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El Buitre
Fonti investigative dicono pure che il ragazzino girava con un RPG nascosto nello zainetto e che in realtà non è un bambino, ma una persona molto ma molto bassa che partecipo anche all'attentato delle torri gemelle, comprando i biglietti dell'aereo.
Si pensa sia stato lui a dare l'indirizzo del Charlie Hebdo ai due fratelli.
Comunque, effettivamente la situazione è delicata, ti trovi un ragazzino che dice queste cose e davvero non lo sai qual è il modo corretto di agire. Parli direttamente con la famiglia? Vatti a fidare. Inizi un percorso pedagogico? Vatti a fidare due volte.
Di fatto però, denunciare il ragazzino di apologia di reato è stata 'na bella stronzata, perché un bambino di 8 anni più di qualche frase che cacchio ne può sapere? Si faceva un esposto alla polizia così da poter iniziare un'indagine per vedere la famiglia e gli ambienti del bambino.
Comunque 'na scuola che rompe i coglioni sul genitore che entra nel cortile è una scuola da abbattere.
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Il bambino questa cose da qualcuno dovrà averle sentite, e se davvero non sono i genitori saranno i familiari o, chissà, qualche insegnante, persone con cui il bambino è più a contatto. Di certo non gli saranno venute in mente così.
La denuncia è assurda; ha 8 anni.
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Temperance
La denuncia è assurda; ha 8 anni.
Secondo me, ma è un'opinione personale, quello della vera e propria denuncia penale è più un escamotage per avere mano più libera nell'indagare su parenti e insegnanti del suddetto bambino, non qualcosa per colpire direttamente lui.
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Wolverine
Secondo me, ma è un'opinione personale, quello della vera e propria denuncia penale è più un escamotage per avere mano più libera nell'indagare su parenti e insegnanti del suddetto bambino, non qualcosa per colpire direttamente lui.
Sarebbe una cosa ancora più brutta, strumentalizzare un bambino...
- - - Aggiornamento - - -
Faccio un discorso più generale, a me sta sul cazzo che la scuola faccia certe operazioni di regimetalizzazione sui bambini. Vale per Charlie Hebdo, ma anche sulla festività natalizia o l'inno al presidente della repubblica.
Non capisco perché non si possa non voler dire "Je suis Charlie" e stare dalla parte dei terroristi. Non significa approvare i sistemi dei terroristi, ma condividere le ragioni che li hanno spinti a tanto.
Oppure non si deve parlare di libertà di pensiero.
Consideriamo un reato penale bestemmiare in pubblico e poi accettiamo che si possa fare se invece del dio nostro si tratta di quello di un altro... Beninteso che io 'sti dii li metterei tutti nel cesso e tirerei lo sciacquone, qua ne sto facendo una questione di coerenza.
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Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
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Jo Constantine
Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
Faccio una sintesi di come vedo la questione:
Sono un bigottone islamico e guai a chi dice A che secondo il MIO punto di vista offenda Allah.
Quindi penso che fare vignette che denigrano Allah e/o Maometto sia uno sgarbo verso me e tutti i devoti al dio.
Io credo che fino a questo punto siamo nei diritti consentiti dalla libertà di pensiero.
A un certo punto arriva un matto che sgozza tutti i vignettisti in questione.
Se io dico "Hanno fatto bene!" vado oltre al consentito dalla libertà di pensiero.
Se invece affermo che non voglio dire "je suis Charlie" perché non trovo corretto fare tali vignette, sto nei confini della libertà di pensiero.
Ora, nel caso particolare, il bambino s'è rifiutato di dire "Je suis Charlie" e io penso che il suo rifiuto vada rispettato.
Invece gli hanno fatto il terzo grado chiedendogli perché non voleva dirlo e qui lui risponde che sta dalla parte dei terroristi, che può voler dire tante cose... cioè che condivido i loro stessi sentimenti nei confronti delle vignette e lì mi fermo, oppure che condivido la strage. Però stiamo parlando di un bambino di 8 anni con tutti i suoi limiti espressivi.
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Jo Constantine
Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
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El Buitre
Faccio una sintesi di come vedo la questione:
Sono un bigottone islamico e guai a chi dice A che secondo il MIO punto di vista offenda Allah.
Quindi penso che fare vignette che denigrano Allah e/o Maometto sia uno sgarbo verso me e tutti i devoti al dio.
Io credo che fino a questo punto siamo nei diritti consentiti dalla libertà di pensiero.
