come criteri quelli che hai citato in passato anche tu, e pure io, e cioè le leggi della natura, quello stesso criterio che porta sia te che me ad affermare che NON è una cosa normale, anche se ovviamente va rispettata.
Per il resto ribadisco ciò che ho detto prima io
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Originariamente inviata da darkness_creature
L'omosessualità è per me un esempio sbagliato, Godel, perchè per stabilire se è normale o anormale abbiamo come criteri quelli che hai citato in passato anche tu, e pure io, e cioè le leggi della natura, quello stesso criterio che porta sia te che me ad affermare che NON è una cosa normale, anche se ovviamente va rispettata.
Per il resto ribadisco ciò che ho detto prima io
La penso come te..
Ma per la nostra cultura, quei criteri possono essere comunque soggettivi quanto quelle leggi della natura; dato che c'è una strana forma di soggettivismo relativista che persiste.
Io intendevo sottolineare questo aspetto.
Il punto è che successivamente agli anni '30, questa visione soggettivista e solipsista è stata legittimata dalla dimostrazione logica e matematica che la verità non può essere descritta; e che la matematica è imperfetta.
Tagliando molto corto, si arriva ad affermare con un'impianto logico dimostrato, che se tu dici "il forum di fuoriditesta è arancione", la tua affermazione è considerabile come un semplice giudizio soggettivo, anche se tutti affermerebbero che è arancione; dato che non potresti in realtà giudicarlo oggettivamente.
E' molto stringato il concetto, ma ho cercato di non dilungarmi.. (Strano -.- )
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Originariamente inviata da Godel
La penso come te..
Ma per la nostra cultura, quei criteri possono essere comunque soggettivi quanto quelle leggi della natura; dato che c'è una strana forma di soggettivismo relativista che persiste.
Io intendevo sottolineare questo aspetto.
Il punto è che successivamente agli anni '30, questa visione soggettivista e solipsista è stata legittimata dalla dimostrazione logica e matematica che la verità non può essere descritta; e che la matematica è imperfetta.
Tagliando molto corto, si arriva ad affermare con un'impianto logico dimostrato, che se tu dici "il forum di fuoriditesta è arancione", la tua affermazione è considerabile come un semplice giudizio soggettivo, anche se tutti affermerebbero che è arancione; dato che non potresti in realtà giudicarlo oggettivamente.
E' molto stringato il concetto, ma ho cercato di non dilungarmi.. (Strano -.- )
:lol:
Credo comunque di aver afferrato il concetto, intendi dire che si è passati dal concetto di "giudizio oggettivo" al concetto di "gruppo di giudizi soggettivi", diciamo?
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Originariamente inviata da darkness_creature
L'omosessualità è per me un esempio sbagliato, Godel, perchè per stabilire se è normale o anormale abbiamo come criteri quelli che hai citato in passato anche tu, e pure io, e cioè le leggi della natura, quello stesso criterio che porta sia te che me ad affermare che NON è una cosa normale, anche se ovviamente va rispettata.
darkness ma queste leggi della natura fin dove si spingono? cioè dimmi 1 po... il sesso orale è normale o no? e il bacio? e il sesso fatto col preservativo??? secondo me son tutte cose anormali, perchè non hanno come fine la procreazione :)
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La normalità è un concetto che viene "stabilito" dalla maggioranza delle persone, è una sorta di opinione comune... Ed è una cosa che si adatta sia al tempo che allo spazio in cui viviamo..
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Originariamente inviata da darkness_creature
:lol:
Credo comunque di aver afferrato il concetto, intendi dire che si è passati dal concetto di "giudizio oggettivo" al concetto di "gruppo di giudizi soggettivi", diciamo?
Si.. E ci si è passati attraverso importanti scperte nel campo della logica..
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Originariamente inviata da John Galliano
darkness ma queste leggi della natura fin dove si spingono? cioè dimmi 1 po... il sesso orale è normale o no? e il bacio? e il sesso fatto col preservativo??? secondo me son tutte cose anormali, perchè non hanno come fine la procreazione :)
Hai perfettamente ragione, anche se lo dici per sfottere. A rigor di natura il sesso orale e il sesso con preservativo NON sono normali. Per favore, cerca di capire il mio pensiero più rapidamente degli altri, non mi va di ripeterlo ancora. In alternativa vatti a leggere i miei post vecchi, e capirai che non voglio discriminare assolutamente nè i gay, nè il preservativo (anzi, che sia benedetto....) nè il sesso orale. Sto solo dicendo che IN OGNI CASO non sono considerabili NORMALI secondo natura, tutto qua
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ma che bell'argomento! di quelli difficili che piacciono a me!!!!
