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Pensate che un governo d'emergenza potrebbe risolvere la grave situazione ?

  1. #51
    kunoichi
    Utente bannato

    Predefinito Il “fallimento controllato” dell’Italia

    L’Italia e la Grecia stanno entrando in una nuova fase del loro “iter fallimentare”, silenziosamente avviato dalla BCE: la fase dell’espropriazione dei beni per ripagare i creditori. L’Italia perderà così le sue residue capacità strategiche, entrerà in una fase economica di crisi ancor più dura, e sarà retrocessa nelle gerarchie internazionali.



    È un istituto giuridico comune, noto a tutti, quello del “fallimento”. Il debitore incapace di pagare i propri crediti incorre in alcune misure coercitive. V’è – ma non più in Italia – la “amministrazione controllata”: il Tribunale vigila sul debitore, tramite un apposito commissario, affinché prenda le misure atte a ripagare i creditori (ossia ad essere “solvente”). Laddove si giudichi impossibile pagare i debiti – cioè si verifichi lo stato di insolvenza – il debitore dichiara fallimento: i beni pignorabili gli sono espropriati a forza e vengono distribuiti tra i creditori.



    Ciò che vale per le imprese e per i privati, vale anche per gli Stati – sebbene con qualche modificazione. Gli Stati, in quanto sovrani, non sono sottoposti ad un’autorità superiore legittimata ad emanare sentenze e a farle rispettare anche con misure coercitive. Esistono un diritto internazionale ed organizzazioni internazionali, che però dipendono per la loro efficacia o dalla buona volontà degli Stati, o dalla capacità di uno o più Stati di far rispettare ciò che sanzionano.

    Uno Stato può quindi indebitarsi: i creditori potranno essere altri Stati, o banche e privati – ma i cui interessi generalmente sono difesi dagli Stati d’appartenenza – o ancora istituti internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) o la Banca Mondiale (BM). Ed uno Stato può aver difficoltà e ripagare i debiti, o anche giungere all’insolvenza. A questo punto, però, sorgono le differenze rispetto alle sorti di imprese e privati in condizione analoga. Il creditore non ha un tribunale cui rivolgersi. Vi sono dunque due vie: quella coercitiva, e quella consensuale.

    Era frequente nell’Ottocento che i ricchi paesi creditori agitassero la minaccia dell’uso della forza per costringere i paesi debitori a pagare, a qualsiasi costo. Talvolta si passava alle vie di fatto: l’Egitto fu conquistato dai Britannici proprio per un affare di debiti. Oggi l’invasione di un altro Stato per riscuotere i crediti è caduta in disuso, ma qualcosa d’analogo lo si fa (tipicamente verso gli Stati del Terzo Mondo) ricorrendo a golpe e rivoluzioni orchestrati dall’esterno: si rovescia il governo riottoso ed insolvente e lo si sostituisce con uno pronto a pagare i debiti anche a costo di far morire di fame i suoi cittadini.

    Questa soluzione non è però facilmente praticabile, soprattutto quando lo Stato debitore sarebbe capace di difendersi, o quanto meno di far pagare a caro prezzo un attacco militare. Allora si tratta: creditori e debitori si siedono attorno ad un tavolo. Lo Stato debitore, godendo del vantaggio – rispetto al privato o all’impresa debitore – di potersi difendere dalle misure coercitive, riesce talvolta a spuntare condizioni favorevoli. Sei anni fa l’Argentina procedette alla “ristrutturazione” del proprio debito: in parole povere, non potendo realisticamente ripagare il debito accumulato, lo rinegoziò coi creditori, concordando con essi i nuovi importi da versare, sensibilmente più bassi di quelli originari.

    Spesso però i dirigenti degli Stati debitori non riescono o non vogliono strappare simili concessioni. È il caso dell’Italia e pure della Grecia (malgrado quest’ultima abbia ottenuto almeno il condono d’un quarto del debito, detenuto dalle banche).

    Per Roma e Atene si è avviata la versione statuale dell’iter fallimentare. Dapprima l’amministrazione controllata: la Banca Centrale Europea (BCE), rappresentante innanzi tutto delle grandi potenze europee e della finanza occidentale, ed in misura minore il FMI, hanno dettato ai governi le misure da adottare, ed hanno vigilato sulla loro applicazione.

