Torino, 31 marzo 2010 - È arrivata alla soglia della maggiore età senza vagina. E adesso i chirurghi dell’ospedale Molinette di Torino sono intervenuti con un’operazione pioneristica per colmare il vuoto lasciato da madre natura.
La storia di questa ragazza torinese di 18 anni, affetta dalla rara sindrome di Rokintansky e nata senza vagina e istmo uterino, ma con il corpo dell’utero e le tube, racconta di una prima mondiale: l’equipe di specialisti le ha ‘confezionato' una vagina nuova usando un tratto di intestino e l’ha collegata con il corpo dell’utero.
Un’operazione mai eseguita al mondo - assicura l’ospedale piemontese in una nota - che le restituirà una vita normale e le permetterà anche di avere figli.
L’intervento, che risale a pochi giorni fa, porta la firma di Dario Fontana, direttore della Divisione universitaria di urologia 2 dell’ospedale Molinette, coadiuvato da Luigi Rolle, responsabile della Struttura semplice di andrologia, e da Luciano Galletto, primario di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Agnelli di Pinerolo.
«È stato un intervento molto complesso - racconta Fontana - Abbiamo creato un canale tra il retto e la vescica e vi abbiamo inserito la vagina costruita con un tratto di intestino ileo detubularizzato e riconfigurato. Le estremità di questa neo-vagina sono state anastomizzate all’ostio vaginale, normale in questi casi, e a un orificio praticato nel tratto più declive del corpo dell’utero».
Quello che la spiegazione tecnica dell’operazione non dice è che, grazie al bisturi dei chirurghi torinesi, se tutto dovesse andare secondo i piani la giovane potrà lasciarsi alle spalle i fortissimi dolori che l’assillavano durante il periodo mestruale, potrà fare l’amore e sperare in una futura gravidanza. Fontana è cauto: «Se i risultati a distanza saranno buoni, come speriamo, la paziente potrà avere una vita sessuale normale e, forse, una futura gravidanza anche se, in questo caso, i problemi da risolvere saranno molti, non esistendo una concreta esperienza a questo proposito».
Lo specialista ha accettato di buon grado la sfida di questo intervento inedito e oggi spiega: «Mi hanno coinvolto per la mia esperienza nella chirurgia del transessualismo, che mi ha allenato alla costruzione della vagina nei casi di cambio di sesso da maschio a femmina».
Finalmente una bella notizia ora la ragazza potrà vivere senza dolori e sentirsi come una donna