N o r m a l i t à: concetto molto complesso. Abbiamo impresso in mente un concetto sommario, assoluto, che utilizziamo in un certo modo per definire realtà sensibili.. esempio di altro concetto assoluto dell'essere in sè: bellezza. Oppure grandezza. Tutti concetti che abbracciano il nostro mondo, ma non ne sono contenute-limitate.
inquadrato in filosofia il collocamento di "normalità nel mondo delle idee" , passiamo al punto di interesse di DvD che, per recuperare ciò che ho sopra citato, credo sia la ragione dell'utilizzo di tale concetto, in un senso o nell'altro... quindi precisamente: perchè dall'assoluto in cui è collocato l'uomo lo va a scomodare per ridurlo a definizione imprecisa di qualcosa di sensibile?
1. L'uomo non pensa l'assoluto, lo intuisce, ne è affascinato, ma il suo confronto quotidiano lo fa con il mondo "terreno", non con il pensiero puro, soltanto intuibile... infatti di ciò di cui non facciamo esxienza non discutiamo + di tanto;
2. Proprio perchè lo riduciamo a livello umano, gli trasmettiamo le caratteristiche di imprecisione e individualità che sono proprie a quest'ultimo...
cos'è il normale?
cos'è il bene?
cos'è il bello?
eh difficile rispondere a queste domande. Per quello di cui parlavo prima: l'assoluto non lo incontriamo, fatichiamo a parlarne
se aggiungiamo cos'è il bello, il bene, il normale x te ?
allora 1 risposta possiamo darla...
ho fatto una full-immersion in filosofia, perchè è a mio parere il campo di studio più specifico x analizzare 1 concetto.
:)
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Originariamente inviata da darkness_creature
Hai perfettamente ragione, anche se lo dici per sfottere. A rigor di natura il sesso orale e il sesso con preservativo NON sono normali. Per favore, cerca di capire il mio pensiero più rapidamente degli altri, non mi va di ripeterlo ancora. In alternativa vatti a leggere i miei post vecchi, e capirai che non voglio discriminare assolutamente nè i gay, nè il preservativo (anzi, che sia benedetto....) nè il sesso orale. Sto solo dicendo che IN OGNI CASO non sono considerabili NORMALI secondo natura, tutto qua
Dark penso però che il riferimento alla natura per circoscrivere il concetto di normalità sia solo uno dei tanti riferimenti che si possa fare...
Cioè se cambi il punto di vista cambia anche il concetto stesso...
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Originariamente inviata da darkness_creature
L'omosessualità è per me un esempio sbagliato, Godel, perchè per stabilire se è normale o anormale abbiamo come criteri quelli che hai citato in passato anche tu, e pure io, e cioè le leggi della natura, quello stesso criterio che porta sia te che me ad affermare che NON è una cosa normale, anche se ovviamente va rispettata.
Per il resto ribadisco ciò che ho detto prima io
Io non penso che la natura sia un criterio corretto per stabilire la normalità o l'anormalità. La natura non è un ente che schematizza le caratteristiche umane e animali ponendo linee di confine tra l'una e l'altra. E' un insieme di forme di essere tutte diverse tra loro, alcune che hanno una frequenza maggiore in molte specie mentree altre sono eccezioni, ma non per questo sono innaturali. Rapido esempio: l'ornitorinco e l'echidna sono mammiferi che depongono le uova, eppure i mammiferi come cane e gatto non depongono le uova.. Sono dunque anormali? IO temo che la mente umana sia troppo spinta al porre classificazioni e divisioni in ambiti dove è impossibile effettuarle correttamente. La natura è un insieme di vite così vasto che nemmeno due individui della stessa specie sono uguali tra di loro. Il porre classifiche deve tener conto della generalità degli individui... cioè esistono gatti neri bianchi grigi, ma non sono esseri diversi tra loro, infatti i gatti si distinguono dagli altri animali non per il colore ma per altri aspetti. Il problema sta che quando si trovano caratteristiche che non erano state prese in considerazione al momento della classificazione, si va in contraddizone, e vengono perciò considerate anormalità. Ma in genere questa anormalità è una svista dell'uomo che quando ha posto dei confini non ha tenuto conto di tutte le particolarità. Non so se sono chiaro. In poche parole l'uomo ha fatto un riassunto di un libro chiamato "natura", non avendolo letto tutto e, arrivato alla scoperta delle pagine non lette, piuttosto che cadere in contraddizione ha preferito affermare che quelle pagine non facciano parte di "natura" e per tanto siano sbagliate.
