Attenzione. Topic spezzato da:
http://forum.fuoriditesta.it/attuali...eviazioni.html
Io ogni volta che leggo questa *******TA messa insieme a problemi reali e comportamenti ignobili quali appunto il razzimo e l'omofobia perdo le staffe... mi spiace.
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Io ogni volta che leggo questa *******TA messa insieme a problemi reali e comportamenti ignobili quali appunto il razzimo e l'omofobia perdo le staffe... mi spiace.
Non so da quale Eden tu provenga ma dai un'occhiata alla politica italiana : uomini e signore .
Detto francamente.
Chiesa : suore NON pagate,NON fanno la messa e chi lo ha deciso ?
La Chiesa,in Italia.
Questo Stato,casa nostra.
Quindi invece di sparare cazzate sull'uguaglianza dei sessi e le pari opportunità chiedi a quante donne è stato toccato il culo sul lavoro e non hanno potuto dire nulla per non perdere il lavoro,che hanno una famiglia da mantenere, o peggio.
Anzitutto cosi' parla col tuo fratellino non con me.
Punto secondo io me ne sbatto i coglioni di a quante donne hanno avuto il culo toccato!
Io se sono di buon umore do una pacca sul culo al mio collega, io rido, lui ride.. tutti ridiamo.
Una donna deve rompere i coglioni? Allora non e' parita', e' DISPARITA!
Allora ammettano che non sono uguali agli uomini (e per fortuna aggiungerei eh!) e che hanno bisogno di un trattamento divero, con tutto cio' che ne deriva.
E allora nessuno mi venga poi a rompere i colgioni se a parita' di competenze e professionalita' preferisco assumere un uomo piuttosto che una donna.
(Da non dimenticare il fatto che un uomo non pretendera' mai di essere pagao un annetto buono senza lavorare perche' e' rimasto incinto).
Ergo non mi venire mai a rompere i coglioni su stronzate di tal genere!
Se non assumi un nero perche' e' nero o un gay perche' e' gay sei un povero rincoglionito e lo fai per tue convinzioni malate nonc erto per questioni pratiche..
Se preferisci un uomo ad una donna HAI TUTTE LE FOTTUTE RAGIONI sensate e razionali di questo mondo.
E alla fine la parita' l'han voluta loro (e per carita', giustissima! E' risibile che non potessero votare per esempio)..
Ma proprio in funzione della parita' devono accettare di ricevere lo stesso trattamento ...
E trattamento equo singifica non rompere i coglioni per inezie e capire benissimo quanto fattori economici possano influire sulle preferenze di assunzioni.
Non ho ben capito se tu sia un uomo o una donna, se sei uomo sei svalvolato.
Se sei una donna hai sbagliato secolo, avresti dovuto vivere gli anni 60 almeno avresti avuto qualche motivazione reale per batterti :D
Oltretutto mi spieghi in che modo le parole "A parita' di competenze ..." potrebbero significare che non esistono donne piu' competenti degli uomini?
Perche' mi sfugge il passaggio.
Per il resto, i casi son due: parita' significa anche egualianza di trattamento.
Seinvece pretendono/pretendete parita' di diritti ma al contempo una protezione speciale .. bhe non esiste.
Lol stronzate messe assieme? concordo con l'altro utente, non so nemmeno io da quale Eden tu provenga...
L'Italia sotto molti aspetti é rimasto all'epoca degli anni 60.
Sti *****! Eguaglianza non presuppone rispetto per le differenze: presuppone che non esistano differenze.
Un nero non vuole essere rispettato in qunato nero,tantomeno privilegiato in quanto tale, vuole essere rispettato in quanto uomo (qui inteso come essere umano , non come genere maschile).
Voi no, voi voelete diritti e privilegi. (Che poi con il termine voi sono generico e inadeguato.. non tutte le donne hanno questo genere di visione, per fortuna... ma io le femministe del nuovo millennio non le sopporto!).
Volete pari diritti? Li avete, li avete da decenni, e giustamente.
Adesso state rompendo i coglioni perche' dopo la parita' dei diritti non avete mantenuto inattaccati i privilegi.
Razionalita' zero (ma questo e' tipico del genere) .. e per quanto mi concerne se lo trovi offensivo non me ne puo' fregar di meno.
Io trovo offensivo che se il mio amico Marco viene respinto ad un colloqui di lavoro debba stare zitto.. ma se succede alla signora Grazziella possa intentare una cause per discriminazione (e qualche avvocato donna sicuramente accettera' il caso).