    I risultati non sono apparsi soddisfacenti. In Italia Berlusconi è apparso troppo reticente a portare avanti l’agenda fissata dalla BCE. In Grecia Papandreu, in un sussulto di lealtà al regime democratico formalmente in vigore, ha immaginato di sottoporre il pacchetto di misure all’approvazione popolare. Entrambi hanno avuto, politicamente, vita breve.

    In Grecia Papandreu ha dovuto fare repentinamente marcia indietro; prima di dimettersi ha licenziato tutti i vertici delle FF.AA., una decisione con cui forse ha voluto lasciare un indizio su cosa fosse successo dietro le quinte. Il governo è stato ora affidato a Lucas Papademos, un economista formatosi negli USA, ex dipendente della Federal Reserve Bank of Boston (una branca della banca centrale statunitense) e vice-presidente della Banca Centrale Europea. A lui il compito di mandare avanti il pacchetto di “riforme” neoliberali che la BCE ha imposto alla Grecia.

    In Italia Berlusconi è dimissionando, e appare quasi certo che a sostituirlo sarà Mario Monti. Anche lui economista con una formazione nordamericana, come Papademos ha servito in Europa, benché non alla BCE ma alla Commissione Europea. È consigliere, oltre che della Coca-Cola Company, della banca privata statunitense Goldman Sachs, già datrice di lavoro di Romano Prodi e Mario Draghi (ma anche di Henry Paulson, il segretario al Tesoro USA che decise di lasciar fallire Lehman Bros.) e non priva di responsabilità negli attuali problemi della Grecia.

    Quale ruolo ricoprano Papademos e Monti nell’iter fallimentare di Grecia e Italia si può comprendere dalle ricette prescritte dalla BCE. Oltre ad una serie di misure neoliberali – dai “licenziamenti facili” alla diminuzione dei salari – il cui risultato ultimo sarà di contrarre i consumi (e con essi la domanda, gl’investimenti, il PIL, il reddito ed in ultima istanza anche le entrate fiscali) le richieste vertono sulla parola-chiave della “privatizzazione”. La dismissione del patrimonio statale per pagare i debiti: nient’altro che il pignoramento e l’espropriazione di cui sopra, i quali non potendo effettuarsi per via coercitiva come coi privati insolventi, sono affidati ad un “liquidatore” posto a capo del governo del paese fallito. Con il tacito consenso dei suoi dirigenti, e quello più o meno consapevole della popolazione.

    I richiami alla “responsabilità” ed alla difesa del “interesse del paese”, che si susseguono in questi giorni, non bastano a coprire la triste realtà: che l’Italia sta per perdere quel poco controllo che le rimaneva su settori strategici per la forza e prosperità nazionale (approvvigionamento energetico, produzione d’armamenti, raccolta del risparmio nazionale); che l’economia italiana sarà soffocata dall’esiziale combinazione di tassazione “scandinava” e servizi “all’americana” (ossia pressione fiscale altissima, e servizi sociali scarsi o assenti). Soprattutto, che un’alternativa c’era (vedi Morire per il debito?, 15 agosto), ma non è stata nemmeno presa in considerazione. È davvero per l’interesse dell’Italia, come si proclama a gran voce, che i nostri dirigenti stanno agendo in questi giorni?

    Il “fallimento controllato” dell’Italia | eurasia-rivista.org

  2. #52
    ineffabile Quelo
    Uomo 102 anni
    Iscrizione: 28/4/2011
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    Quote Originariamente inviata da kunoichi Visualizza il messaggio
    ...I richiami alla “responsabilità” ed alla difesa del “interesse del paese”, che si susseguono in questi giorni, non bastano a coprire la triste realtà: che l’Italia sta per perdere quel poco controllo che le rimaneva su settori strategici per la forza e prosperità nazionale (approvvigionamento energetico, produzione d’armamenti, raccolta del risparmio nazionale)(1); che l’economia italiana sarà soffocata dall’esiziale combinazione di tassazione “scandinava” e servizi “all’americana” (ossia pressione fiscale altissima, e servizi sociali scarsi o assenti). Soprattutto, che un’alternativa c’era (vedi Morire per il debito?, 15 agosto), ma non è stata nemmeno presa in considerazione. È davvero per l’interesse dell’Italia, come si proclama a gran voce, che i nostri dirigenti stanno agendo in questi giorni?