Perciò io credo che potremo usare il criterio della natura solo quando l'avremmo approfondito in tutte le sue sfaccettate molteplicità. Ovvero, mai. :)
L'unico modo a parer mio di stabilire il normale e il non normale è questo. Se qualcosa esiste, c'è, è presente e si manifesta, vuol dire che la natura "ha voluto" che ciò accadesse. Per come viviamo noi nel mondo, se i fiumi scorressero al contrario, non sarebbe normale, difatti i fiumi scorrono sempre dall'alto verso il basso. Per come ci vediamo noi, se pensassimo di avere le ali sarebbe una cosa anormale, perchè noi in realtà non abbiamo le ali. Tuttavia se un giorno i fiumi scorressero all'inverso e a noi spuntassero le ali, allora sarebbe una cosa normale, perchè se la natura ha permesso che ciò accadesse vuol dire che è qualcosa di normale e concepibile. Per tanto io credo che in concetto generale di normalita sia che tutto quello che vediamo e tutto quello che esiste è normale, dal più infimo comportamento meschino, al più elevato pensiero. E' tutto normale.
L'uomo, quindi, per stilare le sue regole (le quali puniscono alcui comportamenti, sebbene siano normali e istintivi come l'omicidio ad esempio), non deve prendere la normalità a modello, sennò sarebbe permesso qualsiasi cosa; bensì deve affrontare ogni bisogno e necessità degli individui e bloccare quelli che si contrastano per evitare di danneggiare le cose, il corpo, la mente altrui. Deve permettere il bene, anche se questo bene è per le singole persone e non solo per la collettività, e evitare il male, sia quando è per le singole persone (tranne che per se stessi) sia quando è per la collettività.
Riassumendo: Tutto è NORmale, ma qualcosa è MALE per qualcuno. Non è da contrastare l'inesistente anormalità ma ciò che porta al MALE degli esseri.
Citando Dante Alighieri:
"Temer si dee di sole quelle cose
c’hanno potenza di fare altrui male"
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hai fatto copia-incolla da 1 altro sito -.-
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Quote:
Originariamente inviata da John Galliano
hai fatto copia-incolla da 1 altro sito -.-
IO O_O? non credo proprio ^^ se guardi c troverai pure errori grammaticali/sintattici..
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@ Er_DVD_BeSt e Sedicesima
Bè, un riferimento per normalità o anormalità deve pur esserci. Non puoi solo pensare che "ciò che esiste" è normale, ma proprio per niente. E' una cosa assolutamente inaccettabile da pensare, perchè "normale" è pericolosamente vicino ad "accettabile" molto più di quanto "anormale" sia vicino ad "inaccettabile". Serve quindi un riferimento il più possibile oggettivo, e questo è la natura. Le combinazioni genetiche che Er_DVD citava sono comunque frutto di calcoli e non di casualità, anche se non sono ancora calcoli alla nostra portata. Questo però non impedisce alla natura stessa di commettere errori come la sindrome di Down, l'albinismo, la talassemia......e l'omosessualità, negli uomini così come negli animali.
L'uomo normale NON è un pedofilo nè un assassino nè nulla di questo genere. Qualunque cosa che devii da ciò è da considerare prima di tutto anormale. Nel caso dell'omosessualità o dell'albinismo sono anormalità accettabilissime ed innocue, mentre nel caso di pedofilia e istinti omicidi sono anomalie da punire, assolutamente inaccettabili in una società civile. Questi sono i fondamenti dell'uomo, che non devono MAI cambiare, e vanno difesi da chiunque tenti di cambiarli
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darkness, invece di parlare delle anormalità, definisci cos'è l'anormalità, chi è normale e com'è fatto un uomo normale.
tu ti ritieni un uomo normale?
