La carta utilizzata solo per incassare denaro, i soldi prelevati
a Cambridge: «Qualcuno è entrato nel sistema delle Poste»
TREVISO - Se non è un record poco ci manca: tre carte Postepay clonate in un mese. Una vera e propria maledizione che sta creando un problema dopo l'altro a Denis Innocente, imprenditore di Trevignano, già ex presidente dei giovani artigiani e titolare della Drt Ingranaggi, piccola azienda a conduzione familiare che esporta componenti per motori e meccanica di moto e scooter in 60 Paesi nel mondo.
Innocente ha un diavolo per capello. In meno di un mese ha visto sparire circa tremila euro, inghiottiti da misteriose operazioni eseguite con le sue carte nuove di zecca, usate solo per incassare e non per fare acquisti. Un vero giallo, un mistero di cui nessuno, nemmeno la polizia postale, riesce a venire a capo. Tutto è cominciato ai primi di novembre.
«La carta Postepay è utilizzata solo per incassare i ricavati della vendita dei nostri prodotti - spiega Innocente -. Non la strisciamo in giro per acquisti vari. Ci serve esclusivamente per il nostro lavoro. Quando la carta è "carica", quindi dopo un certo numero di pagamenti, andiamo all'ufficio postale, sempre lo stesso, e la scarichiamo ordinando un bonifico verso il conto corrente della nostra azienda». Una pratica molto semplice, ma che presto s’inceppa.
«Un giorno verifico lo stato della carta e mi accorgo che è bloccata. Un messaggio mi avverte che c’è stato un utilizzo irregolare». A questo punto, in preda a sinistri presagi, l'imprenditore chiama le Poste e scopre che gli mancano circa mille euro, finiti a Cambridge, in Inghilterra: «Operazione mai autorizzata», specifica.
A Trevignano gli consigliano di rivolgersi a Montebelluna, dove è aperto uno sportello "Poste impresa", e di aprire un conto corrente: «Così è più sicuro». Intanto parte la richiesta di rimborso. Nel frattempo, per non bloccare l'attività, le Poste gli danno una seconda Postepay: «Questa volta decido di intestarla a mia figlia, studentessa universitaria regolarmente assunta nella mia azienda. La carta ci arriva: la lascio nel cassetto, non apro nemmeno la busta con i codici e, ovviamente, non la uso mai se non, come sempre, per ricevere i soldi. Dopo quattro giorni vado allo sportello per verificare il saldo e mi dicono che la carta è bloccata. Per la seconda volta».
Innocente non ci vuole credere. Parte il secondo giro di verifiche e, in poco tempo, emerge l'amara verità: carta bloccata e dal conto sono spariti altri mille euro, sempre in direzione Cambridge. Questa volta però non si limita a reclamare con le Poste, ma va alla polizia postale dove sporge denuncia per la doppia clonazione.
«Intanto il conto corrente postale non è ancora pronto - continua - quindi le Poste un paio di giorni fa mi danno una terza Postepay». E la storia si ripete: ieri va per verificare il saldo e se la ritrova di nuovo bloccata - uso irregolare - e con il solito ammanco di un migliaio di euro. «Qualcuno evidentemente è in grado di entrare a proprio piacimento nel sistema delle Poste e ci ha preso di mira - si sfoga - abbiamo perso già tremila euro. Ora voglio delle risposte».
fonte:http://www.gazzettino.it/articolo.ph...68&sez=NORDEST