A un certo punto arriva un matto che sgozza tutti i vignettisti in questione.
Se io dico "Hanno fatto bene!" vado oltre al consentito dalla libertà di pensiero.
Se invece affermo che non voglio dire "je suis Charlie" perché non trovo corretto fare tali vignette, sto nei confini della libertà di pensiero.
Ora, nel caso particolare, il bambino s'è rifiutato di dire "Je suis Charlie" e io penso che il suo rifiuto vada rispettato.
Invece gli hanno fatto il terzo grado chiedendogli perché non voleva dirlo e qui lui risponde che sta dalla parte dei terroristi, che può voler dire tante cose... cioè che condivido i loro stessi sentimenti nei confronti delle vignette e lì mi fermo, oppure che condivido la strage. Però stiamo parlando di un bambino di 8 anni con tutti i suoi limiti espressivi.
Io mi trovo concorde con tutte e due...trovo assolutamente lecito e indice di indipendenza di pensiero il volersi rifiutare di ripetere a pappagallo uno slogan massificato...che tutto questo venga autonomamente da un bambino di 8 anni però è strano. Se è sollecitato dai genitori ancora la trovo una cosa assolutamente lecita, meno lecito trovo che un bimbo di 8 anni (quindi insomma, piccolo ma non così piccolo) arrivi dentro di se ad elaborare un'informazione con una frase come quella. Se l'elaborazione finale ti porta a dire "sto con i terroristi" o c'è stata una comunicazione genitoriale assolutamente errata, o al contrario i genitori proprio quello asserivano. E trasmettere simili concetti a un bimbo, giustificare certi atti, è condannabile.
Poi certo, la notizia è filtrata dai meravigliosi media...quindi la verità chissà in quale anfratto sta.
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Io credo che alla base di tutto ci sia, da parte degli immigrati, in Francia come da noi come altrove, un complesso di inferiorità motivato dal senso di emarginazione che provano.
Denigrare Maometto sono convinto che lo vivano come un voler denigrare loro stessi e i loro usi e costumi.
Un po' come se a noi italiani ci facessero una vignetta a presa per il culo con gli spaghetti e il mandolino... :lol:
Quindi immagino che discorsi si possano fare a tavola da parte loro, commentando la notizia della strage così come tante altre tragiche che quotidianamente si sentono nei telegiornali.
Dopodiché un bambino elabora a modo suo.
Alla scuola materna della mia compagna ogni tanto un bambino di 3 o 5 anni se ne esce dicendo cose del tipo "io con Ahmed non ci gioco perché puzza". Sicuramente a 5 anni della puzza nemmeno te ne accordi, è il frutto della propria elaborazione di quel che hanno sentito a casa; cioè per esempio che gli indiani puzzano di cipolla o cose simili, sicuramente di non accettazione, ma non necessariamente di istigazione a non voler far giocare il figlio con l'indianetto suo compagno.
Qualcosa di analogo sarà accaduto a casa di quel bambino di 8 anni. Avrà sentito i suoi lamentarsi delle vignette, commentare la strage con un "si, però se la potevano smettere di prendere per il culo" e via dicendo...
Anche mio nonno quando sentiva al TG dello scalatore morto sull'Himalaia commentava: e chi caxxo gliel'ha detto di andarci? :lol:
Un conto è quello che si dice, un altro sono le azioni compiute scientemente.
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Ma senso di inferiorità anche no, questo avrebbe senso se qualsiasi forma di violenza avvenisse solo nei paesi dove sono i minoranza. Ma non è così.
Anche la libertà di espressione: una cosa è protestare contro chi scrive vignette satiriche contro il proprio dio, un conto è dire "hanno fatto bene i terroristi". Il messaggio che è stato passato a questo bambino è quello, cioè che hanno fatto bene ad ammazzare delle persone perchè le vignette satiriche non si fanno, e questo non c'entra nulla la libertà di espressione.
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Temperance
Ma senso di inferiorità anche no, questo avrebbe senso se qualsiasi forma di violenza avvenisse solo nei paesi dove sono i minoranza. Ma non è così.
Anche la libertà di espressione: una cosa è protestare contro chi scrive vignette satiriche contro il proprio dio, un conto è dire "hanno fatto bene i terroristi". Il messaggio che è stato passato a questo bambino è quello, cioè che hanno fatto bene ad ammazzare delle persone perchè le vignette satiriche non si fanno, e questo non c'entra nulla la libertà di espressione.