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abbassare il concetto assoluto al sensibile non significa altro che imporgli dei limiti x poterne parlare... altrimenti possiamo discutere di tutto....e di niente.
limitatamente alla natura, cos'è normale (cioè nella norma)...
cito quanto ho scritto stamattina nel topic "omosessualità e normalità" di un certo ioioioioioecc. :
Quote:
non lo so, normale o meno, io non ci vedo questo grande problema....
in fondo ognuno è libero nella nostra società di svincolarsi dalle leggi che la natura da cui veniamo ci impone x vivere... ma qsto è già stato detto..
l'omosessualità (e la bisessualità soprattutto) era di moda in certe culture antiche (i greci x esempio), è presente nel mondo animale.
Forse da un punto di vista finalistico non è completa, l'unione di due uomini o due donne non xmette la procreazione, x cui se fossimo tutti gay o lesbiche ci sarebbe un problema bello grosso.
Naturalmente non è così. Naturalmente uomo e donna sono complementari
Ma in campo sessuale è l'istinto naturale a prevalere, x cui l'omosessualità è naturale.... il problema è che da un punto di vista naturale non è normale (cioè nella norma) e se lo fosse sarebbe 1 casino.
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Originariamente inviata da John Galliano
darkness, invece di parlare delle anormalità, definisci cos'è l'anormalità, chi è normale e com'è fatto un uomo normale.
tu ti ritieni un uomo normale?
Io credo che un uomo "normale" sia, con le dovute sfumature, uno con una buona vita sociale, non troppo chiuso in se stesso, di tendenze oneste, che si fa la sua vita cercando di non fare del male agli altri, o almeno non più di tanto, e ha un minimo di rispetto per regole e autorità
Sottintendo ovviamente l'eterosessualità e dell'assenza di deformazioni fisiche o malattie genetiche
Per rispondere alla tua ultima domanda, sì, mi ritengo abbastanza aderente ai concetti sopra-citati da definirmi normale, così come mi sembri anche tu, più o meno almeno
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Originariamente inviata da darkness_creature
Io credo che un uomo "normale" sia, con le dovute sfumature, uno con una buona vita sociale, non troppo chiuso in se stesso, di tendenze oneste, che si fa la sua vita cercando di non fare del male agli altri, o almeno non più di tanto, e ha un minimo di rispetto per regole e autorità
Sottintendo ovviamente l'eterosessualità e dell'assenza di deformazioni fisiche o malattie genetiche
Per rispondere alla tua ultima domanda, sì, mi ritengo abbastanza aderente ai concetti sopra-citati da definirmi normale, così come mi sembri anche tu, più o meno almeno
Dopodichè se questo è il tuo pensiero posso dire che sei proprio razzista. Mi dispiace darkness, ma tu consideri sbagliati certi individui (i quali, tra le altre cose, sono diversi da te). E questo è proprio razzismo, mi spiace.
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Originariamente inviata da darkness_creature
@ Er_DVD_BeSt e Sedicesima
Bè, un riferimento per normalità o anormalità deve pur esserci. Non puoi solo pensare che "ciò che esiste" è normale, ma proprio per niente. E' una cosa assolutamente inaccettabile da pensare, perchè "normale" è pericolosamente vicino ad "accettabile" molto più di quanto "anormale" sia vicino ad "inaccettabile". Serve quindi un riferimento il più possibile oggettivo, e questo è la natura. Le combinazioni genetiche che Er_DVD citava sono comunque frutto di calcoli e non di casualità, anche se non sono ancora calcoli alla nostra portata. Questo però non impedisce alla natura stessa di commettere errori come la sindrome di Down, l'albinismo, la talassemia......e l'omosessualità, negli uomini così come negli animali.
L'uomo normale NON è un pedofilo nè un assassino nè nulla di questo genere. Qualunque cosa che devii da ciò è da considerare prima di tutto anormale. Nel caso dell'omosessualità o dell'albinismo sono anormalità accettabilissime ed innocue, mentre nel caso di pedofilia e istinti omicidi sono anomalie da punire, assolutamente inaccettabili in una società civile. Questi sono i fondamenti dell'uomo, che non devono MAI cambiare, e vanno difesi da chiunque tenti di cambiarli
Sì ma credo che prendere come riferimento la natura per stabilire il concetto di normalità sia un punto di riferimento un po' troppo distante. So che tu vuoi dire che è il punto di riferimento + oggettivo, però così si finirebbe con il dire che tutto, tranne quello che fa prettamente parte della natura, sia anormale...
Se invece ad esempio prendiamo come punto di riferimento la società, o un dato momento storico, il concetto di normalità si sposta del tutto...
