Mentre la Sicilia e il resto del Paese si stanno riprendendo dal blocco dei Tir che ha paralizzato il trasporto delle merci, inclusa la benzina, ecco che lo sciopero dei benzinai è ancora una minaccia con la certezza che le date saranno comunicate entro il 7 febbraio 2012.
La tensione in tutta Italia, è altissima, soprattutto dopo la disapprovazione generale contro lo sciopero dei Tir (a disapprovarlo gli organi di stampa, la politica e i sindacati) che ha danneggiato molto di più i cittadini e l’economia del nostro Paese, di quanto si potesse prevedere.
Però a quanto pare, nonostante i disagi subiti dal blocco dei Tir e quelli che si prevede di subire con le possibili serrate dei benzinai, i cittadini tendono ad essere, in numero sempre maggiore, dalla parte di chi decide di scioperare, di chi decide di starsene al freddo a protestare, talmente disperato da ricorrere all’ultima arma possibile per salvare il proprio lavoro.
Quindi chi ha già subito la brutta esperienza di trovarsi senza carburante, a causa dello sciopero dei trasporti, ora rischia di trovarsi nuovamente con il serbatoio della macchina a secco a causa, questa volta, dello sciopero dei benzinai, che risulta tutt’ora essere una minaccia, non ancora definita del tutto, ma sempre più inevitabile.
Infatti le due sigle sindacali, Faib e Fegica, hanno annunciato che dopo una riunione a Roma, in programma per il 7 febbraio, a cui parteciperanno gli esponenti dei benzinai aderenti alle due sigle, annunceranno le date dello sciopero che sembra sempre più concreto e vicino.
La serrata minacciata, come si sa, è di dieci giorni, ma non potendo scioperarli consecutivamente, su annuncio dell’Autorità Garante sugli scioperi che ha permesso un’astensione della durata massima di 3 giorni, verrà sicuramente suddivisa in tre giorni di sciopero la settimana per tutto il mese di febbraio.
Nulla esclude che lo sciopero possa protrarsi fino alla prima settimana di marzo, sia sulla rete stradale che su quella autostradale.
I perchè della decisione
Le due sigle sindacali protestano contro le liberalizzazioni del governo Monti, o meglio contro la mancata liberalizzazione sulla distribuzione dei carburanti; la faccenda è un pò complessa, perchè in realtà la liberalizzazione c’è stata: i gestori, anche titolari, posso decidere di acquistare il carburante anche presso compagnie diverse dal proprio marchio.
Ma il punto è proprio questo: i gestori titolari, il che significa una nettissima minoranza nella categoria dei benzinai.
I gestori che non sono titolari, quindi, non possono decidere di acquistare il carburante da chi propone il prezzo più basso, e la Faib e la Fegica denunciano che, il danno, oltre a colpire i gestori non titolari, colpisce anche l’automobilista, consumatore finale del carburante, che non potrà usufruire di prezzi più bassi nella maggior parte dei distributori.
Le ragioni della protesta sono anche altre, ma forse di secondaria importanza, come ad esempio la decisione di aumentare il numero di distributori self service al di fuori dell’area urbana, facendo diminuire drasticamente i posti di lavoro dei benzinai.
I benzinai non tornano indietro
Questa volta sono decisi a non tornare indietro, non torneranno sui proprio passi, anche se cercheranno di dare respiro agli automobilisti permettendo tra una serrata e l’altra di rifornire la propria vettura di carburante.
Ciò non toglie che i disagi saranno comunque enormi.
Per conoscere quindi le date precise e soprattutto le modalità di questo sciopero, che sta gettando nel panico chi guida, bisognerà attendere ancora poco più di una settimana: il 7 febbraio le due sigle sindacali comunicheranno modalità e date dello sciopero che intendono mettere in atto.