Non ha detto "hanno fatto bene i terroristi", ha detto "sto dalla parte dei terroristi".
Non è la stessa cosa.
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El Buitre
Non ha detto "hanno fatto bene i terroristi", ha detto "sto dalla parte dei terroristi".
Non è la stessa cosa.
Invece sì, altrimenti non si sarebbero scomodati a prendere provvedimenti. Uno conto è dire "sono dalla parte dei protestanti", quella è libertà di espressione perché si chiede eventualmente di non offendere il proprio dio in vignette satiriche, un altro è dire "sto dalla parte dei terroristi", ovvero sono dalla parte di chi ha ucciso tante persone.
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El Buitre
Io credo che alla base di tutto ci sia, da parte degli immigrati, in Francia come da noi come altrove, un complesso di inferiorità motivato dal senso di emarginazione che provano.
Denigrare Maometto sono convinto che lo vivano come un voler denigrare loro stessi e i loro usi e costumi.
Io non nego che le periferie delle città francesi sono avvolte da un contesto sociale pesante ect ect...
e non lo dico per sentito dire..perchè ci andavo a prendere il fumo a Parigi ovest e dovevo entrare nella zona di Nanterre e parlare con sti ragazzi.
Qui la questione è davvero Profeta, Allah & Co...
Per noi DIO, le istituzioni religiose oggi sono davvero ralative...L'Islam ha un altro modo di vedere e affrontare questi concetti...li prendono seriamente e alla lettera..e non fanno gli ipocriti come i cattolici che vanno in chiesa quando hanno bisogno o quando devono pulirsi per poter ricomnciare a sbagliare il giorno successivo, ma con la coscienza a posto a modo loro.
Islam, Giudaismo e Cristianesimo hanno le stesse radici, ovvero il vecchio testamento..aggiunta più, pezzo meno..
e ti assciuro che nella versione ORIGINALE dei deici comandamenti (credo che l'uinca versione tarocca sia quella dei cattolici, perchè è l'unica con non conincid e che sembra stata modificata proprio a scopo di lucro e interessi personali ...guardacaso) ci sta scritto che non si devono fare immagini o statue delle cose che stanno in cielo ne in terra..e ovviamente non si devono venerare...
se poi a tutto questo aggiungiamo che con quelle vignette tu ci vai a lucrare usando e sbeffeggiando il nome di Dio o di un suo prescelto (perchè non ci sta bisogno di usare Maometto...per prendere per il culo i terroristi devi prendere per il culo loro...non milioni di arabi di tutto il mondo) diciamo che il centro del problema è innegabilmente questo.
poi se ci sono fanatici che in nome di DIO uccido...beh quelli hanno capito ancora meno di tutti quei cazzo di Charlie del mondo...che difendono la liberà..quella loro...
rispetta il tuo prossimo e poi parliam di libertà
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Originariamente inviata da
Temperance
Invece sì, altrimenti non si sarebbero scomodati a prendere provvedimenti. Uno conto è dire "sono dalla parte dei protestanti", quella è libertà di espressione perché si chiede eventualmente di non offendere il proprio dio in vignette satiriche, un altro è dire "sto dalla parte dei terroristi", ovvero sono dalla parte di chi ha ucciso tante persone.
Che devo dirti, io non sono d'accordo, ma son questioni soggettive.
Per me dire "sto dalla parte di..." significa aver diviso il mondo in due parti con una bella linea immaginaria e a quel punto devi decidere da quale delle due parti stare, prendendoti tutto il pacchetto: ideologie, carognate fatte, morti ricevuti, speculazioni, fame, dii, etc. etc.
Mi metto nei panni di questo bambino, ma anche di un adulto emigrato in Francia e che debba fare una tale scelta, cioè decidere da quale parte della linea dichiarare di volersi mettere. E' scorretto se passa che se io mi sento offeso per quelle cazzo di vignette debba passare per un assassino senza scrupoli. Finisce che tutti gli islamici che vivono in Francia (e in occidente in genere) dichiareranno di essere Charlie (Je suis Charlie) per non correre il rischio di essere malvisti e ulteriormente emarginati e a questo punto pure perseguitati dalla polizia nazionale, mentre in cuor loro vorrebbero difendere il loro Maometto e lamentarsi per quelle vignette...