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Originariamente inviata da Sedicesima
Sì ma credo che prendere come riferimento la natura per stabilire il concetto di normalità sia un punto di riferimento un po' troppo distante. So che tu vuoi dire che è il punto di riferimento + oggettivo, però così si finirebbe con il dire che tutto, tranne quello che fa prettamente parte della natura, sia anormale...
Se invece ad esempio prendiamo come punto di riferimento la società, o un dato momento storico, il concetto di normalità si sposta del tutto...
Ma anche perchè la natura non è un ente razionale. La natura non ha il cervello per dire: io il sesso lo voglio sono tra persone di sesso diverso perchè procreino, perchè se così fosse, essendo tutti vincolati alle leggi della natura, l'omosessualità non esisterebbe. Capsci che alla fine la natura è solo una serie casuale di eventi... Per tanto io la natura come esempio di normalità la ritengo banale, perchè l'uomo fa aprte del regno della natura e quindi è normale.
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Per quanto mi riguarda e per il 95% delle cose che vengono dettate come per via dell'etica ed ecc ho questo piccolo pensiero.
"Non trovo cosa più banale e noiosa della pura normalità."
Comunque sia per me il normale rispecchia la seguente spiegazione che si trova anche sul vocabolario.
"che è conforme a una regola, a una norma, che segue l'abitudine, ordinario, consueto."
Partendo da questa definizione, viene spontaneo chiederci ma queste regole, queste abitudini ordinarie e consuete da chi son state dettate? Ovviamente la risposta iper scontata è dall'uomo. :)
Ora da cosa son basate queste regole? Se ci pensiamo bene da un codice etico e/o morale che penso sia lampante che è un codice dettato in maniera oggettiva.
Ma nella mia mente contorta un di' mi balenò il pensiero che ogni persona ha una percezione della vita differente, ad esempio una cosa che puo' esser normale per Pinco Pallino, non è normale per me e via dicendo.
Per questo trovo per il 95% dei casi la "normalità imposta" una cosa noiosa e banale.
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Originariamente inviata da Er_DvD_BeSt
Dopodichè se questo è il tuo pensiero posso dire che sei proprio razzista. Mi dispiace darkness, ma tu consideri sbagliati certi individui (i quali, tra le altre cose, sono diversi da te). E questo è proprio razzismo, mi spiace.
Oh, no, non è possibile.......non mi dire che devo ricominciare tutto da capo.......guarda, io getto la spugna, se mi capisci bene, se no basta.....e porca eva, ci ho messo ore a cercare di farmi capire, e adesso te ne esci così! allora quando dicevi di avermi capito mi stavi prendendo per il c**o!!
Vuoi considerarmi un razzista? Un discriminatore? Bè, c***i tuoi, chi mi conosce sa come sono e vede oltre il naso, cosa che evidentemente credevo fossi riuscito a fare anche tu, ma in realtà no
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Originariamente inviata da Cagliostro_86
Per quanto mi riguarda e per il 95% delle cose che vengono dettate come per via dell'etica ed ecc ho questo piccolo pensiero.
"Non trovo cosa più banale e noiosa della pura normalità."
Comunque sia per me il normale rispecchia la seguente spiegazione che si trova anche sul vocabolario.
"che è conforme a una regola, a una norma, che segue l'abitudine, ordinario, consueto."
Partendo da questa definizione, viene spontaneo chiederci ma queste regole, queste abitudini ordinarie e consuete da chi son state dettate? Ovviamente la risposta iper scontata è dall'uomo. :)
Ora da cosa son basate queste regole? Se ci pensiamo bene da un codice etico e/o morale che penso sia lampante che è un codice dettato in maniera oggettiva.
Ma nella mia mente contorta un di' mi balenò il pensiero che ogni persona ha una percezione della vita differente, ad esempio una cosa che puo' esser normale per Pinco Pallino, non è normale per me e via dicendo.
Per questo trovo per il 95% dei casi la "normalità imposta" una cosa noiosa e banale.
Bell'intervento.
Aggiungerei che non essere normali talvolta è molto faticoso, e che la pigrizia ci mette il suo...
Incontrai un bivio e scelsi la via più impervia: per questo sono diverso.
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Originariamente inviata da Abel Balbo
Bell'intervento.
Aggiungerei che non essere normali talvolta è molto faticoso, e che la pigrizia ci mette il suo...
