Famiglie a rischio usura
di Giuliano Rosciarelli
ECONOMIA. Secondo il rapporto del Cnel oltre la metà dei nuclei familiari si è impoverito con la crisi e sta ricorrendo all’indebitamento per andare avanti. Grave la situazione per pensionati, disoccupati e sfrattati.
La condizione delle famiglie italiane negli ultimi due anni è «seriamente peggiorata aumentando così il pericolo di esposizione al rischio usura». Non legata però «allo strozzino di quartiere», quanto piuttosto alla criminalità organizzata che ha scoperto la piccola usura come mezzo per riciclare denaro sporco. è quanto emerge dal lavoro svolto dall’Osservatorio sulla criminalità del Cnel, presentato ieri mattina.
In particolare, dall’indagine viene confermato che se da un lato non tutte le famiglie sono state colpite dalla crisi, e che un altro 15-18% ha mantenuto sostanzialmente inalterato il proprio reddito, dall’altra parte «appare chiaro che il 55-60% delle famiglie ha invece subito danni che superano le medie fornite dagli istituti di ricerca». Insomma, la crisi non solo non è superata, ma anzi proprio in questi mesi i suoi effetti colpiscono più duramente la maggioranza delle famiglie italiane. Una tendenza destinata a durare. Per il Cnel i più colpiti sono gli anziani pensionati, i disoccupati, le famiglie sfrattate e quelle che hanno al loro interno un invalido o un ammalato grave o un non autosufficiente.
Quelle che vivono poi nelle regioni dove non esiste di fatto nessuna rete di servizi socio-sanitari territoriali sono del tutto abbandonate a loro stesse.
Le sofferenze aumentano, si legge ancora nell’indagine «anche perché le tariffe nel loro complesso sono aumentate come è aumentato il costo della vita». La contrazione dei consumi è evidente e sempre più spesso riguarda consumi essenziali. Per la spesa quotidiana non si guarda più alla qualità ma alla necessità di acquistare quello che costa di meno. L’aumento delle spese per vivere e sopravvivere e la diminuzione sensibile del reddito disponibile «obbliga a ricorrere al sovraindebitamento. Tante famiglie stanno dando fondo ai modesti risparmi o usano il bene casa per ottenere prestiti o per garantire anche i mutui dei figli e nipoti in difficoltà».
«I dati del Cnel – ha commentato Laura Garavini, capogruppo Pd in commissione antimafia – dimostrano che al contrario di quanto sostiene il governo c’è sempre più gente che è rimasta sola, senza alcun aiuto. Le informazioni in nostro possesso confermano che c’è una riorganizzazione della criminalità organizzata anche sul fronte della “piccola usura”, che coinvolge una fetta sempre più ampia di persone appartenenti a quel ceto medio fino a ieri immune da questo tipo di problematica.
Un dato inquietante emerso durante l’audizione in Parlamento del ministro Maroni e delle associazioni che si occupano di questo, è rappresentato dalla diminuzione delle denuncie che nell’ultimo anno sono scese allo stesso livello di dieci anni fa. Segno che la paura è molta, così come l’assoggettamento agli usurai. Per sanare questa piaga – ha poi aggiunto – c’è bisogno di un intervento organico che guardi al singolo individuo ma che contemporaneamente aggredisca il sistema che la alimenta».
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...eppure "l'Italia non è stata vittima della crisi economica che ha segnato il 2008". Eppure è detto che va tutto bene e i "piccoli effetti collaterali di cui l'Italia ha risentito vengono fronteggiati con successo". Eppure la gente continua a soffrire in silenzio. E allora cosa fare?