Sarebbe come che se io dicessi che sto dalla parte di Charlie mi vedessi addossare la responsabilità di tutti i morti dovuti ai bombardamenti in Iraq e Afghanistan...
Secondo me così facendo la libertà di pensiero si è bella e andata a fottere da un pezzo!
Ovvio che il difetto di fondo sta nell'aver tracciato quella minkia di linea, ma tant'è...
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Originariamente inviata da
El Buitre
Secondo me così facendo la libertà di pensiero si è bella e andata a fottere da un pezzo!
Ovvio che il difetto di fondo sta nell'aver tracciato quella minkia di linea, ma tant'è...
secondo me, invece, tutta questa storia del bambino non ha alcun fondamento, e serve solo ai giornali per sfruttare il filone recente dell'attentato terroristico e vendere
la libertà di pensiero veniva già violata regolarmente da quel giornale, libertà non significa sfottere e offendere le religioni altrui, da parte di giornalisti/vignettisti idioti che si vantavano di farlo
per quanto mi riguarda hanno sbagliato sia quelli delle vignette che la reazione terroristica, essendo prese per il culo a una religione (quel giornale fino a poco prima dell'attentato era odiato da mezza francia, ora tutti a incensarlo, viva l'ipocrisia),
nel caso avessero dato dei pugni ai vignettisti sarebbero stati condannati per danni fisici, ma non avrebbero trovato la mia condanna morale
se un idiota qualunque sconosciuto in giro mi rompesse i coglioni regolarmente, dicendo minchiate, io lo prenderei a calci nel culo se posso
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Originariamente inviata da
Temperance
Invece sì, altrimenti non si sarebbero scomodati a prendere provvedimenti. Uno conto è dire "sono dalla parte dei protestanti", quella è libertà di espressione perché si chiede eventualmente di non offendere il proprio dio in vignette satiriche, un altro è dire "sto dalla parte dei terroristi", ovvero sono dalla parte di chi ha ucciso tante persone.
non li hanno presi però contro i vignettisti che offendevano la religione, solo perchè la legge non lo prevede come reato
non è che uno deve chiedere per favore di non fare quelle vignette a dei giornalisti che prendono soldi sparando minchiate ogni giorno, sai quanto gliene frega a loro
non le devono pubblicare, senza discussione
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a me non piace che adesso tutti si mettono a parlare di ''libertà di espressione''.. e soprattutto mi danno il voltomaco i ragazzini che su facebook mettono je suis charlie come foto del profilo! qui nessuno giustifica gli atti terroristici, le stragi, eccetera. per carità. però offendere una religione diversa dalla nostra per me non è ''libertà di espressione''. libertà di espressione è professare la religione in cui crediamo e rispettare i credo altrui. e quello che Charlie ha fatto non è ironia, non c'è ironia quando si prende in giro una cosa sconosciuta e più grande di noi, che è una cosa importante per qualcuno in cui crede. Insomma, Charlie ha sbagliato.
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Originariamente inviata da
Sousuke
secondo me, invece, tutta questa storia del bambino non ha alcun fondamento, e serve solo ai giornali per sfruttare il filone recente dell'attentato terroristico e vendere
la libertà di pensiero veniva già violata regolarmente da quel giornale, libertà non significa sfottere e offendere le religioni altrui, da parte di giornalisti/vignettisti idioti che si vantavano di farlo
per quanto mi riguarda hanno sbagliato sia quelli delle vignette che la reazione terroristica, essendo prese per il culo a una religione (quel giornale fino a poco prima dell'attentato era odiato da mezza francia, ora tutti a incensarlo, viva l'ipocrisia),
nel caso avessero dato dei pugni ai vignettisti sarebbero stati condannati per danni fisici, ma non avrebbero trovato la mia condanna morale
se un idiota qualunque sconosciuto in giro mi rompesse i coglioni regolarmente, dicendo minchiate, io lo prenderei a calci nel culo se posso
non li hanno presi però contro i vignettisti che offendevano la religione, solo perchè la legge non lo prevede come reato
non è che uno deve chiedere per favore di non fare quelle vignette a dei giornalisti che prendono soldi sparando minchiate ogni giorno, sai quanto gliene frega a loro
non le devono pubblicare, senza discussione
E non è che uno deve andare là e fare una strage.