    SI.

    Sui 4,5 milioni di dipendenti pubblici italiani la metà devono essere (subito) mandati a casa. Si guardano le cifre passate sui conti correnti di tutti negli ultimi 10 anni, ci si mettono insieme gli immobili registrati in catasto e in base a questi si appioppa la patrimoniale a tutti.

    (1)
    Dei ragazzi del liceo intervistavano a turno personaggi pubblici il sabato mattina. Venne il turno di Franco Tatò, allora neo amministratore di Enel. Gli dissero: "Secondo lei la sua nuova gestione, che sta vendendo parti delle socità controllate da Enel, non sta facendo venir meno l'interesse pubblico della socità?"
    Risposta: "Guarda, io ho imparato presto a capire che ogni qual volta qualcuno mi parlava di interesse pubblico, sotto sotto, cerano sempre grossi interessi privati..."



  3. #53
    Killing loneliness... learch
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    Ma non rischiamo che ci caccino dall'Europa?

  4. #54
    FdT-dipendente crampox
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    Governo di Salute Pubblica...qualcuno mi spieghi cosa vuol dire,grazie.

  5. #55
    ineffabile Quelo
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    Quote Originariamente inviata da crampox Visualizza il messaggio
    Governo di Salute Pubblica...qualcuno mi spieghi cosa vuol dire,grazie.
    Che non siamo in buona Salute...



  6. #56
    Randagio
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Elaine Marley Visualizza il messaggio
    ha detto che avrebbe voluto votare Alfano tempo fa prima di sapere certe cose.
    ma sai leggere ?
    Allora prima non sapeva proprio chi era Alfano e l'avrebbe votato per la faccia? Mio preoccupa parecchio questo :-D

  7. #57
    ineffabile Quelo
    Uomo 102 anni
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    Quote Originariamente inviata da Randagio Visualizza il messaggio
    Allora prima non sapeva proprio chi era Alfano e l'avrebbe votato per la faccia? Mio preoccupa parecchio questo :-D
    Gli elettori sono coloro che siedono nel consiglio di amministrazione di una azienda chiamata Italia. Il guaio è che ragionano quasi tutti così:

    Mario e Guido sono due emigranti italiani che stavano navigando su un transatlantico per andare a cercare fortuna in America. Ad un certo punto Mario dice a Guido:
    "Guido, lo sa che all'ultimo piano è venuta fuori una falla e la nave sta affondando?"
    E Guido:
    "E che me ne frega! N'è mica mia sta barca!..."


    Questo è quel che abbiamo sempre fatto in questa Penisola su cui siamo accampati. E se adesso ci portano via tutto con fare da strozzino, è giusto. Perché siamo degli idioti.

    Ripeto: non sono (sottinteso i politici). Ma: siamo (noi).



  8. #58
    Spotless Echoes
    Donna 31 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
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    Predefinito

    La necessità imminente del nostro paese è ristabilire il deficit pubblico entro un anno con una sacrosanta legge sensata, affichè l'europa riacquisti la fiducia in noi.
    Ora, Napolitano, persona che onestamento ammiro parecchio in questo schifo, ha giustamente dato la priorità a questo problema economico, proclamando senatore a vita e presidente momentaneo del consiglio uno dei piu riconosciuti economisti a livello mondiale, Monti.
    E' normale che questo governo provvisorio non risolve i problemi dell'italia. Non sono politici, sono economisti.
    Devono semplicemente (semplicemente è a sproposito, perchè hanno un bel da fare), operare dal punto di vista ECONOMICO , ossia pensioni e tasse.
    Sicuramente ci arriveranno delle belle botte per le tasse, ma almeno -si spera- di avere un progetto.
    Sinceramente per me in questo momento il governo provvisorio di Monti è la soluzione piu giusta che si potesse trovare.
    La necessità che preme di piu è l'Europa, per cui solo un grande economista puo trovare la soluzione per ristabilire il nostro debito.
    Quello che sarà dopo è il problema, per ora già che riescono a recuperare i soldoni è un grande grandissimo passo.

