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Originariamente inviata da
El Buitre
Fonti investigative dicono pure che il ragazzino girava con un RPG nascosto nello zainetto e che in realtà non è un bambino, ma una persona molto ma molto bassa che partecipo anche all'attentato delle torri gemelle, comprando i biglietti dell'aereo.
Si pensa sia stato lui a dare l'indirizzo del Charlie Hebdo ai due fratelli.
Comunque, effettivamente la situazione è delicata, ti trovi un ragazzino che dice queste cose e davvero non lo sai qual è il modo corretto di agire. Parli direttamente con la famiglia? Vatti a fidare. Inizi un percorso pedagogico? Vatti a fidare due volte.
Di fatto però, denunciare il ragazzino di apologia di reato è stata 'na bella stronzata, perché un bambino di 8 anni più di qualche frase che cacchio ne può sapere? Si faceva un esposto alla polizia così da poter iniziare un'indagine per vedere la famiglia e gli ambienti del bambino.
Comunque 'na scuola che rompe i coglioni sul genitore che entra nel cortile è una scuola da abbattere.
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Il bambino questa cose da qualcuno dovrà averle sentite, e se davvero non sono i genitori saranno i familiari o, chissà, qualche insegnante, persone con cui il bambino è più a contatto. Di certo non gli saranno venute in mente così.
La denuncia è assurda; ha 8 anni.
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Originariamente inviata da
Temperance
La denuncia è assurda; ha 8 anni.
Secondo me, ma è un'opinione personale, quello della vera e propria denuncia penale è più un escamotage per avere mano più libera nell'indagare su parenti e insegnanti del suddetto bambino, non qualcosa per colpire direttamente lui.
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Originariamente inviata da
Wolverine
Secondo me, ma è un'opinione personale, quello della vera e propria denuncia penale è più un escamotage per avere mano più libera nell'indagare su parenti e insegnanti del suddetto bambino, non qualcosa per colpire direttamente lui.
Sarebbe una cosa ancora più brutta, strumentalizzare un bambino...
- - - Aggiornamento - - -
Faccio un discorso più generale, a me sta sul cazzo che la scuola faccia certe operazioni di regimetalizzazione sui bambini. Vale per Charlie Hebdo, ma anche sulla festività natalizia o l'inno al presidente della repubblica.
Non capisco perché non si possa non voler dire "Je suis Charlie" e stare dalla parte dei terroristi. Non significa approvare i sistemi dei terroristi, ma condividere le ragioni che li hanno spinti a tanto.
Oppure non si deve parlare di libertà di pensiero.
Consideriamo un reato penale bestemmiare in pubblico e poi accettiamo che si possa fare se invece del dio nostro si tratta di quello di un altro... Beninteso che io 'sti dii li metterei tutti nel cesso e tirerei lo sciacquone, qua ne sto facendo una questione di coerenza.
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Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
Faccio una sintesi di come vedo la questione:
Sono un bigottone islamico e guai a chi dice A che secondo il MIO punto di vista offenda Allah.
Quindi penso che fare vignette che denigrano Allah e/o Maometto sia uno sgarbo verso me e tutti i devoti al dio.
Io credo che fino a questo punto siamo nei diritti consentiti dalla libertà di pensiero.
A un certo punto arriva un matto che sgozza tutti i vignettisti in questione.
Se io dico "Hanno fatto bene!" vado oltre al consentito dalla libertà di pensiero.
Se invece affermo che non voglio dire "je suis Charlie" perché non trovo corretto fare tali vignette, sto nei confini della libertà di pensiero.
Ora, nel caso particolare, il bambino s'è rifiutato di dire "Je suis Charlie" e io penso che il suo rifiuto vada rispettato.
Invece gli hanno fatto il terzo grado chiedendogli perché non voleva dirlo e qui lui risponde che sta dalla parte dei terroristi, che può voler dire tante cose... cioè che condivido i loro stessi sentimenti nei confronti delle vignette e lì mi fermo, oppure che condivido la strage. Però stiamo parlando di un bambino di 8 anni con tutti i suoi limiti espressivi.
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Satira e bestemmia sono due cose totalmente diverse.
La libertà di pensiero è una figata, ad esempio il tuo in questo momento è incoerente.
Mò ti spiego in una frase: il motivo dei terroristi non rispetta la libertà di pensiero. Semplice.
Indi per cui ripeto, la libertà di pensiero è una figata, però c'è pensiero e pensiero.
Un ragazzino di 8 anni che è d'accordo con le motivazioni dei terroristi già ha di per se un concetto viziato di libertà di pensiero.
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El Buitre
Faccio una sintesi di come vedo la questione:
Sono un bigottone islamico e guai a chi dice A che secondo il MIO punto di vista offenda Allah.