Allora io che son del sud, e sento dire tante carognate sul sud, specie quando vado in vacanza al nord, che devo fare? Andare in piazza a Udine, a Milano o dove sia e far saltare in aria il centro città? O sparare a vista a chi sputa stereotipi a destra e a manca? Oppure i miei genitori dovrebbero fucilarmi perchè a volte mi scappa una bestemmia, e loro son cristiani?
Ci sono altri modi per protestare, loro hanno scelto la violenza. E io non condivido nè provo a capirli.
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Uhmmmmmm non è che chi non sta dalla parte dei giornalisti francesi condivida gli atti terroristici o cerchi di capirli. è chiaro che i musulmani hanno sbagliato. non si replica a un'offesa con un'altra offesa o cose peggiori come una strage. però è anche vero che le vignette di Charlie NON fanno ironia, non fanno libertà di espressione. certi telegiornali (tipici telegiornali pieni di falso buonismo e falsa pietà a seconda di come conviene loro xD) li hanno quasi trattati da ''martiri della libertà d'espressione''.. per non parlare delle boiate che leggo su Facebook. Ecco. Non mi sembra giusto far passare un'offesa per libertà d'espressione. Le vignette che offendono sia la nostra che le altre religioni , o che comunque offendono qualcosa che per altri è importante , non sono libertà, perchè non rispettano le idee altrui, e libertà d'espressione comprende anche il rispettare le idee altrui.
Hanno sbagliato sia i giornalisti francesi sia i terroristi. Non hanno sbagliato solo i terroristi. certo, l'azione dei terroristi è millemila volte più grave, però non mi va di far passare Charlie Hebdo come povero innocente indifeso. Perchè allora io ''in estremo'' (e ci tengo a dire in estremo u.u) potrei decidere di considerare la strage come libertà d'espressione degli estremisti islamici. La libertà d'espressione per quanto libertà ha dei limiti, e il limite sta nel dover rispettare le idee degli altri senza offenderle, se no di che libertà si parla?
(adesso non vorrei scatenare il linciaggio :? :lol: )
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Certe religioni e soprattutto certi modi di viverle sono già di per sè un'offesa all'intelligenza, comunque :183: Se Charlie Hebdo o chi per lui lo mette in evidenza, non è colpa sua...onestamente io non vieterei neanche un certo grado di offesa, non esiste l'obbligo di farsi piacere tutto e tutti, è libertà anche quella di portare sul cazzo chi ci pare. Certo, non di arrivare ai forni crematori o simile, ma di avere comunque una bassa considerazione di chicchessia sì.
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Giusto così, per informazione, oggi un musulmano è stato bruciato vivo dall'ISIS... Così, la butto lì...
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Giusto così, per informazione, oggi un musulmano è stato bruciato vivo dall'ISIS... Così, la butto lì...
la notizia qual'è? che non l'hanno decapitato?
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Originariamente inviata da
Kovacic
la notizia qual'è? che non l'hanno decapitato?
Che con qual è l'apostrofo non ci va.
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eh ma si sa che ho la licenza media io.. :lol:
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Originariamente inviata da
Wolverine
Certe religioni e soprattutto certi modi di viverle sono già di per sè un'offesa all'intelligenza, comunque :183: Se Charlie Hebdo o chi per lui lo mette in evidenza, non è colpa sua...onestamente io non vieterei neanche un certo grado di offesa, non esiste l'obbligo di farsi piacere tutto e tutti, è libertà anche quella di portare sul cazzo chi ci pare. Certo, non di arrivare ai forni crematori o simile, ma di avere comunque una bassa considerazione di chicchessia sì.
Io condivido appieno quanto affermi.
A me per esempio stanno sul cazzo tutti i fedeli religiosi, di qualsiasi religione.
Se ne incontro uno, ritengo che debba essere un mio diritto di libertà poterglielo dire in faccia.
Quindi, tornando all'argomento di apertura del post, non vedo perché quel ragazzino non possa dire che gli stanno (stavano, visto il triste epilogo) sul cazzo quelli di Charlie Hebdo.
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Originariamente inviata da
Temperance
E non è che uno deve andare là e fare una strage.
Allora io che son del sud, e sento dire tante carognate sul sud, specie quando vado in vacanza al nord, che devo fare? Andare in piazza a Udine, a Milano o dove sia e far saltare in aria il centro città? O sparare a vista a chi sputa stereotipi a destra e a manca? Oppure i miei genitori dovrebbero fucilarmi perchè a volte mi scappa una bestemmia, e loro son cristiani?
