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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Occhio che stai facendo un'analisi di mercato paragonandola con i drammi familiari :o
"senza chiedersi come è giusto comportarsi nei confronti delle vittime."
Si è fatta di proposito, non perchè non reputi (personalmente) fondamentale questo aspetto, ma perchè penso che non sia rilevante per i giornalisti...
A livello umano penso sia rilevante anche per loro essendo esseri umani, ma a livello lavorativo penso che vadano a cercare proprio quello e lo sfruttano in modo a dare al pubblico qualcosa di cui stupirsi e su cui commuoversi...perchè è questo che il pubblico vuole.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Si è fatta di proposito, non perchè non reputi (personalmente) fondamentale questo aspetto, ma perchè penso che non sia rilevante per i giornalisti...
A livello umano penso sia rilevante anche per loro essendo esseri umani, ma a livello lavorativo penso che vadano a cercare proprio quello e lo sfruttano in modo a dare al pubblico qualcosa di cui stupirsi e su cui commuoversi...perchè è questo che il pubblico vuole.
Sì ma, il cliente non ha sempre ragione...
Essere giornalista non ti da più diritti degli altri...tu giornalista hai la possibilità di condividere le emozioni umane, non di smerciarle e nemmeno di mancarle di rispetto...Indipendentemente da quello che il pubblico vuole, bisogna capire che non si stanno vendendo lavatrici o macchine da scrivere, ma che si sta avendo a che fare con persone...e l'aspetto umano è importante quanto l'aspetto lavorativo...perchè l'aspetto umano è alla base di tutto.
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Sì ma, il cliente non ha sempre ragione...
Ovviamente.
Poi dipende dalla perversione del cliente.
C'è a chi piace macabro:roll:
Quello che volevo dire è che i giornalisti non fanno altro che assecondare (erroneamente) il volere del pubblico.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Ovviamente.
Poi dipende dalla perversione del cliente.
C'è a chi piace macabro:roll:
Quello che volevo dire è che i giornalisti non fanno altro che assecondare (erroneamente) il volere del pubblico.
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Sì ma, il cliente non ha sempre ragione...
Essere giornalista non ti da più diritti degli altri...tu giornalista hai la possibilità di condividere le emozioni umane, non di smerciarle e nemmeno di mancarle di rispetto...Indipendentemente da quello che il pubblico vuole, bisogna capire che non si stanno vendendo lavatrici o macchine da scrivere, ma che si sta avendo a che fare con persone...e l'aspetto umano è importante quanto l'aspetto lavorativo...perchè l'aspetto umano è alla base di tutto.
modificato ebbi :045:
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Ma io concordo con quello che tu dici.
Assolutamente.
Il problema è che loro trattano anche l'aspetto umano della vicenda oltre che il macabro, ma lo sfruttano in modo da provocare pietà, tristezza e commozione da parte del pubblico.
Per rispettare l'aspetto umano della vicenda, bisognerebbe non trattarlo per nulla o trattarlo veramente con le pinze, omettendo molti particolari. Così si rispetterebbe la famiglia al 100%. Ma sappiamo tutti che questo è impossibile perchè stiamo parlando di giornalisti non di amici del cuore che bussano alla tua porta e offrirti una spalla su cui piangere.
E' brutto da dire ma fanno il loro lavoro adeguandosi ai desideri del popolo o meglio dire popolino.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Ma io concordo con quello che tu dici.
Assolutamente.
Il problema è che loro trattano anche l'aspetto umano della vicenda oltre che il macabro, ma lo sfruttano in modo da provocare pietà, tristezza e commozione da parte del pubblico.
Per rispettare l'aspetto umano della vicenda, bisognerebbe non trattarlo per nulla o trattarlo veramente con le pinze, omettendo molti particolari. Così si rispetterebbe la famiglia al 100%. Ma sappiamo tutti che questo è impossibile perchè stiamo parlando di giornalisti non di amici del cuore che bussano alla tua porta e offrirti una spalla su cui piangere.
E' brutto da dire ma fanno il loro lavoro adeguandosi ai desideri del popolo o meglio dire popolino.
No tesò...
Per aver rispetto delle vittime o delle famiglie non è necessario trattare l'argomento con le pinze...É giusto informare con i dettagli...Non è giusto ostentare continuamente gli stessi dettagli, più e più volte nell'arco dello stesso tg.Il problema è che si ostenta, sì ostenta tutto, troppo e molto più del dovuto.
Il servizio con la musichetta strappalacrime, o gli speciali di StudioLive, o come si chiama, non è informare...É solo voler portare a casa un buono share.
Bruno Vespa con plastico di Cogne ne è un esempio lampante...è informazione quella?!?
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Il servizio con la musichetta strappalacrime, o gli speciali di StudioLive, o come si chiama, non è informare...É solo voler portare a casa un buono share.
Ecco. Questa frase spiega tutto.
Lo share cos'è?
E' il pubblico.
Tutto gira intorno a noi:lol:
Noi condizioniamo queste cose.
I giornalisti si adeguano alla nostra voglia di sentire cose tristi, di voler sapere i particolari più macabri, ogni particolare strappalacrime, triste...