Io trovo offensivo che se la suddetta signora Graziella se la prende col suddetto amico Marco possa denunciarlo per una falsa molestia sessuale.. e che contro ongni logica giuridica e sociale in tal caso vi sia un'inversione dell'onere della prova.. secondo la quale il povero stronzo deve provare di non averlo fatto..
E anhe se ci riesce resta segnato a vita.
Ergo sentiti offesa quanto ti pare, non mi tange.
Dico solo una cosa wolf, al sud i mariti picchiano ancora le mogli e le lasciano in disparte nell'educazione dei figli.
Anche io per certi versi quoto LupoCattivo.
Penso che l'istruzione e la conoscenza apra la mente e ringrazierò sempre chi mi ha dato l'opportunità di leggere e capire i vari punti di vista. Compreso il tuo, che perdonami, di razionale, argomentato e meditato ha ben poco. Fai pure tesoro dei tuoi "diritti" e la tua invidiabile "razionalità" (maschile?), buon proseguimento grande oratore:)
Io trovo offensivo che la prima domanda a un colloquio di una donna sia "Hai il ragazzo? Da quanto?" e una volta appurato che la storia dura da pochi mesi, la risposta sia "Ah, niente di serio, allora ok".
Perchè una che ha il ragazzo da tanti anni potrebbe in un futuro non molto remoto sposarsi e poi avere figli. In tal caso, in cùlo a tutte le tue competenze, anni di studio, professionalità. Hai il ragazzo da 4 anni? Intendi sposarti? Ci spiace, non assumiamo. Secondo te è giusto?
Io sono stata denunciata per 2 parolacce e ho dovuto dimostrare di non averle dette. E sono donna. Quindi prenditela con la giustizia del càzzo del nostro paese, non con le donne.
Approvo e confermo, l'Italia é un paese maschilista, la parità dei sessi non esiste proprio.
NO,guarda che io non me la prendo con le donne. Io amo le donne, molto piu' degli uomini :)
Ma non nel senso banale e ovvio che potrebbe avere questa frase eh, sesso e attrazione a parte trovo decisamete piu' stimolante la compagnia femminile che uella maschile.
Sara' perche' non provo rivalita' nei confronti delle donne, ma sta di fatto che quando conosco qualcunA a pelle mi e' simpatica, quando conosco qualcunO a pelle mi sta sui coglioni :)
Me la prendo con le neo suffragette, quello si. Perche', sinceramente hanno rotto il xxxxx :)
Ma ad ogni buon conto, come la penso l'ho detto.. non voglio farne una questione di stato ergo basta.
Quindi se io ti dicessi, per esempio:
"Tra una Audi e una BMW a parita' di prezzo comprerei l'Audi"...
tu capiresti che l'audi costa di piu'?
Bhe... una ripassatina alla sintassi non ti farebbe male eh ;)
No,capirei che la BMW costa di più.
:roll:
Penso che comunque la maternità di una donna possa creare un costo superiore allo stipendio che dovrei dare all'uomo (senza rischio di gravidanze) che anche se ha competenze minori mi risulta più vantaggioso.
SE il messaggio sopra era ciò che volevi esprimere,sai che ti dico ?
Ma non capisci l'italiano allora nhe!!
A parita' di prezzo vuol dire che due cose costano uguale.
A parita' di competenze vuol dire che due persone hanno le stesse competenze.
Dire che a parita' di qualcosa, tra due cose sceglieresti l'una invece che l'altra significa che utilizzi altri criteri per decidere.
E va che non c'e' da discutere , in italiano vuol dire quello.
Cmq la costituzione, questa sconosciuta che tutti citate ma che pochi conoscono, io l'ho studiata a suo tempo e ti garantisco che non e' un dictat specifico rivolto a regolamentare i vari aspetti della vita quotidiana, ma un insieme di norme MOLTO generiche in genere piu' rivolte al legislatore che al cittadino.
Ergo non esiste ovviamente nessun articolo che parla di donne, maternita', assunzioni e lavoro.
Ci sono articoli generici che trattano di discriminazione, ma tocca sempre stabilire cosa si intenda per discriminazione.
Per come la vedo io se non assumi un nero perche' a te i neri fan schifo stai dscriminando.
Se non assumi qualcuno per motivi economici stai esercitando in pieno un tuo diritto.
Cmq ripeto non voglio andare avanti con questa discussione, ci tenevo solo a spiegarti un minimo di sintassi.
