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bambini italiani ritirati da scuola perchè ci sono troppi stranieri

  1. #1
    Assuefatto da FdT hino
    Donna 42 anni da Roma
    Iscrizione: 17/10/2009
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    Predefinito bambini italiani ritirati da scuola perchè ci sono troppi stranieri

    Hanno deciso di ritirare i loro figli da quella scuola perché in classe c'erano troppi alunni stranieri. La "migrazione in massa", nell'istituto elementare di Costa Volpino, in provincia di Bergamo, ha fatto scalpore. Nell'unica sezione di prima gli iscritti di origine straniera erano 14, e così i sette "autoctoni" sono stati portati via da papà e mamme, che hanno preferito mandarli altrove.La scuola della "grande fuga" si trova in una frazione di Costa Volpino, a Corti. Lì i bambini sono pochi, tanto che era stata formata una sola sezione di prima elementare. Al suo interno 14 i piccoli non italiani: marocchini in maggioranza, poi albanesi, romeni e africani. Troppi, secondo i genitori dei sette italiani presenti, che sono stati tutti ritirati.

    Gli ultimi tre-quattro hanno annunciato che, se il dirigente scolastico non avessse trovato posto per i loro figli in altre primarie di frazioni diverse del paese, li avrebbero trasferiti loro


    Certe volte mi vergogno di essere italiana


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  3. #2
    Little Spongy Folletta
    Donna 32 anni da Genova
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    Oltre all'articolo, ho provato una tristezza infinita nel leggere certi commenti: gente che si lamentava della lentezza dei programmi, come se la colpa fosse dei bambini stranieri e non di chi gestisce la lezione, etc..
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  4. #3
    Assuefatto da FdT hino
    Donna 42 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da Folletta Visualizza il messaggio
    Oltre all'articolo, ho provato una tristezza infinita nel leggere certi commenti: gente che si lamentava della lentezza dei programmi, come se la colpa fosse dei bambini stranieri e non di chi gestisce la lezione, etc..
    Poi secondo me, stare insieme a gente con culture e usanze diverse insegnerebbe qualcosa che nessun libro, nella vita, potrebbe dare....senza parole

  5. #4
    Little Spongy Folletta
    Donna 32 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
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    hino, sono d'accordo anch'io e la penso così ma non tutti i docenti sarebbero in grado di valorizzare le differenze e capisco che ci siano diverse difficoltà nel gestire bambini con una lingua diversa: spesso gli orari di lezione non permettono di evadere dal programma istituzionale e spesso bisogna andare avanti super spediti, senza pause, perchè il tempo è poco e il programma vasto. Ma questo è un problema dell'istituzione scolastica, non è corretto che ci rimettano i bambini (italiani o stranieri) e purtroppo ci rimettono loro perchè o si rallenta il programma o si lascia indietro i bimbi stranieri. Ma un buon professore dovrebbe trovare il modo di accontentare tutti e una buona scuola dovrebbe offrire corsi pomeridiani per il recupero dei bambini stranieri.
    Ma siamo in Italia: è già tanto che ci sono le scuole!

    In tutti i casi condanno il gesto di questi genitori perchè passa il messaggio sbagliato..
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  6. #5
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
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    Sì, è vero, il "messaggio" del gesto è sbagliato, ma la situazione potrebbe nascondere problemi effettivi.
    Non era stato fissato un tetto tendenziale del 30% di alunni stranieri in una classe?
    Siete sicuri che gestire una classe (una prima, quindi bambini alla prima esperienza scolastica) in cui 2/3 degli alunni potrebbero potenzialmente avere problemi anche a comprendere la lingua ed a comunicare con gli altri bambini sarebbe così agevole?
    Il compito del professore già è difficile perchè ogni bambino ha sue capacità, affrontare e dover portare avanti lo stesso programma non solo con persone di diverse capacità ma anche con diverse conoscenze della lingua è ancora più difficile.
    Il rischio di una difficoltà nel seguire il programma e la preoccupazione per rallentamento dello stesso, dato che ovviamente i professori non potrebbero lasciare indietro 10/15 bambini stranieri e procedere spediti con i 7 italiani, può essere legittimo.
    Questo in teoria, magari tutto è dovuto a motivi politici, fuori dalla scuola c'è il presidio leghista, tutti i bambini sono figli di stranieri da anni in italia e parlano il dialetto bergamasco meglio degli italiani, ecc., non so.
    A Mad Hatter e Something Strange piace questo intervento

  7. #6
    Assuefatto da FdT hino
    Donna 42 anni da Roma
    Iscrizione: 17/10/2009
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    Quote Originariamente inviata da Folletta Visualizza il messaggio
    hino, sono d'accordo anch'io e la penso così ma non tutti i docenti sarebbero in grado di valorizzare le differenze e capisco che ci siano diverse difficoltà nel gestire bambini con una lingua diversa: spesso gli orari di lezione non permettono di evadere dal programma istituzionale e spesso bisogna andare avanti super spediti, senza pause, perchè il tempo è poco e il programma vasto. Ma questo è un problema dell'istituzione scolastica, non è corretto che ci rimettano i bambini (italiani o stranieri) e purtroppo ci rimettono loro perchè o si rallenta il programma o si lascia indietro i bimbi stranieri. Ma un buon professore dovrebbe trovare il modo di accontentare tutti e una buona scuola dovrebbe offrire corsi pomeridiani per il recupero dei bambini stranieri.

