Scattato il piano antisequestro

Un allevatore 37enne di Bonorva è stato sequestrato nel Sassarese. A dare l'allarme, i familiari di Giovanni Battista Pinna, che sarebbe stato rapito da due banditi intorno alle 19.30. Sono in corso le ricerche di carabinieri e polizia, mentre è scattato il piano antisequestro. La sorella dell'uomo ha ricevuto in serata una telefonata anonima con la richiesta di un riscatto di 300mila euro.


Secondo quanto si è appreso, Giovanni Battista Pinna sarebbe stato prelevato da alcune persone in un zona isolata vicino al suo podere, presumibilmente, tra le 19 e le 20, e costretto a salire sulla sua auto, una Punto di colore blu. Sulla stessa vettura sarebbero saliti anche i rapitori, dandosi alla fuga. Inoltre, sarebbe già arrivata una telefonata ai familiari dell'allevatore con una richiesta di riscatto: si parla di 300 mila euro.

Nessuna messinscena
Gli inquirenti sono cauti, ma non ci sono elementi che facciano pensare a una messinscena. Il padre di Giovanni Battista Pinna si è presentato negli uffici della compagnia dei carabinieri di Bonorva verso le 19.30 per denunciare il rapimento. Ai militari ha raccontato che la figlia aveva ricevuto una telefonata da Giovanni Battista sull'utenza di casa nella quale il fratello le avrebbe detto: "Preparate 300 mila euro, altrimenti mi ammazzano".

Ritrovata la Punto blu
E' stata trovata dai "Cacciatori di Sardegna" e dalle squadriglie eliportate dei carabinieri, la Fiat Punto blu di Pinna. La vettura è stata abbandonata in località Pallaseari, vicino a Foresta Burgos, a più di 20 chilometri da Bonorva.

Piano antisequestro
Il piano antisequestro è scattato su base regionale: polizia e carabinieri hanno istituito posti di blocco in tutta la Sardegna, mentre i militari del comando provinciale di Sassari, guidati dal neocomandante, il colonnello Paolo Carra, stanno battendo la zona del Sassarese in collaborazione con gli agenti della Questura di Sassari.



In azione anche i Ris
Sono intervenuti anche i Carabinieri del Ris ad affiancare il lavoro degli inquirenti che sono impegnati nelle indagini. Gli esperti della Scientifica hanno effettuato un sopralluogo, raccogliendo diversi reperti sia sul terreno dove sarebbe stato rapito Pinna, nei pressi della sua azienda agrozootecnica, sia in una cabina telefonica che potrebbe essere stata utilizzata dai malviventi proprio per far fare l'unica telefonata all'uomo che ha chiamato i suoi familiari.

Indagini portano verso Nuoro
Intanto il piano scattato dopo il sequestro, coordinato dal comandante dei carabinieri in Sardegna, gen. Gilberto Murgia, ha fatto affluire centinaia di militari (coadiuvati dai reparti dei Cacciatori di Sardegna ed Eliportati) anche nella zona di confine con la provincia di Nuoro dove i carabinieri, guidati dal comandante provinciale, col. Salvatore Favarolo, hanno disposto controlli e posti di blocco. In particolare, le indagini sono concentrate in un'area che va dalle campagne di Dualchi a Noragugume. Gli inquirenti, pur non trascurando anche altre piste, ritengono comunque prevalente quella del sequestro di persona che con il trascorrere delle ore si sarebbe trasformato da "sequestro lampo" in un rapimento diverso, per qualcosa che avrebbe disturbato la sua conclusione tempestiva.