Evidentemente e' tempo sprecato pero' ;)
Non può essere tempo sprecato riflettere su una questione così delicata, perchè sono in molti ad avere la tua visione ovviamente ristretta perchè il dibattito italiano non vi lascia ampio spazio (Fa comodo tenere le donne a casa quando non c'è posto neanche per i "capofamiglia").
Solo un paio di puntualizzazioni: è ovvio che la costituzione italiana non si occupa della regolamentazione della maternità o dell'occupazione della donna a rischio di matrimonio, perchè la nostra costituzione più di tutti si porta ancora dietro le reminescenze di un compromesso politico che da un lato sosteneva la parità e dall'altro desiderava che le mucche di qualità facessero il proprio dovere di madre e moglie. Adesso, è ovvio che non viene scritto esplicitamente, ma una cultura maschilista come la nostra ha riletto a suo favore una serie di articoli ambigui che nei fatti è stato dimostrato abbiano creato non pochi problemi al sesso femminile nella loro rilettura e interpretazione. Un esempio di ciò che ti scrivo verte il contrasto tra l'art. 29 e l'art.37, idem l'art.51.
Io non credo si possa liquidare in questo modo quello che tuttoggi è uno strascico passato che sopravvive prepotentemente. E ti assicuro che questo non è femminismo - alla quale peraltro sono grata per le conquiste che sono state ottenute - ma sono statistiche e studi dal mercato del lavoro che parlano da sè.
Per informazioni e se non ci credi, puoi documentarti tu stesso leggendo il libro di Confalonieri "Genere nelle quattro europe sociali e Welfare" - "Il fattore D di Ferrera" e altri ancora che sono pronta a segnalarti. Non è un libro scritto da una femminista, ma da persone con sale in zucca, storici, economisti, sociologi, giuslavoristi che denunciano le pecche dell' Italia in confronto ai restanti stati europei. Ti assicuro che in materia di parità di diritti l'Italia è al penultimo posto dopo la Grecia, sia in fatto di tutele che di azione. Perchè i nostri politici sono pigri, maschilisti e in parlamento non vi sono sufficienti donne che sostengano la causa di metà fetta della popolazione italiana.
No, non se ne occupa perche' non se ne deve occupare.
IL compito della costituzione e' quello di affermare dei diritti inderogabili e sancire entro qualòi limiti e in base a quali principi debbano essere formulate le leggi ordinarie (una legge ordinaria non puo' scontrarsi o andare contro ai principi della costituzione..e' una struttura gerarchina: Costituzione,Leggi Ordinarie dello Stato,Leggi Regionali).
Leggi piu' particolareggiate sono da ricercarsi nel diritto civile, non certo nella costituzione.
Per adesso mi fermo qui che devo uscire, dopo riprendo e rispondo gli altri temi del tuo post.
Ad ogni modo concordo che non sia tempo sprecato dicutere della questione,se si cerca di dicutere seriamente, basta che non diventi uno di quei topic idioti dove due fazioni si scontrano selvaggiamente :).
A dopo.
Questo passaggi non lo capisco.
Dove starebbe il contrasto?
Il 29 parla di matrimonio come fondamento dello stato e di diritti dei coniugi.
Il 37 di parita' sul lavoro.
In che modo sono in contrasto l'uno con l'altro?
Cmq colgo spunto per ampliare il concetto di interpretabilita' della costituzione, prendamo proprio l'articolo 29:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
La parte sottolineata. Immagino chiunque, anche completamente digiuno di giurisprudenza, possa capire quanto sia aperta e quanto si presti a differenti interpretazioni.
Grazie di avermi risposto, quindi di presento la contraddizione insita in quegli articoli.
Art. 29 sancisce l'ugualianza morale e giuridica dei coniugi all'interno dell'ambiente familiare, mentre nell'art. 27 - dedicato al lavoro femminile - viene sancito il principio della parità di trattamento della donna nei luoghi di lavoro.
Malgrado ciò l'articolo 27 prosegue e non si limita a dettare dei principi formali che di fatto non vengono sostanziati, ma prosegue con un " le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare, e assicurare alla madre una speciale e adeguata tutela"
Si parla di funzione familiare "prevalente" e "connaturata".
Non credi ci sia qualcosa che stona rispetto al primo articolo che sancisce la parità di trattamento tra i coniugi?
Tantissimi datori di lavoro si sono aggrappati a questo articolo 27 con la scusa che la donna abbassa la produzione perchè deve fare la mamma e si giustifica dietro un articolo porcheria di quel calibro.
Proseguo con l'art.51 che sancisce la parità di accesso alle carriere.
