Io credo che nessun bambino dovrebbe vivere coi propri genitori o ,meglio, avere dei genitori.
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Nihil sub sole novum
Forse hai in mente una società simile a quella Spartana, in cui i bambini venivano strappati dalle loro famiglie per farli crescere in asili/caserme nelle quali ricevevano fin dalla più tenera età un'educazione militare. Ecco come si presenterà una città occidentale amministrata dal Psycho ...
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Psycho è un modo per dire "Meglio non fare figli"? :lol:
Per una serie di motivi.
Innanzitutto i bambini sono una ricchezza della collettività e non la proprietà privata di una coppia di individui spesso non all'altezza della loro educazione, che per di più anzi spesso creano seri danni all'equilibrio mentale dei minori.
Poi c'è una motivazione legata alle pari opportunità, che i minori non hanno.
A seconda del culo o della sfiga di nascere da quella o da quell'altra coppia, avranno dei genitori in grado di dar loro delle buone opportunità, sia per capacità socio-psico-pedagogiche, sia per grado di cultura, sia per condizioni economiche; per contro potrebbero sfigatamente capitare nelle mani di una coppia disastrosa, non in grado di sfruttare appieno (se non proprio appieno almeno in modo adeguato) le loro potenzialità; se la sfiga è totale potrebbero capitare nelle mani di balordi capaci solo di plagiarli o peggio abusarli, potrebbero capitare in una situazione senza mezzi economici ed essere costretti a pulire vetri ai semafori per l'intera giovinezza, magari dei potenziali geni.
In alternativa, tutti i minori potrebbero crescere in luoghi comuni, con gli stessi professionistici educatori, con gli stessi mezzi economici, con le stesse possibilità di istruzione, educazione, viaggi, esperienze, etc.
Questa soluzione sbaraccherebbe definitivamente il concetto di famiglia, ormai obsoleto; una coppia potrebbe sposarsi e separarsi tutte le volte che desidera senza che ci vadano di mezzo dei minori, oppure come si diceva appunto, si potrebbe condurre tutti una vita da single e poi unirci a piacere quando se ne ha voglia o qualsiasi altra soluzione ci piaccia che siamo tutti maggiorenni e vaccinati.
Vabbè saremmo animali allora, finito lo svezzamento fuori dalle scatole... Siamo diversi dagli animali, abbiamo una civiltà, delle leggi... Altrimenti diventiamo animali, basta con le leggi, la modernità, il concetto di partner fisso, preoccupazioni riguardo alla salute, tutti a caccia e a vivere nelle caverne e vivere immersi nella natura, ah già vero non si può ormai le modifiche dell'uomo al pianeta necessitano di manutenzione, come i centri di stoccaggio delle scorie radioattive, che col tempo potrebbero uscire allo scoperto e fondere il globo intero... Vabbé peccato, sennò sarebbe stata una buona idea. :)
ehm....tecnicamente SIAMO ANIMALI
infatti lì sopra ho scritto "a meno che non ci siano motivi di lavoro o di famiglia"
se li avessi sempre in mezzo alle palle e non ci andassi d'accordo ovvio che me ne andrei di corsa :lol:
sembra una roba da romanzo/film distopico
su alcune cose sarei pure d'accordo (e se ben ricordi sono più o meno gli stessi motivi per cui ritenevo una "discriminazione" far adottare un bimbo a coppie omo)... però è fantascienza pura :lol:
Si sarebbe potuta definire distopica se io l'avessi descritta con una vena di pessimismo, in realtà io la vivo come uno scenario auspicabile. Se poi fai un'estrapolazione dell'organizzazione della nostra società negli ultimi 60 anni ti rendi conto di come la tendenza sia proprio quello che io ho proposto. Considera che nel dopoguerra i bambini venivano cresciuti in famiglia e la prima esperienza di educazione al di fuori della famiglia avveniva non prima dei 6 anni con la scuola. Oggi moltissimi bambini vengono affidati a un'organizzazione estranea alla famiglia già all'età di 6 mesi, gli asili nido. Se poi ci focalizziamo ancor più nel passato, non esisteva nemmeno la scuola. E comunque c'è una tendenza dell'umano ad alienarsi sempre più dall'animale ch'è in lui. Se all'uomo delle caverne avessi prospettato che il maschio in futuro non avrebbe più come pratica stuprato le femmine quando aveva voglia di far sesso, ti avrebbe detto che gli sembrava una pittura rupestre distopica. :lol:
Non è una visione distopica infatti. Potrebbe essere una visione interessante, per certi versi anzi lo è, ma tralascia un po' di aspetti, tra cui lo sviluppo prenatale e il rapporto di nursering dei primi mesi, quello non si potrebbe in ogni caso tralasciare e condiziona, e non poco, la personalità e gli stadi di sviluppo successivi.
Io pensavo a un processo a lungo, lunghissimo termine.
Chiaro che se si proponesse una legge per mettere in pratica quanto ho prospettato dall'oggi al domani, chi lo farebbe verrebbe immediatamente rinchiuso in un ospedale psichiatrico.
Cruijff nella sua autobiografia ha scritto che chi viene dichiarato pazzo a volte è un genio...
ok se parli di una cosa a lunghissimo termine (a meno che il genere umano non si estingua prima) potrebbe anche andare a finire così
però ve la posso dire una cosa? se si va bene... se no sticazzi ve la dico uguale :lol:
allora... far crescere i figli alla collettività (e in pratica non avere con loro nessun tipo di rapporto se non pari a quello di una madre che dà in adozione il figlio e lo rivede dopo 20 anni) e abbandonare completamente il concetto di famiglia e far sparire pure tutti i legami di parentela (fratello-sorella cugino-cugina ecc.)... tutto questo alla fine della fiera per far si che non esistano più coppie fisse in modo che il rapporto uomo - donna si riduca solo alla botta e via/scopamicizia senza impegno...
e si vabbè in 2° luogo anche per la discriminazione... che però qui è un discorso che regge solo fino a un certo punto dato che in questo caso si tratta dei veri genitori (quelli che hanno concepito il figlio) e non di coppie a cui il bambino è stato fatto adottare
tutti discorsi che bene o male condividerei pure ma... sono l'unico qui a pensare che un mondo così sarebbe tristissimo? :roll:
Per gli usi e i costumi odierni ovvio che è tristissimo, si perde tutta quella componente romantica del figlio ch'è nu piezz'e core etc.
Io ho provato a vederlo con occhi diversi... per esempio, una persona che non detesta i bambini ma a cui invece piacciono, se vede un bambino per strada questi spesso gli strappa un sorriso e si sarebbe disposti a fare qualcosa per aiutarlo nel caso in cui ne avesse bisogno e i suoi genitori non fossero presenti. Se vedo dei bambini fare un gioco pericoloso, intervengo, anche se non sono io il padre. Di situazioni del genere ne potrei elencare altre, ma esse che significano? Che già ora i bambini che incontriamo li sentiamo un po' nostri, ci sentiamo responsabili per loro. Se sapessimo che sono realmente "nostri" nel senso che non c'è una coppia di persone che ha particolari diritti/doveri nei loro confronti, ci darebbero quell'allegria in più che potrebbe compensare la tristezza che dicevi, se non addirittura farci guadagnare in quel senso.
Insomma per valutare occorrerebbe astrarsi dal nostro mondo attuale e pensare col cervello che si avrebbe in quel mondo ipotetico.
No, significa solamente che siamo portati ad aiutare chi è in difficoltà. I bambini non sono consapevoli della pericolosità di alcune situazioni (alcuni giochi) e non sono in grado di risolverne altri (genitori persi), per questo interveniamo. Lo stesso accade quando una signora anziana ha difficoltà a raggiungere il ripiano più alto in un supermercato o ad attraversare la strada. Aiutiamo queste persone perché sono in difficoltà e non possono uscire da questa difficoltà da sole, non perché "le sentiamo un po' nostre". La scorsa primavera ho aiutato un turista francese ad arrivare in aeroporto ad Amsterdam, dopo che l'ho visto un po' spaesato su un treno che andava in direzione opposta. Sono scesa con lui alla prima stazione e gli ho indicato la banchina giusta, non perché "lo sentissi un po' mio" o "mi sentissi responsabile per lui". Lo stesso è capitato qualche anno fa quando mi sono sfracellata al suolo in bicicletta dopo un frontale con un'altra bici, una ragazza mi ha aiutata ed è stata con me un bel po' per assicurarsi che stessi bene, mi ha pagato il caffé e mi ha accompagnata a casa nonostante fosse di fretta. Ti assicuro che non si sentiva responsabile per me, né mi sentiva un po' sua. Lo stesso avviene con i bambini, solo che le situazioni "critiche" con loro sono maggiori perché hanno meno coscienza sia di loro stessi che del mondo che gli circonda.
in primis quoto la blablaologa qui sopra
poi aggiungo che il problema non sarebbero solo i bambini
è che tutta la vita mi perderebbe "un pò di scopo"... tipo che senso avrebbe provarci con una se poi il massimo a cui puoi aspirare è sesso senza impegno (a sto punto mi risparmio la fatica e vado a puttane no? :lol:)? o a che scopo lavorare tanto e fare dei sacrifici se poi alla mia morte non avrei nessuno a cui lasciare i frutti del mio lavoro?
cioè boh... a parte il discorso dei bambini sfortunati che nascono in famiglie di malviventi o che patiscono la fame io di pro ne vedo pochi
E perché sei portata ad aiutare chi è in difficoltà, se non perché ti senti parte integrante del sistema che insieme costituite?
