Egitto, aereo russo precipita per avaria sul Sinai: in 224 a bordo. Soccorritori: "Nessun superstite"
IL CAIRO - Paura, giallo per alcuni minuti con notizie contraddittorie, poi l'annuncio dell'agenzia russa Tass e a ruota la conferma del governo egiziano: è precipitato sulle montagne del Sinai l'aereo russo con 224 passeggeri a bordo, per lo più turisti russi di ritorno da una vacanza sul Mar Rosso, del quale si erano perse le tracce intorno alle 8 del mattino dopo il decollo dalla località sul Mar Rosso di Sharm el-Sheikh. Non ci sono superstiti tra i 7 membri dell'equipaggio, 63 uomini, 138 donne e 17 tra bambini e ragazzi dai due ai 17 anni. Dei passeggeri, 214 erano
russi, tre ucraini.
Il volo era diretto all'aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo, dove era atteso per le ore 12:10 Russe (le 10:10 In italia). L'aereo è precipitato in picchiata vicino all'area dove l'esercito egiziano sta combattendo i militanti dello Stato islamico-Is, tra Arish, Hasna e Nekhel, più vicino alla città di el-Arish. E' stato il sospetto che potesse essere stato abbattuto da miliziani jihadisti a creare l'allarme. Fonti della sicurezza egiziane hanno però affermato che l'aereo ha avuto "un guasto tecnico" e hanno "escluso qualsiasi tipo di atto terroristico all'origine del disastro". La scatola nera è stata ritrovata. Putin ha annunciato per domani una giornata di lutto nazionale.
L'avaria. Si tratta di un Airbus 321, volo 7K9268, della compagnia russa Kogalymavia, decollato dall'aeroporto egiziano di Sharm alle 5:51 ora locale (4:41 in Italia). Dell'aereo si sono perse le tracce circa 23 minuti dopo il decollo, secondo i tracciati disponibili, quando aveva appena raggiunto il suo assetto, i piloti hanno contattato i controllori del traffico aereo turco per problemi al sistema wireless di bordo. Questo ha fatto pensare che l'allarme dovesse rientrare ma, poche ore dopo, le autorità egiziane hanno annunciato di aver individuato i resti nel Sinai. E' stato il premier egiziano Sherif Ismail a confermare l'incidente aereo. Avvenuto, sempre secondo le autorità, per un'avaria.
Scomparso dal radar. Poco prima di scomparire dai radar, il pilota ha chiesto un atterraggio d'emergenza nell'aeroporto più vicino. L'aereo della Kogalymavia si trovava a quota 9.400 metri, nella fase usualmente più sicura, quando il capitano ha contattato i controllori di volo. Dopo questa comunicazione si sono interrotte le comunicazioni. Secondo un'altra versione il pilota avrebbe chiesto un cambio di rotta e un atterraggio all'aeroporto del Cairo. Poco dopo l'aereo ha iniziato a perdere quota. E' caduto in picchiata. Un responsabile dell'agenzia federale russa dell'aviazione, Sergei Izvolsky, ha precisato che le comunicazioni sono state interrotte all'altezza di Larnaca, nell'isola di Cipro. "Da quel momento", più o meno 23 minuti dopo la partenza, "l'aereo non ha più ripreso i contratti e non è più apparso sui radar", ha spiegato.
Aereo spezzato in due, voci tra i rottami. Le squadre di soccorso e salvataggio hanno udito voci provenienti da una sezione del velivolo. Lo riferisce a Reuters telefonicamente un funzionario della sicurezza che si trova sul posto, coperto dall'anonimato. "Abbiamo estratto almeno 120 corpi e gli altri sono ancora all'interno", ha detto. "Sentiamo molti telefoni che squillano, molto probabilmente appartengono alle vittime, e le forze di sicurezza li stanno raccogliendo e mettendo in una borsa", ha aggiunto la fonte. "Sto vedendo una scena tragica. Tanti morti sul terreno, molti ancora legati ai loro posti a sedere" ha detto aggiungendo che "l'aereo si è spezzato in due: una piccola parte sulla coda che si è bruciata e una parte più grande che si è schiantata sulla roccia". L'aereo è precipitato in una zona montuosa del Sinai centrale e le cattive condizioni climatiche hanno reso difficile alle squadre di soccorso - 45 ambulanze e 5 aerei -, raggiungere la scena, ha aggiunto l'ufficiale.