In apertura di sito riporta le parole di Oscar Wilde, le famosissime "Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli". Ed effettivamente Little William, lo pseudonimo di chi c'è dietro il sito Metropolitana di Torino - Surmodernity In The Subway, sta facendo un gran parlare di sé. Centinaia le donne, ragazze e spesso anche ragazzine fotografate sulle carrozze della metropolitana, ignare in realtà di essere immortalate e poi, soprattutto, di essere messe in rete e "spiate" dal popolo del web.
Un sito internet creato e portato avanti con la pubblicazione costante di fotografie di soli soggetti femminili. Proprio dalle ragazze sul web è scoppiata la polemica e le pesanti critiche che potrebbero portare la Polizia postale a prendere il caso in questione per risalire alla vera identità del soggetto. Little William sa bene di violare la privacy delle persone (e la legge), ma dà senza problemi una sua versione: "Tutti a regalare gratis i propri dati, gusti e opinioni personali ai colossi del Web, ma il criminale da additare allo scandalo della privacy è il fotografo di strada. L’immagine dell’idiota contemporaneo è quello che pubblica la sua selfie sbronzo su Facebook, ma si preoccupa indignato di non essere fotografato senza il consenso… del suo ego ipertrofico e ipocrita".
E mentre se ne parla, quegli scatti continuano a rimanere nel web e chissà che giro potrebbero già avere fatto molti di questi volti immortalati a fare telefonate, assonnati o anche solo a guardare nel vuoto. Qualche ragazza sembra anche guardare verso l'obiettivo, ma si può essere quasi certi che non se ne sia accorta. "Essere ritratte in quel momento comprendo bene possa dare fastidio - scrive l'autore del sito -. E’ violazione però di una privato particolare, perché è un privato con una dimensione antropologica che cerca di fornire un barlume di identità relazionale ad un nonluogo".
"Non esiste una neutralità dell’atto fotografico" - si legge ancora tra le fotografie pubblicate -. La si metta come si vuole, è un prendere, un portare via qualcosa. L’anima, nel migliore dei casi… e a me interessa quella delle ragazze, quando sono in luogo pubblico e non sono consapevoli di essere fotografate". E da questa frase emerge il perché di un sito del genere che, se da un lato ha creato una grande indignazione, dall'altro ha trovato qualcuno disposto ad accettare l'idea e la condivide. "La fotografie è arte - dice qualcuno -. Al giorno d'oggi se scatto una foto non posso chiedere la liberatoria ad ogni persona ritratta, sarebbe impensabile". Eppure la legge così prevede.
Il Sito incriminato:
Metropolitana di Torino
Fonti:
http://www.torinotoday.it/cronaca/si...na-torino.html
https://www.facebook.com/pages/Trasp...201690?fref=ts
https://www.facebook.com/spottedGTT?fref=ts
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