Indonesia, neonato preso in pegno
Incredibile vicenda in una clinica indonesiana, dove un neonato è stato tenuto in "ostaggio" per tre settimane dai dirigenti ospedalieri perché i genitori non potevano permettersi di pagare le spese del parto, circa 300 euro. Nato il 21 dicembre nella struttura "Murni Asih", nella città di Bojong Nangka, il piccolo Alfiah ha potuto riabbracciare la mamma soltanto grazie all'intervento dei servizi sociali.
Tutto è iniziato qualche giorno dopo il parto, in coincidenza con le dimissioni dall'ospedale di Sumarni, la madre del bimbo, e con l'emissione della fattura per la convalescenza. Un conto troppo salato per la coppia, che, non potendo pagare, si è vista privare del figlio in attesa di ulteriori sviluppi. A quel punto è scattata una rete di solidarietà e il padre del piccolo, Sutrisno, conducente di risciò, è riuscito a mettere insieme l'intera cifra chiedendo prestiti agli amici e soprattutto raccogliendo offerte dagli abitanti della sua città natale.
Fortunatamente i servizi sociali del Paese sono intervenuti prima che il conto fosse saldato e hanno fatto restituire il bimbo senza bisogno di pagare la fattura, che nel frattempo era salita a 4 milioni di rupie. In Indonesia, stando a Arist Merdeka Sirait, segretario generale della Commissione nazionale della protezione dell'infanzia, del resto casi del genere non sono rari e altre cliniche sono solite attuare il sequestro preventivo dei neonati per farsi pagare le cure mediche.
Non tutte le vicende di questo tipo, però, finiscono bene. Nel corso degli ultimi anni, infatti, secondo quanto riferito ancora dal segretario, in Indonesia almeno 208 bambini non sarebbero mai stati restituiti ai genitori.