Incontrai un bivio e scelsi la via più impervia: per questo sono diverso.
Grazie. :)
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Originariamente inviata da Cagliostro_86
Per quanto mi riguarda e per il 95% delle cose che vengono dettate come per via dell'etica ed ecc ho questo piccolo pensiero.
"Non trovo cosa più banale e noiosa della pura normalità."
Comunque sia per me il normale rispecchia la seguente spiegazione che si trova anche sul vocabolario.
"che è conforme a una regola, a una norma, che segue l'abitudine, ordinario, consueto."
Partendo da questa definizione, viene spontaneo chiederci ma queste regole, queste abitudini ordinarie e consuete da chi son state dettate? Ovviamente la risposta iper scontata è dall'uomo. :)
Ora da cosa son basate queste regole? Se ci pensiamo bene da un codice etico e/o morale che penso sia lampante che è un codice dettato in maniera oggettiva.
Ma nella mia mente contorta un di' mi balenò il pensiero che ogni persona ha una percezione della vita differente, ad esempio una cosa che puo' esser normale per Pinco Pallino, non è normale per me e via dicendo.
Per questo trovo per il 95% dei casi la "normalità imposta" una cosa noiosa e banale.
Concordo.
Aggiungo che cmq esistono cose oggettivamente anormali (cioè anormali per quasi la totalità delle persone), ad es. è considerato anormale dalla maggioranza andare in giro con le mutande sopra i pantaloni... Vabbè l'esempio è stupido, ma serve per far capire il concetto!
Poi se si cambia prospettiva (ad esempio in base ad un momento storico, ad un luogo geografico ecc) il concetto di normalità può essere stravolto Es.: è normale mettere le mutande sotto la gonna, mentre per gli scozzesi è normale non metterle sotto al kilt ;) quindi per noi italiani sembra una cosa anormale o comunque fuori dal comune..
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Originariamente inviata da Sedicesima
Concordo.
Aggiungo che cmq esistono cose oggettivamente anormali (cioè anormali per quasi la totalità delle persone), ad es. è considerato anormale dalla maggioranza andare in giro con le mutande sopra i pantaloni... Vabbè l'esempio è stupido, ma serve per far capire il concetto!
Poi se si cambia prospettiva (ad esempio in base ad un momento storico, ad un luogo geografico ecc) il concetto di normalità può essere stravolto Es.: è normale mettere le mutande sotto la gonna, mentre per gli scozzesi è normale non metterle sotto al kilt ;) quindi per noi italiani sembra una cosa anormale o comunque fuori dal comune..
Ma perché sono considerate anormali? Perché come ho detto io sono state dettate da altre cose. Se noi fossimo stati abituati a girar nudi per strada sarebbe stato anormale andar a comprare vestiti.
Qui lancio anche una cosa diciamo un po' provocatoria, spero che non nasca una polemica.
Se noi vogliam fare un esempio con la natura, possiamo dire che in essa "l'omicidio" è un fattore assai normale.
Invece per noi, grazie alla ragione, grazie a cosa ti pare, l'omicidio è un'anormalità. (Giustissima come cosa sia da subito chiaro.)
Però qualche volta nella mia mente contorta, penso che esso in alcuni casi sia una cosa normale e anche giusta.
Esempio, se tu (indico te ma è generale come cosa. :)) vuoi venirmi ad uccidere, io non ci penserei due volte ad anticiparti.
Perché per me a quel punto diventa normale e giusto difendere la mia persona e/o i miei cari.
Spero di aver fatto capire il concetto più o meno. :)
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Originariamente inviata da Cagliostro_86
Ma perché sono considerate anormali? Perché come ho detto io sono state dettate da altre cose. Se noi fossimo stati abituati a girar nudi per strada sarebbe stato anormale andar a comprare vestiti.
Infatti ho detto che sono d'accordo con te, non ti ho contraddetto!!
Concedetemi un OT:
la distinzione tra la natura e l'uomo in fatto di omicidio non regge molto, perchè in natura gli animali si uccidono per mangiare, per stabilire chi è il capobranco per portare avanti la specie e tra maschi in alcuni casi quando si scontrano per una femmina.
Gli uomini si uccidono per soldi, follia ecc ecc, non per la soppravivenza intesa in senso puramente naturalistico.
Comunque esiste un istituto, la legittima difesa, che arriva a giustificare un omicidio (sempre se la difesa è proporzionata all'offesa).