Ci sono altri modi per protestare, loro hanno scelto la violenza. E io non condivido nè provo a capirli.
infatti avevo citato altre reazioni diverse dall'omicidio, comunque in generale ho una mia idea sugli omicidi e non la dirò certo qui
a me interessa porre termine ai comportamenti, ad ogni costo, non ricevere applausi e medaglie in un ipotetico salotto di progressisti chic con la erre moscia, che si riempiono la bocca di sani principi ma poi sono materialisti e menefreghisti come tutti
io non sono contrario alla violenza come metodo concreto per risolvere le controversie, purchè vi sia una proporzione, anzi la ammiro come concetto e la ritengo parte di un'ideologia condivisibile
se io rompo le palle per divertimento a un cane inferocito, perchè tanto so che è legato, poi non posso lamentarmi se un giorno lo trovo slegato e mi attacca mandandomi al pronto soccorso
quelle persone non finiranno mai di scrivere porcherie su quella fogna di giornale (che non andrebbe nemmeno pubblicato quando ci sono simili vignette) finchè non ci saranno rischi concreti, esattamente come un disonesto non smetterà di evadere finchè non rischia il carcere sicuro, chi continua lo farà a suo rischio e pericolo
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Originariamente inviata da
El Buitre
Io condivido appieno quanto affermi.
A me per esempio stanno sul cazzo tutti i fedeli religiosi, di qualsiasi religione.
Se ne incontro uno, ritengo che debba essere un mio diritto di libertà poterglielo dire in faccia.
Quindi, tornando all'argomento di apertura del post, non vedo perché quel ragazzino non possa dire che gli stanno (stavano, visto il triste epilogo) sul cazzo quelli di Charlie Hebdo.
l'importante è permettere anche all'altro di reagire e dare un calcio nel sedere, invece di coprire le proprie malefatte grazie alla legge, se la frase si reitera e viene associata ad altri comportamenti derisori/offensivi
ma infatti nessuno penso voglia vietare al ragazzo di dirlo, sono i giornali che hanno creato cagnara per loro interesse, anche se c'è differenza se si aggiungono posizioni che non condannano moralmente i terroristi
io ho un'idea sul terrorismo essendo un estremista, ma la tengo per me e distinguo invece le religioni, il cristianesimo ha una struttura gerarchica di riferimento, ha subito evoluzioni ed è più adatto alla cultura occidentale dell'islamismo
rispetto anche chi segue il culto nella mia firma http://emoticonforum.altervista.org/...cine/asd/6.gif
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Originariamente inviata da
Lilith Immaculate
Uhmmmmmm non è che chi non sta dalla parte dei giornalisti francesi condivida gli atti terroristici o cerchi di capirli. è chiaro che i musulmani hanno sbagliato. non si replica a un'offesa con un'altra offesa o cose peggiori come una strage.
io invece ho un'altra mentalità, sono per reagire con offese ad altre offese dello stesso tenore, e avrei difeso moralmente i musulmani nel caso si fossero limitati a prendere a calci i giornalisti, anche se poi sarebbero stati puniti legalmente
così ci avrebbero pensato due volte prima di scambiare la libertà di espressione per anarchia e libertà di gettare merda sugli altri, fare i fighi e sparare cazzate su un giornale per far soldi
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Originariamente inviata da
Sousuke
io ho un'idea sul terrorismo essendo un estremista, ma la tengo per me
Però così lanci il sasso e nascondi la mano.
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Originariamente inviata da
Sousuke
il forum ha delle regole
Si vabbè. Potresti trovare il modo giusto per dirle...non sei un abile linguista, a tuo dire?
Altrimenti non accennare se poi non parli, perchè francamente la cosa è un po' ridicola :002:
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non c'è modo per parlare di quei concetti, per questo ho già fatto allusioni con possibili interpretazioni a riguardo, più che sufficienti
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Originariamente inviata da
Sousuke
non c'è modo per parlare di quei concetti, per questo ho già fatto allusioni con possibili interpretazioni a riguardo, più che sufficienti
ma no,figurati,risparmiaci pure
le interpretazioni che vengono fuori sono agghiaccianti
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il mondo stesso è agghiacciante, compreso anche quello che si erge a presunto baluardo di libertà e superiorità morale perchè la legge legittima le sue porcherie
chi semina vento raccoglie tempesta, nè mi interessa se fra quattro secoli la classe giornalistica sarà più rispettosa di suo grazie a una loro differente mentalità e cultura