    Ma siamo in Italia: è già tanto che ci sono le scuole!

    In tutti i casi condanno il gesto di questi genitori perchè passa il messaggio sbagliato..
    Sono d'accordo con te. E' pur vero però, che queste cose si sentono solo in italia. Se ci sono problemi scolastici, se l'ha dovrebbero prendere con i professori e con la struttura scolastica, e insieme cercare di collaborare e trovare una soluzione. Ma purtroppo noi italiani, invece di cercare soluzioni preferiamo scappare. Dovremmo prendere esempio dalle altre nazioni europee, che mi dispiace dirlo, ma sono molto più avanti di noi, sia come mentalità sia come organizzazione. Siamo troppo chiusi e dovremmo capire che gli STRANIERI non sono un pericolo ma un valore. Poi certo condanno i criminali, che dovrebbero lasciare il nostro Paese e scontare le loro pene, senza favorittismi e sconti.

    - - - Aggiornamento - - -

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    Sì, è vero, il "messaggio" del gesto è sbagliato, ma la situazione potrebbe nascondere problemi effettivi.
    Non era stato fissato un tetto tendenziale del 30% di alunni stranieri in una classe?
    Siete sicuri che gestire una classe (una prima, quindi bambini alla prima esperienza scolastica) in cui 2/3 degli alunni potrebbero potenzialmente avere problemi anche a comprendere la lingua ed a comunicare con gli altri bambini sarebbe così agevole?
    Il compito del professore già è difficile perchè ogni bambino ha sue capacità, affrontare e dover portare avanti lo stesso programma non solo con persone di diverse capacità ma anche con diverse conoscenze della lingua è ancora più difficile.
    Il rischio di una difficoltà nel seguire il programma e la preoccupazione per rallentamento dello stesso, dato che ovviamente i professori non potrebbero lasciare indietro 10/15 bambini stranieri e procedere spediti con i 7 italiani, può essere legittimo.
    Questo in teoria, magari tutto è dovuto a motivi politici, fuori dalla scuola c'è il presidio leghista, tutti i bambini sono figli di stranieri da anni in italia e parlano il dialetto bergamasco meglio degli italiani, ecc., non so.
    Credo che se si mettessero d'impegno i problemi si potrebbero risolvere, e poi magari i bambini italiani, oltre alla loro lingua potrebbero impararne anche altre, perché attualmente nella nostra società più lingue conosci, e più hai possibilità di affermarti nel mondo. Non sarebbe bello avere in classe uno scambio culturale e di imparare più lingue? Non è un caso che l'Italia come grado di istruzione, stia molto indietro rispetto alle altre Nazioni. Avevo degli amici ad esempio, che si erano trasferiti in Belgio, e lì hanno avuto dei figli e li hanno iscritti in scuole dove si parlava solo francese. Adesso parlano 2 lingue correttamente.

  8. #7
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da hino Visualizza il messaggio
    Credo che se si mettessero d'impegno i problemi si potrebbero risolvere, e poi magari i bambini italiani, oltre alla loro lingua potrebbero impararne anche altre, perché attualmente nella nostra società più lingue conosci, e più hai possibilità di affermarti nel mondo. Non sarebbe bello avere in classe uno scambio culturale e di imparare più lingue? Non è un caso che l'Italia come grado di istruzione, stia molto indietro rispetto alle altre Nazioni. Avevo degli amici ad esempio, che si erano trasferiti in Belgio, e lì hanno avuto dei figli e li hanno iscritti in scuole dove si parlava solo francese. Adesso parlano 2 lingue correttamente.
    Sicuramente possono risolversi, ma aspetta. Tu mi fai un esempio in cui i bambini sono nati là e sono stati inseriti in classi in cui si parlava solo francese.
    Fossero nati qua e catapultati in una classe in cui 1/4 parlavano italiano, 1/3 francese, 1/4 albanese e qualcuno rumeno e tedesco, sicuro che avrebbero imparato correttamente il francese e che la classe avrebbe potuto regolarmente portare a termine il programma, con la professoressa che doveva passare parte del tempo a cercare di spiegarsi a chi non comprendeva ancora la lingua?
    Voglio dire, nessuno mette in dubbio i valori dell' integrazione, ma non sottovalutate neanche le difficoltà prettamente pratiche che possono originarsi in certe situazioni

  9. #8
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    @Wittman le tue considerazioni sono condivisibili per quelle classi scolastiche frequentate da alunni di età superiore, nel caso di una prima elementare i bambini sono tutti "vergini" rispetto a qualsiasi tipo di apprendimento, se non per un po' di italiano già praticato in famiglia; che poi, con tutto il rispetto, potrebbe essere più produttivo a quell'età non conoscere che poche parole di italiano che non quel linguaggio pieno di forme e inflessioni dialettali come spesso avviene x i bambini nostrani.

