Quote Originariamente inviata da Echoes Visualizza il messaggio
Comunque sono d'accordissimo.
La lingua non deve essere una questione di facoltà, perchè -almeno credo- la facoltà di lingue non prevede solo il sapere parlare bene una lingua, ma anche conoscere cultura, letteratura e storia di un altro popolo.
In altri Paesi tutti i ragazzini sanno l'inglese perfettamente e si stupiscono quando dico che qui si fa solo quello a scuola e pure male.
Per me dovrebbero smettere di doppiare almeno i film.
E' il modo piu veloce che si ha per diffondere una lingua.
Ricordo che da ragazzina, mi sono ritrovata piu di una volta con bambini rumeni , in un paese della romania, che venivano dalla campagna, senza istruzione e loro sapevano l'italiano proprio per la televisione.
Echo ha colto nel segno.
Per una volta tanto, per eterogenesi dei fini, la televisione potrebber trasformarsi da cattiva, in buona maestra. Prendete i Paesi Scandinavi: la gente, anche un umile benzinaio, è ormai un bilingue con un accetto inglese da far invidia al vostro professore (per lo meno ai miei...). Questo perché a casa, per legge, è costretto a vedere tutti film (e telefilm) in lingua originale e con sottotitoli. Col tempo diventa un maestro.

In Germania, che ha un ottima scuola, ma che doppia tutti i programmi televisivi, troverete gente che ha un inglese più o meno azzoppato come qua. Ovviamente poi noi ci mettiamo del nostro con un'accozzaglia di docenti paracadutati politicamente ed inetti. Peggiorando la situazione...




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Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
Magari non trovano gente perché offrono solo posti coproco o cococo o coccodé o chicchirichì a 700 euro al mese...
E quanto amo il gergo manageriale, non s'è mai vista una tale panoplia di parole ed espressioni che vogliono dire tutte invariabilmente la stessa cosa: che dicano "proattività" o "valori aziendali" o "stare al passo coi tempi", io leggo sempre "dare il c00lo all'azienda".
T'assicuro che c'è in giro anche un sacco di gente che non c'ha voglia di fare un ca$$o.
E che una volta che l'hai assunta, è un po' come se te l'avessi sposata.

Io non sono contrario all'abolizione dell'art. 18. Pur essendo a tutti gli effetti un lavoratore dipendente subordinato. Vorrei che fosse un'arma a doppio taglio. Io imprenditore ti posso cacciare anche all'istante, ma sono costretto a darti 3 anni di stipendi. Questo sarebbe il modo migliore per evitare abusi, autoregolamentarsi ed evitare che una causa diventi un terno all'otto che si basi esclusivamente sull'inclinazione del giudice. I giudici stessi sono stati i primi a chiedere una cosa del genere. Ovvero che i politici non scrivessero una legge pilatesca come l'attuale...