Ieri 3 Maggio era la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. Secondo i dati resi noti anche quest’anno da
Freedom House, un organizzazione non governativa che si occupa del grado di “libertà” dell’informazione nei singoli Stati, nel mondo anche quest'anno c'è stata meno libertà d'informazione. Secondo
il rapporto di Freedom House, a livello globale, solo una persona su sei vive in paesi dove c'è piena libertà di espressione. L'Europa, secondo il rapporto, è un'isola felice ma con l'eccezione dell'Italia!! Da noi la libertà è solo parziale, e questo a causa del conflitto d'interesse che vede il proprietario dei principali media italiani nonché Presidente del Consiglio (leggi Silvio Berlusconi), gestire e controllare, interferendo di fatto in prima persona, sulla politica e sull'informazione italiana.
"In Italia la situazione è peggiorata." scrive Katin Deutsch Karlekar, cofondatrice e presidente onoraria di Freedom House nel suo rapporto, specificando come questo severo giudizio trova fondamento nel fatto che "il Primo Ministro Silvio Berlusconi si è scontrato con la stampa per la copertura della sua vita personale, che ha portato a querele contro i media esteri e locali e alla censura di ogni contenuto critico da parte della TV di stato. Il ritorno al potere di Berlusconi - si legge nel rapporto – nell’aprile 2008 gli ha permesso nuovamente di poter controllare fino al 90% delle emittenti televisive nazionali, mediante gli sbocchi alle televisioni pubbliche e le sue partecipazioni ai media privati". Soffermandosi poi sul noto conflitto d’interessi che, come sappiamo, oramai crea scandalo soltanto all’estero, la Karlekar scrive: “Il primo ministro risulta essere il principale azionista di Mediaset, del principale editore nazionale Mondadori e della più grande concessionaria di pubblicità Publitalia". Un ulteriore causa del nostro declassamento secondo l’organizzazione americana sarebbero: “le limitazioni imposte dalla legislazione, per l’aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e di gruppi dell’estrema destra, e a causa di una preoccupante concentrazione della proprietà dei media". Secondo Freedom House, nella classifica sulla libertà di stampa l’Italia ottiene solo 32 voti su 100. E’ l’unico Paese europeo a perdere posizione e soprattutto a retrocedere dalla categoria dei Paesi “free” a quella dei paesi “partly free,” ossia dove la libertà di stampa è parziale, in compagnia d’Israele e Taiwan.
L'Italia nel mondo si piazza al 72° posto mentre in Europa abbiamo il triste primato di essere al 24° posto. Se andiamo a leggere la classifica globale, noteremo che siamo in compagnia di Benin, Hong Kong e India. Inoltre se leggiamo i dati vedremo che gli altri grandi paesi industrializzati del mondo, sono lontanissimi dall'Italia: la Germania è 15ma, l’Inghilterra è al 17° posto, la Francia al 21°, gli USA sono al 24° posto. Infine vi ricordo che nel 2009 sono state uccisi 77 giornalisti, mentre solo nei primi 4 mesi del 2010, già 22 persone tra reporter e tecnici del settore hanno perso la vita.
Guarda la Classifica redata da Freedom House sulla libertà dell'informazione nel mondo (in formato PDF)
Leggi il rapporto (in inglese) di Freedom House (in formato PDF)
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