Nel Varesotto è ormai psicosi da violenza carnale. Dopo l'aggressione subita dal medico di 43 anni a Crenna, si è venuti a conoscenza di un'altra violenza consumata nella zona, a Luino. La vittima è una prostituta brasiliana 32enne aggredita nel suo appartamento da uno sconosciuto armato di coltello. I due episodi sono avvenuti a poche ore di distanza e ora la gente ha paura.
Sul fronte delle indagini, le forze dell'ordine si stanno concentrando su alcuni dettagli. il primo riguarda le modalità dell'aggressione alla dottoressa: il luogo e il momento scelto dallo sconosciuto per entrare in azione, ad esempio, mal si conciliano con un raptus, con una azione improvvisata ed è quindi quasi certo che l'azione fosse rpemeditata. Inoltre per la dottoressa aggredita, andare a correre la domenica mattina nei boschi di Crenna era un'abitudine e chi ha abusato di lei conosceva i suoi spostamenti nei dettagli, compresi i luoghi frequentati durante il jogging tanto che il punto dove l'aggressione è avvenuta è praticamente l'unico di tutto il percorso appartato e lontano da occhi indiscreti. Il tentativo di rapina seguito alla violenza sessuale sarebbe a questo punto soltanto un diversivo per sviare le indagini. La dottoressa aggredita potrebbe dunque essere una sorta di "bersaglio designato", scelto magari da uno dei suoi pazientie da un conoscente che si era invaghito di lei e che in qualche modo già la frequentava.
Modalità differenti invece per la seconda violenza avvenuta in zona, a Luino. La vittima è una 32enne prostituta brasiliana, giunta in Italia solo da pochi giorni. Lo sconosciuto che ha abusato di lei era, in apparenza, un cliente che pretendeva una prestazine gratuita e che ha poi costretto la donna a sottomettersi alle sue volontà minacciandola con un coltello alla gola. Il tutto è avvenuto all'interno dell'appartamento dove la donna vive e lavora. L'aggressore, secondo la testimonianza rilasciata dalla donna, era già stato con lei qualche giorno prima ma senza concludere nulla perchè dopo una trattativa sul prezzo della prestazione l'uomo se n'era andato senza fare niente. Forse quella visita era solo un sopralluogo per "prendere visione" del luogo dopo, di lì a pochi giorni, il violentatore avrebbe messo in atto il suo piano.
Inizialmente le modalità della due aggressioni (luoghi a parte) sembravano simili ed anche le descrizioni fisiche degli aggressori fornite dalle due vittime sembravano coincidere ma questa circostanza è poi stata smentita dalle forse dell'ordine che invece sembrano propendere per l'ipotesi che in zona agiscano due distinti violentatori. In ogni caso i due spisodi hanno immediatamente scatenato la paura negli abitanti della zona (e in particolar modo nelle donne) nonostante le rassicurazioni su un aumento dei controlli fatto dalle forze dell'ordine e dagli amministratori dei comuni del Varesotto.