Se inalata in grande quantità comporta febbri alte, nausea, vomito e difficoltà respiratorie. Il caldo delle ultime settimane ha favorito la fioritura
primi malori sono stati registrati sul litorale di Bari durante il lungo ponte di Ferragosto. A Torre Quetta una donna colpita da un violento attacco di rinite allergica ha chiesto soccorso ai vigili urbani che hanno immediatamente allertato l'Arpa. Ma nella sede dell'agenzia regionale per l'Ambiente non si sono sorpresi affatto. L'alga tossica è tornata anche quest'anno a rovinare la fine della stagione balneare. Lo dicevano già i dati analizzati giorno per giorno dai tecnici Arpa. Ora la conferma è arrivata dai primi segni di malore manifestata dai bagnanti. L'Ostreopsis ovata, l'alga rossa che se inalata in grande quantità comporta febbri alte, nausea, vomito e difficoltà respiratorie è ricomparsa in grande quantità nel mare Adriatico.
L'Arpa quest'anno ha avviato il monitoraggio del fenomeno già nei primi giorni di giugno. L'ultimo bollettino ufficiale risale alle ultime due settimane di giugno e non destava particolare allerta. L'esame sui campioni di acqua marina prelevati lungo tutta la costa pugliese segnalavano al massimo una presenza media di alga rossa e tutt'altro che uniforme lungo tutto il litorale pugliese.
L'INTERVISTA I CONSIGLI DELL'ESPERTO
Una modesta presenza dell'Ostreopsis si registrava a Porto Badisco e nella baia di Ugento, nel Salento. Mentre nel Nord Barese dove negli anni passati si erano registrati i fenomeni più preoccupanti
l'agenzia regionale per l'Ambiente ne aveva riscontrato solo una scarsa presenza. Nei primi quindici giorni di agosto, però, è cambiato tutto. Il caldo intenso della prima metà del mese ha favorito la fioritura dell'alga rossa che è stata riscontrata in quantità copiosa proprio in alcuni dei punti più frequentati dai bagnanti baresi. Allarme rosso a Giovinazzo dove da un paio di giorni nelle ore più calde della giornata la presenza dell'Ostreopsis è visibile ad occhio nudo. A Bari occhi puntati, invece, soprattutto su Torre Quetta dove sul fondale appena rifatto per tombare l'amianto è comparsa una folta colonia sottomarina.
"Abbiamo riscontrato una presenza importante dell'alga rossa su quasi tutto il litorale barese - spiega il direttore del dipartimento provinciale dell'Arpa, Giampiero Bottinelli - ma in alcuni punti la concentrazione è particolarmente importante". Ma l'agenzia regionale per l'ambiente che da alcuni anni tiene sotto stretta osservazione il fenomeno non vuole creare allarmismo. "Finché il mare è calmo - osserva il direttore Bottinelli - non si rischia che qualche starnuto e un po' di rossore sulla pelle. Ma in caso di mareggiate l'Ostreopsis è in grado di liberare tutte le sue tossine che al momento sono adagiate sul fondale sottomarino e solo in minima parte vengono a galla". Dunque il consiglio è quello di allontanarsi dalla battigia in caso di vento forte e cavalloni.
Vento forte e cavalloni che, oltre a portare a riva le tossine dell'alga rossa hanno creato diversi problemi lungo il litorale barese. A Torre Quetta sono stati chiusi cinque pontili di legno danneggiati dal maestrale. Ieri dopo un sopralluogo l'amministrazione comunale ha deciso di mettere le strutture in sicurezza e ha disposto un immediato ripristino dei luoghi. Disagi anche nelle strutture private che sono state invase dalla poseidonia che si è andata accumulando lungo ampi tratti di litorale pubblico. L'Amiu interverrà ancora nei prossimi giorni per smaltire tutte le alghe
L'alga tossica a Torre Quetta primi malori, allarme dell'Arpa - Bari - Repubblica.it