Io dico "un po' nostri" e quel "un po'" lo aggiungo per non farlo sembrare un titolo di proprietà, ma di fatto se un bambino o una vecchietta devono attraversare una strada pericolosa, interveniamo perché ci sentiamo insieme a loro parte della stessa cosa.
Poi non ci si riflette mai sopra alle cose che ci sembrano scontate, e diciamo che li aiutiamo perché erano in difficoltà e ci sembrava bene fare così.
I bambini sono un bene della società, non di una singola coppia.
Hai detto una serie di cose che meriterebbero tutte una risposta o almeno un'osservazione.
La prima che faccio è che tra il fare sesso senza impegno e pagare per fare sesso ci trovo grandi differenze, quanto meno la prima soluzione ti dà un minimo di autostima che la seconda potrebbe trascinarti sotto ai piedi.
Se poi tu dicessi una frase come quella che hai scritto come motivazione per la quale hai fatto una ipotetica domanda di adozione, cioè che lo fai per avere qualcuno a cui lasciare i frutti del tuo lavoro, stai sicuro che ti dichiarerebbero non idoneo all'adozione. Colgo l'occasione per dire che se (come io auspicherei) ci volesse l'idoneità, oltre che per l'adozione, anche per la procreazione, tantissime coppie non avrebbero l'autorizzazione per procreare, ma proprio tante, almeno un 30% (è una stima mia fatta a spanne).
Quindi tu pensi che sia giusto che un bambino molto dotato non continui gli studi perché i genitori non possono permetterselo economicamente, oppure che un bambino con un quoziente intellettivo molto alto non lo sfrutti perché i genitori non sono in grado di stimolarlo come meriterebbe, oppure che un bambino dotato fisicamente non provi a diventare uno sportivo professionista perché ai genitori gli rompe le scatole di portarlo due volte a settimana in palestra, oppure - a proposito di lasciti testamentari - che un testa di caxxo qualsiasi viva di rendita l'intera vita perché il padre gli ha lasciato il dominiddio senza dare un qualsivoglia apporto produttivo alla società...
Di fatto però poi, se accetti che per i bambini "sfortunati" si possa fare un discorso diverso, in realtà lo stai considerando plausibile per tutti, a pesare che "sfortunati" è un valore di soglia assai aleatorio per poter fare una cernita.
E io che i figli l'ho fatti quasi solo per la voglia di leggergli le fiabe e insegnargli a nuotare ... Spero tu stia scherzando. Non c'è niente di peggio che lo stare lontani dalla propria famiglia. Infatti i bambini orfani da diverso tempo stanno cercando di darli in affido ad una famiglia con figli, in modo che vengano cresciuti lì. Avevo una collega che ci si era specializzata, ha tenuto una ragazza figlia di drogati, un ragazzino Afgano con moglie preconfezionata già ad aspettarlo, e tanto altro.
Film consigliato:
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ebbambà psycho... che roba complicata che hai partorito :lol:
@P S Y C H O il tuo essere così petulante mi affascina :049:
Se io parlo è perché esperienza di case-famiglia ne ho, ho presente la differenza che c'è per un minore fra il vivere in una famiglia e in una casa-famiglia. Io stesso ritengo che AL PRESENTE sia preferibile una famiglia a una casa-famiglia. Però si perde di vista che quello che i bambini desiderano è omogeneità fra loro, quelli che vivono in casa-famiglia sentono che gli manca qualcosa perché in realtà si sentono diversi dagli altri, non per un fatto oggettivo. Se in una società dove tutti i bambini vivono in case comuni ce ne fossero pochi a vivere ancora in una famiglia, sarebbero quei pochi a sentire che gli manca qualcosa... Stesso discorso che puoi fare per Orson Wells, anzi per come si chiamava il suo personaggio nel film Quarto potere: se tutti i bambini fosse stata pratica che si allontanassero dai genitori a una certa età, non l'avrebbe certo vissuto come un trauma.
Per contro la mia proposta comporta una maggiore omogeneizzazione delle condizioni dei bambini, cosa che darebbe loro maggiori sicurezze a tutti i livelli.