Roma, 14 agosto 2011
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
On. Roberto Maroni
Ministro dell’Interno
e, p.c.,
Al Ministero dell'Interno
Ufficio Amministrazione Generale
Dipartimento della P.S.
Ufficio per le Relazioni Sindacali
OGGETTO: I poliziotti esigono di poter usufruire dei buoni pasto da 7 euro al
ristorante presso il Senato della Repubblica o presso Palazzo Montecitorio.
Dai principali organi di stampa nazionali apprendiamo che presso il ristorante del
Senato è possibile consumare le “lamelle di spigola con radicchio e mandorle” a soli 3 euro e
34 centesimi, che le “penne all’arrabbiata” costano euro 1,60, che un filetto alla griglia costa
5,23 euro e che una “fetta di crostata” vale 1,74 euro.
Una domanda allora sorge spontanea, egregio signor Presidente del Consiglio e signor
Ministro: se ad un Senatore bastano poco più di tre euro per consumare un primo ed un
secondo, perché mai deve guadagnare circa 14mila euro al mese? Senza pensare ai viaggi
gratis in aereo ed in treno, al fatto che non paga l’autostrada, che può vestirsi nelle migliori
boutiques della capitale usufruendo dello “sconto Parlamento”, che gode di copertura sanitaria
totale estesa anche ai familiari e conviventi, che non paga i biglietti del cinema o dello stadio e
chi più ne ha più ne metta.
I poliziotti invece guadagnano mediamente 1500 euro al mese, che raggiungono
faticosamente includendovi l’indennità di servizio esterno, i turni festivi e notturni e qualche
ora di lavoro straordinario, quando viene pagata; quasi nessuno gode del privilegio della
seconda casa, o meglio ancora di qualcuno che gli paghi, per anni, il mutuo della prima senza
accorgersene; paga il biglietto del treno e dell’aereo, il pedaggio autostradale, l’entrata al
cinema e allo stadio, il ticket sanitario per se stesso e per i suoi familiari e si veste come può e
dove può, facendo i conti al centesimo “per far passare la nottata”. Ha però diritto ad un
buono pasto di euro 7 che bastano a malapena a coprire la consumazione di un panino
imbottito, accompagnato da una bibita e da un caffè, in quanto per le lamelle di spigola con
radicchio e mandorle deve spendere almeno 22 euro, con la conseguenza che i 19 euro di
differenza tra quanto pagato da un Senatore ed il corrente prezzo di mercato della spigola
viene pagato dai contribuenti, poliziotti inclusi.
Come giustamente osservato da qualche bravo opinionista, un pranzo completo di un
parlamentare costa 10 euro, mentre ad un comune mortale 50. La differenza di 40 euro è tutta
a carico dei cittadini lavoratori e contribuenti e poiché la casta è rappresentata da poco meno di
mille persone che consumano due pasti al giorno, ovvero 60 al mese, l’aggravio prandiale sulle
casse dello Stato e quindi dei cittadini tutti, ammonta a ben 29 milioni e duecentomila euro.
Roba da repubblica delle banane, con la r minuscola e con le banane andate a male. E pensare
che l’ultimo aumento concesso alle Forze dell’Ordine è stato di appena 20 euro lordi mensili.
E poiché a Roma la consumazione dei pasti per i poliziotti è diventata logisticamente ed
economicamente difficile, si esige di poter usufruire dei ristoranti di Palazzo Montecitorio e di
Palazzo Madama durante la pausa pranzo ed anche fuori servizio, e si pretende di pagare con il
buono pasto da 7 euro.
La misura è colma poiché guadagnare 14mila euro al mese e pagare un luculliano
pranzo completo al prezzo di otto euro, prepara le rivolte del pane, accende gli animi, e
legittima lo strepitus fori, nonché il disprezzo per la classe politica e per questo Governo che ci
ha preso per i fondelli per ben tre anni.
Cosa devono fare i poliziotti che guadagnano 1500 euro (quelli che ci arrivano) e che
hanno in tasca qualche buono da 7 euro?
Viene voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio, magari il giorno di
ferragosto, e spararvici all’interno i nuovi lacrimogeni in dotazione così si coglierebbero due
piccioni con una fava, ovvero si otterrebbe lo sgombero immediato di certi ristoranti da politici
mediocri e si testerebbero su quest’ultimi gli effetti dei nuovi artifici lacrimogeni in dotazione
alle forze di Polizia, la cui lesività nonostante le numerose interpellanze parlamentari, è
sempre stata tenuta nascosta da Lor Signori.
Che si fa, signor Presidente e signor Ministro? Veniamo a spendere il nostro buono
pasto di 7 euro presso i ristoranti di Camera e Senato??
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali
Saluti.
La Segreteria Nazionale del COISP
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Questo comunicato è saltato fuori su DAGOSPIA dopo un mese.
E, dopo un mese, un altro sindacato di polizia 'chiede' l'esercito per presidiare i NO TAV.
Il sindacato di polizia denuncia "I No Tav vogliono il morto"
Il sindacato dell'esercito che dice?