Aveva appena preso la patente, nel pomeriggio. Poi, alle 20.30, al volante di un auto sportiva, una Maserati probabilmente concessa dal padre per festeggiare, è passato a prendere un'amica che lavorava in un centro commerciale in provincia di Brescia. "Vieni che ti faccio fare un giro sull'auto del mio papa'" le avrebbe detto. Partono in tre, dietro c'è anche l'amico di 16 anni. Muoiono mezz'ora dopo tutti e tre, per uno scontro frontale, a Corte Franca, nel bresciano. L'auto sulla quale viaggiavano è stata trovata dai soccorritori ridotta malissimo. Difficile, in un primo momento, anche identificare le vittime. Poi dagli accertamenti si è stabilito che al volante c'era Alessandro Bono, 18 anni. Al suo fianco Jessica Galli, 22 anni e Thomas Botticini di 16. Secondo i primi accertamenti della polizia stradale andavano molto forte. Per questo, probabilmente, l'auto è uscita di strada, ha fatto un giro su se stessa e la fiancata sinistra si è schiantata contro un auto che procedeva sulla corsia opposta. Miracolosamente ferito solo lievemente il conducente della seconda vettura: un 55enne della provincia di Bergamo. Un dramma figlio dell'incoscienza, certo. Ma anche di un buco legislativo. Col vecchio codice della strada, infatti,nei primi anni dopo il conseguimento della patente era proibito guidare auto troppo potenti. Ora c'è solo un limite di velocità di 100 all'ora. Impossibile da verificare, visto che gli autovelox non possono conoscere l'età e l'esperienza del guidatore.