Quindi penso che fare vignette che denigrano Allah e/o Maometto sia uno sgarbo verso me e tutti i devoti al dio.
Io credo che fino a questo punto siamo nei diritti consentiti dalla libertà di pensiero.
A un certo punto arriva un matto che sgozza tutti i vignettisti in questione.
Se io dico "Hanno fatto bene!" vado oltre al consentito dalla libertà di pensiero.
Se invece affermo che non voglio dire "je suis Charlie" perché non trovo corretto fare tali vignette, sto nei confini della libertà di pensiero.
Ora, nel caso particolare, il bambino s'è rifiutato di dire "Je suis Charlie" e io penso che il suo rifiuto vada rispettato.
Invece gli hanno fatto il terzo grado chiedendogli perché non voleva dirlo e qui lui risponde che sta dalla parte dei terroristi, che può voler dire tante cose... cioè che condivido i loro stessi sentimenti nei confronti delle vignette e lì mi fermo, oppure che condivido la strage. Però stiamo parlando di un bambino di 8 anni con tutti i suoi limiti espressivi.
Io mi trovo concorde con tutte e due...trovo assolutamente lecito e indice di indipendenza di pensiero il volersi rifiutare di ripetere a pappagallo uno slogan massificato...che tutto questo venga autonomamente da un bambino di 8 anni però è strano. Se è sollecitato dai genitori ancora la trovo una cosa assolutamente lecita, meno lecito trovo che un bimbo di 8 anni (quindi insomma, piccolo ma non così piccolo) arrivi dentro di se ad elaborare un'informazione con una frase come quella. Se l'elaborazione finale ti porta a dire "sto con i terroristi" o c'è stata una comunicazione genitoriale assolutamente errata, o al contrario i genitori proprio quello asserivano. E trasmettere simili concetti a un bimbo, giustificare certi atti, è condannabile.
Poi certo, la notizia è filtrata dai meravigliosi media...quindi la verità chissà in quale anfratto sta.
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Io credo che alla base di tutto ci sia, da parte degli immigrati, in Francia come da noi come altrove, un complesso di inferiorità motivato dal senso di emarginazione che provano.
Denigrare Maometto sono convinto che lo vivano come un voler denigrare loro stessi e i loro usi e costumi.
Un po' come se a noi italiani ci facessero una vignetta a presa per il culo con gli spaghetti e il mandolino... :lol:
Quindi immagino che discorsi si possano fare a tavola da parte loro, commentando la notizia della strage così come tante altre tragiche che quotidianamente si sentono nei telegiornali.
Dopodiché un bambino elabora a modo suo.
Alla scuola materna della mia compagna ogni tanto un bambino di 3 o 5 anni se ne esce dicendo cose del tipo "io con Ahmed non ci gioco perché puzza". Sicuramente a 5 anni della puzza nemmeno te ne accordi, è il frutto della propria elaborazione di quel che hanno sentito a casa; cioè per esempio che gli indiani puzzano di cipolla o cose simili, sicuramente di non accettazione, ma non necessariamente di istigazione a non voler far giocare il figlio con l'indianetto suo compagno.
Qualcosa di analogo sarà accaduto a casa di quel bambino di 8 anni. Avrà sentito i suoi lamentarsi delle vignette, commentare la strage con un "si, però se la potevano smettere di prendere per il culo" e via dicendo...
Anche mio nonno quando sentiva al TG dello scalatore morto sull'Himalaia commentava: e chi caxxo gliel'ha detto di andarci? :lol:
Un conto è quello che si dice, un altro sono le azioni compiute scientemente.
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Ma senso di inferiorità anche no, questo avrebbe senso se qualsiasi forma di violenza avvenisse solo nei paesi dove sono i minoranza. Ma non è così.
Anche la libertà di espressione: una cosa è protestare contro chi scrive vignette satiriche contro il proprio dio, un conto è dire "hanno fatto bene i terroristi". Il messaggio che è stato passato a questo bambino è quello, cioè che hanno fatto bene ad ammazzare delle persone perchè le vignette satiriche non si fanno, e questo non c'entra nulla la libertà di espressione.
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Originariamente inviata da
Temperance
Ma senso di inferiorità anche no, questo avrebbe senso se qualsiasi forma di violenza avvenisse solo nei paesi dove sono i minoranza. Ma non è così.
Anche la libertà di espressione: una cosa è protestare contro chi scrive vignette satiriche contro il proprio dio, un conto è dire "hanno fatto bene i terroristi". Il messaggio che è stato passato a questo bambino è quello, cioè che hanno fatto bene ad ammazzare delle persone perchè le vignette satiriche non si fanno, e questo non c'entra nulla la libertà di espressione.
Non ha detto "hanno fatto bene i terroristi", ha detto "sto dalla parte dei terroristi".
Non è la stessa cosa.