  9. #59
    FdT-dipendente topino1
    Uomo 51 anni
    Iscrizione: 17/3/2011
    Messaggi: 1,505
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    il deficit sonceramente non è mai stato basso come in questo periodo 1,2% molti paesi europei comprese le grandi economie stanno peggio di noi,la Gran Bretagna (5,5%) e la Francia (3,3%), certo entro il 2013 ci è stato imposto il pari di bilancio,ma quello che ci rovina è il debito pubblico..

  10. #60
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
    Messaggi: 89
    Piaciuto: 19 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Echoes Visualizza il messaggio
    La necessità imminente del nostro paese è ristabilire il deficit pubblico entro un anno con una sacrosanta legge sensata, affichè l'europa riacquisti la fiducia in noi.
    Ora, Napolitano, persona che onestamento ammiro parecchio in questo schifo, ha giustamente dato la priorità a questo problema economico, proclamando senatore a vita e presidente momentaneo del consiglio uno dei piu riconosciuti economisti a livello mondiale, Monti.
    E' normale che questo governo provvisorio non risolve i problemi dell'italia. Non sono politici, sono economisti.
    Devono semplicemente (semplicemente è a sproposito, perchè hanno un bel da fare), operare dal punto di vista ECONOMICO , ossia pensioni e tasse.
    Sicuramente ci arriveranno delle belle botte per le tasse, ma almeno -si spera- di avere un progetto.
    Sinceramente per me in questo momento il governo provvisorio di Monti è la soluzione piu giusta che si potesse trovare.
    La necessità che preme di piu è l'Europa, per cui solo un grande economista puo trovare la soluzione per ristabilire il nostro debito.
    Quello che sarà dopo è il problema, per ora già che riescono a recuperare i soldoni è un grande grandissimo passo.
    Concordo in generale, anche se in un altro post ho espresso con altri dubbi su tutti questi personaggi; Mario Monti mi sembra nonostante tutto attualmente l'unico credibile a livello nazionale e internazionale che ci si aspetti di vedere al lavoro seriamente senza preclusioni o ingerenze particolari.
    Tuttavia se il totoministri fatto interamente di tecnici fosse vero (cosa peraltro positiva visto che non ci sarebbero politici con le loro mani sporche e relativi interessi subdoli) mi duole notare che di giovani ancora una volta non se ne vedano e sarebbe un occasione mancata: con i giovani motivati e non ancora immersi negli ingranaggi del meccanismo politico poco pulito ci si può aspettare molto sia come operato che come serietà e voglia di fare bene per le generazioni future, una più ampia visione d'insieme che fa da contraltare alla minor esperienza.
    Io sono pronto a fare la mia parte nel pagare di più purchè questi soldi servano davvero e vengano utilizzati al meglio e non per arricchir banche e basta, inizialmente serviranno solo a tappare i buchi alle banche col debito e a rientrare nei parametri del deficit/PIL in pareggio e già questo sarebbe un evento visto che non ci siamo mai riusciti fino ad ora.
    Si parla di reintrodurre l'ICI che quel ridicolo essere dell'ex premier mister b ha falsamente tolto; sulla carta era tolta, ma visto che il problema era "solo" riversato ai comuni con questo drastico taglio alle loro entrate i comuni non hanno fatto altro che aumentare le spese ai cittadini in altro modo visto che non si può tagliar ogni servizio... quindi con la reintroduzione eventuale dell'ICI ci ritroveremo a pagarne 2! Tipico sistema all'italiana come le accise sui carburanti dato che paghiamo ancora l'accisa sulla guerra in abissinia (e molte altre) che risulta terminata da parecchi decenni...
    Di toccare i veri evasori e grandi capitali per ora sembra non esserci nulla, nemmeno la patrimoniale, vedremo, ma un contributo serio spero venga adottato per far pagare queste persone che sgravano e spalmano i loro capitali e di tasse ne pagano poche quando le pagano.
    Sarà un periodo molto lungo e un percorso obbligato quello che ci attende, speriamo che porti a qualcosa di buono una volta tanto; ci siamo risollevati dalla seconda guerra mondiale, i tempi son diversi così come i modi, ma le potenzialità che ha la nostra Nazione sono notevoli serve serietà, buona volontà e un pò di sacrificio distribuito in egual misura.

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