    A ogni modo sono pronto a scommettere che le preoccupazioni di quei genitori fossero di tutt'altra natura che non l'aver superato o meno il 30% legale di rappresentanza straniera.

    Un'altra considerazione: vivo in un luogo pieni di romeni. Le prof con cui parlo mi dicono che hanno un rendimento di gran lunga migliore dei nostri italiani. Ciò è dovuto forse all'apprezzamento dei sacrifici fatti x mandarli a scuola da parte dei genitori.
    Se va avanti così verrà il tempo che la classe dirigente della nostra società x meriti sarà formata prevalentemente da stranieri.
    I nostri genitori di Bergamo così come di altri luoghi si dovrebbero preoccupare più di questo che non della nazionalità del compagno di banco del proprio figliuolo.
    A hino, Wittmann, Folletta e altri 1 piace questo intervento

  10. #9
    Assuefatto da FdT hino
    Donna 42 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    @Wittman le tue considerazioni sono condivisibili per quelle classi scolastiche frequentate da alunni di età superiore, nel caso di una prima elementare i bambini sono tutti "vergini" rispetto a qualsiasi tipo di apprendimento, se non per un po' di italiano già praticato in famiglia; che poi, con tutto il rispetto, potrebbe essere più produttivo a quell'età non conoscere che poche parole di italiano che non quel linguaggio pieno di forme e inflessioni dialettali come spesso avviene.
    Esatto. Hai espresso quello che volevo dire io. Sono alle elementari e quindi non credono che sappiano tutta la grammatica italiana: soggetto, verbo, complemento oggetto , aggettivo ecc.....!

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    Sicuramente possono risolversi, ma aspetta. Tu mi fai un esempio in cui i bambini sono nati là e sono stati inseriti in classi in cui si parlava solo francese.
    Fossero nati qua e catapultati in una classe in cui 1/4 parlavano italiano, 1/3 francese, 1/4 albanese e qualcuno rumeno e tedesco, sicuro che avrebbero imparato correttamente il francese e che la classe avrebbe potuto regolarmente portare a termine il programma, con la professoressa che doveva passare parte del tempo a cercare di spiegarsi a chi non comprendeva ancora la lingua?
    Voglio dire, nessuno mette in dubbio i valori dell' integrazione, ma non sottovalutate neanche le difficoltà prettamente pratiche che possono originarsi in certe situazioni
    Ti posso assicurare che anche se nasci in Italia oppure vivi qui da 10 o 20 anni e parli correttamente l'italiano, ma hai un colore di pelle diverso, vieni discriminato. Per strada sento ancora gente che insulta persone di colore; dovremmo crescere, e se le scuole potrebbero migliorare l'integrazione dovremmo agevolarle, non dargli contro .

  11. #10
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    @Wittman le tue considerazioni sono condivisibili per quelle classi scolastiche frequentate da alunni di età superiore, nel caso di una prima elementare i bambini sono tutti "vergini" rispetto a qualsiasi tipo di apprendimento, se non per un po' di italiano già praticato in famiglia; che poi, con tutto il rispetto, potrebbe essere più produttivo a quell'età non conoscere che poche parole di italiano che non quel linguaggio pieno di forme e inflessioni dialettali come spesso avviene x i bambini nostrani.

    A ogni modo sono pronto a scommettere che le preoccupazioni di quei genitori fossero di tutt'altra natura che non l'aver superato o meno il 30% legale di rappresentanza straniera.
    Mmh io mi preoccupavo non solo per l'aspetto didattico/grammaticale, mi riferivo proprio alla possibile, ulteriore difficoltà che potrebbe incontrare un professore nel doversi rapportare con numerosi studenti che magari hanno proprio difficoltà con la lingua: se da un punto di vista la verginità di tutti li mette alla pari, il dover preliminarmente insegnare la lingua parlata e "perdere tempo" solo per farsi capire correttamente è sicuramente un elemento da tenere in considerazione.
    Chiaro che se lo "straniero" è in realtà semplicemente figlio di immigrati ma vive qui da anni e parla abbastanza bene italiano il problema non si pone; ma mettiamo un bambino di 6 anni che è qui solo da 2 o 3 anni, che in casa sente parlare per lo più la sua lingua e che si trova ad affrontare lezioni in una lingua che non padroneggia..e mettiamo che di queste situazioni nella stessa classe ce ne siano - a diversi livelli - 5, 6, 10, che i bambini delle diverse nazionalità tendano a fare gruppetti e magari a parlare in modi incomprensibili agli altri gruppi, ecc.
    Sui genitori di bergamo e sulle loro intenzioni ti posso dar ragione, l'avevo messo tra le varie eventualità possibili

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