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Mi fa impazzire come la gente sia stata "fan" di CH senza manco sapere cosa pubblicassero, solo perché aveva subito un attacco. Probabilmente nessuno andò mai a leggere nemmeno una vignetta, ma erano comunque tutti Charlie.
Ora che ne pubblicano una sugli italiani, tutti a criticare.
Mi fa venire in mente l'esempio di quanto si ride alle battute per gli ebrei o i negri, ma poi ci si indigna per quelle sulla mafia.
La vignetta può piacere o meno, senza dubbio, come anche una poesia considerata fantastica a me può far cagare. Questo rende il poeta meno poeta? Questo rende la satira meno satira?
Questo è il loro stile, che piaccia o meno, e fecero le vignette ANCHE sulle loro stragi. Il fatto che voi non le conosciate non significa che non ci sono.
Su alcuni gruppi FB ne sono girate diverse, e avevano bene o male lo stesso taglio ironico.
In particolare, riguardo alle critiche principali, non sono d'accordo. La satira non deve interessarsi di questi temi? Perché? La satira è sempre stata scomoda, non è una novità. Quando insultava gli integralisti islamici andava bene? Quando han fatto la vignetta sul bambino trovato morto sulla riva andava bene? Eppure sfotteva una tragedia.
Com'è che in quei casi era evidente che non venissero prese in giro le vittime, ma qualcosa di più grande, mentre in questo caso vi indignate per le vittime?
Pensate che il fumettista in questione si sia alzato la mattina pensando a insultare le vittime? Mi sembra evidente che la critica sia, PIACCIA O MENO LO STILE, rivolta all'Italia e ai suoi problemi.
Avete in mente la faccenda dei soldi per mettere in sicurezza le case dai terremoti che sono stati mangiati dalla politica e dalla mafia? Ecco, questa mi sembra una lettura migliore rispetto a quella dell'insulto alle vittime.
Questa vignetta tenta, dal mio punto di vista, di farci capire che mentre guardiamo al terrorismo non vediamo i problemi che abbiamo in casa. Infatti qual è stata la didascalia di questa vignetta? "Non si sa se il terremoto abbia urlato Allah U Akbar prima di colpire", o una cosa simile.
A me è sembrato questo, un attacco alla mafia, agli sprechi, alle costruzioni che, al posto di essere di cemento son fatte di pastafrolla per via degli appalti al ribasso e degli scarsi controlli, etc etc.
Sicuramente si potrebbe dire che siamo già a conoscenza di tutti questi problemi, ed è vero. Però è altrettanto vero che, se ne siamo a conoscenza, allora ne siamo anche assuefatti al punto da non indignarci più. Ci indigniamo per un sacco di roba inutile, di facciata, che vale meno di un cazzo, e di questi problemi ce ne freghiamo.
La seconda vignetta pubblicata è stata fatta perché ormai sul loro FB c'era una shitstorm gigantesca, e hanno voluto spiegare cosa significava la prima. Non è una correzione di linea, è proprio una spiegazione per tutti quelli che ci vedevano un insulto alle vittime, che è abbastanza ridicolo.
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La seconda vignetta ha senso e ci hanno preso. Basta pensare all'Irpinia o all'Aquila. La prima sinceramente non ho capito qual'è il significato e che messaggio vuole trasmettere, e la trovo di cattivo gusto
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Premetto che la vignetta non mi indigna, ma semplicemente trovo sia fuori bersaglio. E trovo che la seconda, quella di cosiddetto chiarimento che dovrebbe in qualche modo esplicitare il contenuto che nella prima era solo implicito, non faccia che peggiorare la situazione Se l'obiettivo era il più classico degli stereotipi italiani forse forse qualche cosa di meglio potevano farla, considerata l'epoca in cui sono stati costruiti il 90% degli edifici crollati e considerata la minima parte di edifici pubblici coinvolta a dispetto del numero elevato di case private.
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Sono opinioni difficili da difendere, perché se sotto alle macerie ci fosse finita mia sorella, mia madre, mia nipote di quattro anni, col cazzo che avrei detto "Vabè, è satira", mi sarebbero girate le palle com'è ovvio che sia. Essendo obiettiva perché esterna, mi rendo conto che dobbiamo rompere poco le palle, alla fine la satira serve ad affrontare temi sociali, o meglio, a tirarli fuori in maniera violenta. Loro volevano dire "Pensate meno al cibo e alle cazzate, e costruite meglio le case che la gente muore". Il riferimento alla mafia idem, voleva dire "Rifatevela poco con noi, che le case cadono non per colpa nostra". Alla fine non è il terremoto che uccide, ma le facce a culo (scusate, stamattina sono acida) che costruisce le case con la sabbia da spiaggia. E il loro humor (se si può definire così) era così anche prima.
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dai su... non facciamo la figura di quelli che quando fanno satira su di noi scleriamo e invece quando la fanno sugli altri si ride e ci si incazza con chi "non capisce l'ironia"
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Sono di cattivo gusto, di pessimo gusto, specialmente l'immagine della "lasagna" la trovo rivoltante. Per il resto, però, concordo con Loller e Lorelai.
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Si ma guardate che un conto è indignarsi per il cattivo gusto...
e un conto è fare o approvare un attentato terroristico alla loro sede...:lol:
Un conto è fare satira su una tragedia, disegnando sangue e morti sotto alle macerie.....e un conto è farla su Maometto
Se fanno satira sui cristiani o sul Papa, non credo che gli italiani si incazzano
Tra l'altro non credo neanche che il Je suis Charlie volesse dire "oh ma che fighi questi di Charlie Hebdo, visto come gliela cantano a Maometto?"....poi io non ero Charlie prima e neanche adesso :lol:
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L'analfabetismo funzionale ha fatto sì che questa vignetta venisse interpretata come uno "scherzare sui morti", quando in realtà fa l'esatto contrario.
Molte volte mi chiedo cosa si aspetta la gente dalla satira.
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La penso esattamente come Loller. E sarò senza cuore ma non trovo la vignetta di cattivo gusto. Fa satira non sui morti, bensì sulle infrastrutture inadeguate, sull indignazione tutta italiana per le tragedie salvo poi dimenticarsene e continuare a costruire case di merda.
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Quote:
Originariamente inviata da
Dade
La seconda vignetta ha senso e ci hanno preso. Basta pensare all'Irpinia o all'Aquila. La prima sinceramente non ho capito qual'è il significato e che messaggio vuole trasmettere, e la trovo di cattivo gusto
Il messaggio è semplice.
Il nostro modo di fare, il nostro Stato, la nostra politica, provocano morti.