Al di là del principio, tu quante donne conosci che anzichè far le postine dietro gli sportelli fanno i direttori?
Purtroppo la 'categoria' delle donne viene rovinata da quelle 'poche' che rimangono incinte e, d'accordo col medico si fanno dare una gravidanza a rischio per rimanere a casa. NO. NON SONO TUTTE COSI'.
Ma io ne ho conosciute fin troppe. "Non vedo l'ora di trovare un posto
a tempo indeterminato, così finalmente posso rimanere incinta e starmene
a casa 9 mesi che tanto non ti caccia nessuno"
Una cassiera di supermercato, che può tranquillamente rimanere seduta
e fare il suo lavoro.... perchè deve rimanere 6 mesi a casa se sta incinta?
Che malattia ha?
Riesco a concepire questo comportamento solo per chi fa un lavoro pesante
o a rischio... tipo le infermiere, o le commesse, se devono alzare pesi, spostare e rispostare stand e scaffali..
Ma giuro che vedo sempre più donne, anche segretarie, preferire la malattia
al lavoro. Se dovessi occuparmi di assumere personale per un'azienda,
sarei senz'altro maschilista. E mi dispiace.
Sarà che, come al solito, siamo in ItaGlia.
Se fossimo in uno Stato che tutelasse e valorizzasse la maternità, le donne non farebbero quei ragionamenti. Invece molte di noi non vedono l'ora di trovare un lavoro sicuro per potersi costruire una famiglia, perchè da noi i contratti atipici non sono coperti da protezione per maternità (solo i contratti di lavoro a tempo indeterminato, e delle tutele restrittive per tempo determinato e cococo introdotte di recente).
Se da noi lo stato di maternità fosse tutelato sempre, le donne a cui ti riferisci tu non farebbero quei ragionamenti perchè si sentirebbero comunque tutelate sia con il lavoro che senza il lavoro.
Io capisco che i contratti atipici non aiutano la maternità.
Ma non capisco perchè vogliono passare per malate quando sono solo incinte O_o
Capito?Tutto qua.
E parlo anche di quelle che lavorano da 10 anni nello stesso posto:
rimangono incinte = 9 mesi a casa .
Allora se vuoi stare comoda a casa, lascia il posto a chi ha VOGLIA di lavorare.
Il fatto che non vengano sostanziati e' normalissimo perche' ti ripeto, la costituzione e' una linea gida, non e' un codice legale vero e proprio.
Per il resto guarda, su questo ti do' ragione in parte.
ma allora bisogna abolire certe "tutele" , bisogna partire da li.
Allora poi mi starebbe benissimo.
Io quel che sostenevo (e che sostengo tutt'ora non e' che cambio idea nel giro di 2 settimane :P ) e' che pero' non si puo' pretendere di avere speciali tutele e privilegi e contemporaneamente anche identici diritti.
Ma cosa intendi per tutela? Le tutele già ci sono, per lo meno per i contratti a tempo indeterminato, e consentono appunto di stare parecchi mesi completamente assente dal lavoro pur venendo pagata lo stesso, che sia dallo Stato e/o dal datore di lavoro.
Ciò significa che io datore di lavoro, appunto a parità di competenze (sia chiaro) col càzzo che scelgo una donna, mi farei soltanto del male da solo sapendo che c'è il forte rischio che mi abbandoni per 9 mesi. Non c'è molta alternativa a tutto ciò :D E non è per essere contro le donne ma è semplicemente per tutelare se stessi, ed è chiaro che fra lo scegliere di tutelare me stesso ed il tutelare una donna totalmente sconosciuta che tanto non vedrai mai, è fin troppo ovvio che scelgo il tutelare me datore di lavoro assumendo qualcuno che, SEMPRE A PARITA' DI PROFESSIONALITA' E COMPETENZA, almeno non ha di sti problemi.....
Non sto dicendo che sia una cosa bella, ma alla luce dell'attuale situazione, perchè mai io datore di lavoro, che chiaramente ho tutto il diritto di pensare ai ***** miei e di non fare il buon samaritano (rimanendo ovviamente nei termini di legge e di buon senso, ci mancherebbe), dovrei appunto scegliere una donna piuttosto che un uomo, fermo restando che siano entrambi competenti allo stesso modo? :D Rispondi, scusa, mettiti nei panni del datore di lavoro appunto, che in quanto tale lavora per guadagnare e non per far piacere alle femministe :lol:
Wolverine.. sempre che non ti capiti un trans (ex donna ora uomo)
ancora fertile che si fa inseminare in laboratorio e rimane incinto :lol: