Sky Italia sbarca sul digitale terrestre. Lo ha deciso oggi la
Commissione europea che ha anticipato l’ingresso dei canali di
Murdoch nel mercato della televisione in chiaro.
Mediaset si è detta “assolutamente sconcertata” dalla decisione e ha annunciato che farà ricorso presso la
Corte di giustizia europea. Il realtà la decisione di Bruxelles è un via libera ma a una serie di condizioni. Innanzitutto Sky potrà trasmettere su digitale terrestre solo a patto che, per i prossimi cinque anni, i suoi canali siano “in chiaro”, e cioè distribuiti gratuitamente senza nessun servizio a pagamento. E poi la tv di Murdoch sarà limitata a un solo multiplex, e cioè a una sola frequenza digitale (che però può trasmettere fino a sei canali).
La decisione è stata motivata dal fatto che, secondo l’Ue, le condizioni del mercato televisivo italiano sono cambiate dal quel 2003, quando la
News Corporation di Rupert Murdoch acquistò e fuse le due pay tv satellitari
Stream e
Telepiù dando vita a Sky. Allora l’Europa, dando il suo assenso all’operazione, fissò una serie di paletti, fra cui il divieto di sbarcare nel mercato della televisione in chiaro prima del 2012.
La decisione europea è stata presa malissimo a Cologno Monzese. Secondo il biscione le condizioni fissate dalla Commissione nel 2003, che impedivano a Sky di entrare nel mercato del digitale terrestre in virtù della sua posizione dominante nella pay tv, sono tutt’ora valide. Per questo Mediaset “Ricorrerà contro tale decisione alla Corte di Giustizia europea”.
A stretto giro è arrivata la risposta di Bruxelles che con
Jonathan Todd, uno dei portavoce dell’esecutivo Ue, ha detto che la decisione della Commissione, da un punto di vista legale, è solida. Nonostante Sky abbia mantenuto una posizione forte sul satellite, con l’avvento del digitale terrestre il mercato della pay tv si è aperto a nuovi soggetti come
Mediaset (con Mediaset Premiun) e Telecom (con Dahlia). Inoltre dal 2008 sul satellite, a fianco di Sky, è nata Tivùsat, la piattaforma di
Rai, Mediaset e
La 7 destinata ad andare a coprire quelle aree del Paese non raggiunte dal segnale del digitale terrestre.
Ora si attende la data del beauty contest, il concorso con cui il governo italiano metterà a gara le cinque frequenze digitali (i cinque multiplex) che la Corte di giustizia europea ha intimato, in nome del pluralismo, di mettere sul mercato. Una gara in cui ora potrà partecipare anche Sky.
L’Unione europea dice sì a Sky in chiaro | Il Fatto Quotidiano