TREVISO - Allenatore, accompagnatore, massaggiatore. E pedofilo. Il mondo del calcio giovanile castellano è sotto choc: i carabinieri hanno arrestato un settantenne, al di sopra di ogni sospetto, che si sarebbe macchiato di orrendi abusi sessuali. Secondo i militari l'anziano nelle ultime due stagioni ha adescato decine di ragazzini fra i 12 e i 14 anni di società calcistiche della zona, abusando di almeno cinque o sei.
In poche settimane, dopo un intenso lavoro investigativo e grazie anche alla collaborazione di genitori e società interessate, lo scandalo, che non ha precedenti almeno nella storia recente dello sport locale, è emerso in tutta la sua gravità. L’inchiesta è delicatissima, prima di tutto perché coinvolge dei minorenni, ma anche perché getta ombre inquietanti e mette a dura prova realtà educative importanti come le due società calcistiche, del tutto ignare di ciò che stava accadendo dietro le quinte di un rapporto che, con il personaggio in questione, era sempre stato improntato a una fiducia assoluta.
Il bubbone ha messo naturalmente in subbuglio le famiglie interessate, che sono decine e che sono state sentite dai carabinieri, intenzionati a scoprire i contorni e le origini di questa triste vicenda. L’indagine sarebbe nata grazie una voce raccolta casualmente da un carabiniere di quartiere, più di un mese fa, alla quale fece seguito la circostanziata denuncia di un genitore. Quello che sembrava un fatto gravissimo ma episodico si è rivelata invece una perversa e consolidata abitudine. Le indagini, i controlli, le verifiche incrociate e gli interrogatori di genitori e ragazzi, hanno permesso alla fine di confezionare le prove nei confronti del settantenne.
Pare che l'uomo, con diverse scuse, riuscisse a isolarsi con gruppi di ragazzini e in particolari situazioni sia riuscito ad abusare di alcuni di essi. Tutto questo all'insaputa delle società sportive dell’hinterland castellano con le quali lavorava. D’altra parte i dirigenti dei due club, loro malgrado coinvolti nella vicenda, avevano riposto la massima fiducia nell'uomo che si è sempre dimostrato disponibile, attento e sensibile, soprattutto nei confronti degli atleti del settore giovanile. Anche per questi suoi atteggiamenti, che nascondevano - ma lo si è scoperto ora - un secondo fine, l'uomo è sempre stato assecondato nelle sue iniziative.
Si parla ad esempio di piccoli ritiri in una località di montagna dove il 70enne ha una casa di proprietà. Dirigenti e genitori le consideravano quasi delle gite: invece davano modo all’anziano di scatenare la propria indole perversa e diabolica. Con l'andar del tempo queste iniziative estemporanee sono entrate nel mirino di qualche genitore più attento di altri che, lavorando d’intuito e comprendendo che qualcosa non andava a causa dei comportamenti sempre più strani del figlio, ha deciso di confidarsi col carabiniere di quartiere, che l’ha invitato a presentare formale denuncia. E la denuncia ha fatto scattare una delle più delicate indagini effettuate negli ultimi anni dai carabinieri della stazione di Castelfranco. Ora l'orco è stato messo agli arresti domiciliari. Ma se l’incubo è finito, le sue conseguenze sulla psiche dei calciatori in erba sono tutte da valutare.
ci mancava solo questa, direi.
e stranamente, non è un extracomunitario!!!! (...)
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