Tant'è vero che dopo un poco che il fatto di cronaca è successo si smette di pensare alla vittima (vedi caso Garlasco nel quale la povera Chiara Poggi non veniva nemmeno più nominata al tg, ma il protagonista era esclusivamente il coso biondo lì) e si pensa solo ai presunti colpevoli, si dice di tutto e di più sul loro conto (vedi anche il caso della povera meredith kercher, o come si scrive, nel quale sembra Amanda la protagonista).
Da parte del pubblico e poi dei giornalisti c'è più attenzione verso la persona che uccide e che stupra. La curiosità è tanta da far passare in secondo piano la persona che meriterebbe veramente attenzione.
Non sto dicendo che questo meccanismo è giusto, attenzione.
Sto solo dicendo che è così.
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Originariamente inviata da
Annie Lennox
Ecco. Questa frase spiega tutto.
Lo share cos'è?
E' il pubblico.
Tutto gira intorno a noi:lol:
Noi condizioniamo queste cose.
I giornalisti si adeguano alla nostra voglia di sentire cose tristi, di voler sapere i particolari più macabri, ogni particolare strappalacrime, triste...
Tant'è vero che dopo un poco che il fatto di cronaca è successo si smette di pensare alla vittima (vedi caso Garlasco nel quale la povera Chiara Poggi non veniva nemmeno più nominata al tg, ma il protagonista era esclusivamente il coso biondo lì) e si pensa solo ai presunti colpevoli, si dice di tutto e di più sul loro conto (vedi anche il caso della povera meredith kercher, o come si scrive, nel quale sembra Amanda la protagonista).
Da parte del pubblico e poi dei giornalisti c'è più attenzione verso la persona che uccide e che stupra. La curiosità è tanta da far passare in secondo piano la persona che meriterebbe veramente attenzione.
Non sto dicendo che questo meccanismo è giusto, attenzione.
Sto solo dicendo che è così.
Ma che lo fanno per il pubblico è un ovvietà, come è ovvio che questo meccanismo non è giusto...Quello che a quanto pare non è ovvio è che dire "rientra nel loro lavoro" non è giusto, perchè non è così.
Il giornalista deve dare portare a casa lo share dando notizie...non facendo uno spettacolo delle notizie...Il pubblico può volere quello che vuoi...può essere interessato più al colpevole che alla vittima, o può essere interessato al vicino che in quel momento stava facendo pipì nel pratino, ma non vuol dire che il giornalista deve ostentare su quello che vuole il pubblico...è così che poi nascono notizie "viziate".
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Originariamente inviata da
Farah
Mi sembra di aver sentito proprio di si... Comunque posto anche quest'altra cosa che per me è interessante
Sarah Scazzi/ Ex portavoce famiglia: Sabrina pagata per interviste
"Altro che rovinata da giornalisti...Avevo capito che c'entrava"
hanno offerto soldi a Sabrina e lei li ha accettati volentieri". L'accusa, circostanziata, è stata lanciata ai microfoni del Tg Norba da Valentino Castriota, che per una quindicina di giorni dopo la scomparsa di Sarah Scazzi ha svolto il ruolo di 'portavoce' della famiglia della 15enne di Avetrana. Castriota contesta le ultime dichiarazioni di Valentina Misseri, sorella di Sabrina, che ha accusato i giornalisti di non aver mai aiutato sua sorella, ma di averla rovinata: "Ma se era lei che dalla mattina alla sera cercava i giornalisti...", ha dichiarato Castriota a Telenorba. "Io le organizzavo il palinsesto giornaliero, dalla mattina alla sera si organizzavano le interviste. E quando mi sono permesso di andare a far firmare una liberatoria a casa della famiglia Misseri, la signora Cosima mi attaccò duramente, perché la figlia non avrebbe firmato alcuna liberatoria a titolo gratuito". "Sia un settimanale nazionale che molte tv nazionali private le hanno offerto soldi e Sabrina li ha accettati volentieri", conclude Castriota, che ha vissuto a stretto contatto con le famiglie Scazzi e Misseri ed oggi afferma: "Ho capito che lei c'entrava qualcosa in questa storia e che c'entrava qualcosa la famiglia".
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Sembra che in questo delitto i colpi di scena e lo squallore non finiscano mai....:roll:
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Ma che lo fanno per il pubblico è un ovvietà, come è ovvio che questo meccanismo non è giusto...Quello che a quanto pare non è ovvio è che dire "rientra nel loro lavoro" non è giusto, perchè non è così.
Il giornalista deve dare portare a casa lo share dando notizie...non facendo uno spettacolo delle notizie...Il pubblico può volere quello che vuoi...può essere interessato più al colpevole che alla vittima, o può essere interessato al vicino che in quel momento stava facendo pipì nel pratino, ma non vuol dire che il giornalista deve ostentare su quello che vuole il pubblico...è così che poi nascono notizie "viziate".
Beh allora lo fanno perchè provano piacere a dar notizie "viziate"?
Perchè lo fanno?:roll: