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I genitori non pagano la mensa nove bambini a pane e acqua

  1. #41
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
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    Un anonimo (per scelta) imprenditore di Adro, in provincia di Brescia, ha saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola che era costato l'esclusione di alcuni bambini dai pasti. L'imprenditore ha scritto una lettera nella quale critica i suoi concittadini e soprattutto la politica.

    «Sono - ha scritto l'imprenditore - figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film 'L'albero degli zoccoli'. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. È per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica». Ha voluto anche dichiarare le sue preferenze politiche dicendo di «non essere comunista, d'aver votato Formigoni alle ultime elezioni» e d'essere certo che tra le 40 famiglie morose alcune sono «di furbetti che ne approfittano». La missiva del benefattore arrabbiato è una requisitoria non soltanto contro l'amministrazione di centrodestra: «Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell'Ucraina». Lui, figlio di un mezzadro in un paese fino a pochi anni fa prevalentemente agricolo, si è rivolto ai suoi compaesani: «Si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono. Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l'asticella dell'intolleranza di un passo all'anno, prima con la taglia, poi con il rifiuto del sostegno regionale, poi con la mensa dei bambini, ma potrei portare molti altri casi». Nella requisitoria non ha escluso la chiesa: «Ma dove sono i miei sacerdoti? Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo?».

    La politica non è ovviamente potuta sfuggire: «Ma dov'è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare 'partito dell' amore?'. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l'Italia? Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) venga dalle tasse del papà di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1.200 euro al mese (regolari)».

    Ai compaesani l'imprenditore ha chiesto perché non si domandano quanti soldi spende l'amministrazione comunale per non trovare i soldi per la mensa. «Voglio urlare - ha concluso - che io non ci sto. Ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani. Quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale, se non potranno o vorranno pagare, il costo della mensa residuo resterà a mio totale carico».

    Oggi ad Adro, negli uffici del sindaco, Oscar Lancini, si sarebbero dovuti incontrare i rappresentanti della Cgil e delle Acli per risolvere la questione. Le Acli avevano dato la disponibilità a garantire l'esborso economico per permettere ai bambini più sfortunati di entrare in mensa. «Ma la riunione è andata deserta - racconta il sindaco Lancini all'agenzia dire - ora c'è questo benefattore, quindi...». Che cosa è accaduto? Questa mattina, sul conto dell'associazione dei genitori che si occupa della mensa, è arrivato un bonifico da 10.000 euro per coprire il debito pregresso delle famiglie morose, che ammonta precisamente a 9.900 euro. Il benefattore ha garantito la propria disponibilità a coprire l'eventuale debito che si potrà accumulare fino a fine anno scolastico.

    «Tutte le altre famiglie - spiega però Lancini - quelle che fino a oggi hanno pagato regolarmente, affrontando anche sacrifici per farlo, sono sul piede di guerra. Mi hanno riferito che questa mattina davanti alla scuola c'è un assembramento di genitori che sono molto arrabbiati. Addirittura nella notte sono stati messi degli striscioni di protesta, tra cui uno su cui c'era scritto 'mangiare pane a tradimento'. E poi il problema non è risolto, è soltanto spostato. So bene che con il nuovo anno scolastico il problema si ripresenterà, per intero».

    12 aprile 2010

    Anonimo benefattore paga la mensa ai bambini di Adro e attacca la politica, polemiche - Il Sole 24 ORE


  2. # ADS
     

  3. #42
    Eurasia
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    Per caso il benefattore ha parlato anche dei bambini? Perchè credo che infilzare la lama a politici, chiese e cittadini acuisca semplicemente le divergenze

  4. #43
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
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    Quote Originariamente inviata da Eurasia Visualizza il messaggio
    Per caso il benefattore ha parlato anche dei bambini?
    uhm.. Per dire?

  5. #44
    Eurasia
    Ospite

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    Non lo trovo così banale. Non ho letto la lettera del benefattore, ma così raccontata sembra un processo. Ovvio che l'impatto sugli interessati sarà di "stizza" e di contro-replica, quindi favorisce un dibattito (il solito blablabla) che all'Italia non serve. Diverso sarebbe spiegare le ragioni del proprio gesto, se davvero smosse dalla pietà verso i bambini - gli unici che veramente hanno pagato.

  6. #45
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
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    Mha. Secondo me ha fatto un bel gesto, prescindendo da ciò che non ha detto.
    Anzichè parlare e basta, ha fatto.
    Adesso sicuramente la cosa farà rodere il culo a qualcuno.
    ...possono sempre grattarselo .

  7. #46
    Eurasia
    Ospite

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    Si il bel gesto è indubbio, però temo l'effetto controproducente proprio nelle persone che avrebbero il potere di migliorare le cose. Sicuramente un gesto più utile di inviare soldi in Zimbabwe tramite associazioni sconosciute..

  8. #47
    Sempre più FdT
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    ho saputo anchio che un anonimo benefattore ha pagato le rette dei bambini morosie che i genitori degli altri bambini hanno protestatoma che razza di gente ci vive in quel posto?

  9. #48
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Gesto inutile (almeno per quanto riguarda il caso origine di Vicenza) se le famiglie avessero chiesto avrebbero ottenuto il pagamento da parte del comune come avviene per tutte quelle che non riescono... (sempre a Montecchio mi pare siano un'ottantina).

  10. #49
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
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    «Tutte le altre famiglie - spiega però Lancini - quelle che fino a oggi hanno pagato regolarmente, affrontando anche sacrifici per farlo, sono sul piede di guerra. Mi hanno riferito che questa mattina davanti alla scuola c'è un assembramento di genitori che sono molto arrabbiati. Addirittura nella notte sono stati messi degli striscioni di protesta, tra cui uno su cui c'era scritto 'mangiare pane a tradimento'. E poi il problema non è risolto, è soltanto spostato. So bene che con il nuovo anno scolastico il problema si ripresenterà, per intero».
    Hanno ragione da vendere. Toh, domani vado alla Caritas a piantare una grana madornale, perché se danno soldi al terzo mondo devono darne anche a me
    Ste cose mi mandano in bestia, ma dopotutto le capisco: che volete farci, bisognerà pure sfogarle in qualche modo le frustrazioni di una vita da merdine, cagate dal destino su un marciapiede di periferia, trincerate in una grettezza che è unica difesa contro i pericoli del mondo. Che qualcuno fermi l'ignoto benefattore perché scardina le fondamenta del mio mondo: ho comprato l'amore di mia moglie con centosessantotto euro di anello, mica gratis!!! Mio figlio ho perso il conto di quanto mi sia costato finora, mi ricordo i seimilanovantadue euro di arredi per la cameretta, che so poi, i duecentoventuno euro - e cinquantasette centesimi - del regalo della Befana, e pago ogni giorno due euro e quarantadue per farlo mangiare. Io mi faccio il culo, io: faccio un lavoro che non mi piace nemmeno, e ci dò dentro come uno schiavo. E non esiste, perdio - perché io ho visto Dio, so che esiste, ho visto il suo volto in una filigrana di biglietto da cinquanta - che uno non lavora e suo figlio mangia lo stesso, come il mio, perché se soffro io devono soffrire tutti, ed ora, a costo di perdere la dignità che mi hanno consegnato assieme alla mia villetta bunker, pianterò una grana e lotterò perché la giustizia torni a questo mondo

  11. #50
    Redhead Pride Lantis
    Uomo 40 anni da Estero
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    ho trovato io questo testo su Faccialibro

    Un uomo cui vorresti stringere la mano, un uomo civile costretto a nascondere la sua normale civiltà dietro l’anonimato. Non dice il suo nome perché già sa che contro di lui ci sarà “il lavorio di diffamazione attivato da chi ha la coda di paglia, quelle persone che mi onoreranno del loro disprezzo”. Non fa conoscere la sua identità ma conosce bene il mondo in cui vive, infatti le “code di paglia” e quelli da cui è “onore essere disprezzati” erano già ieri in piazza, in strada davanti alla scuola del paese di Adro, due passi da Brescia, innalzavano slogan e cartelli con sopra scritto: “Mangiapane a tradimento”.

    I “mangiapane a tradimento” sono per le “code di paglia” i bambini della scuola che alla mensa della scuola mangiavano anche se i loro genitori non pagavano la retta. Il sindaco, Oscar Lancini, e l’amministrazione comunale avevano deciso che quei bambini non dovevano mangiare più, almeno alla mensa: così i genitori imparavano a non pagare. Decisione presa con il supporto di molti genitori “paganti”, consenso mostrato e gridato anche in qualche intervista volante ai telegiornali. Dunque i bambini “morosi” non mangiavano e nella simpatica comunità non era questo in fondo lo scandalo, lo scandalo era che fosse violato il principio secondo cui ciascuno mangia secondo i soldi che sborsa, bambino o adulto che sia. Questione di principio, questione di ordine e anche in fondo di sicurezza sociale. Fino a che il nostro normale uomo civile ha svelato quale questione fosse davvero: una questione di 9.900 euro. Ben 9.900 euro che il Comune e la brava gente di Adro non poteva evidentemente “sperperare” per elargire “pane a tradimento”. E poi dove trovarla una così enorme cifra?

    L’uomo, solo, normale e civile li ha trovati: nelle sue tasche. Ha inviato un bonifico bancario di 10mila euro alle casse della mensa, ha saldato il debito, si è impegnato a pagare tutto il costo della mensa per tutto l’anno scolastico. Non ha ricevuto ringraziamenti da molti suoi concittadini. Ha ricevuto in cambio rabbia, schiumanti di rabbia erano quelli di cui era stata svelata la misura umana prima ancora che finanziaria, quelli per cui 9.900 euro valgono eccome qualche bambino allontanato dal piatto della pasta a mezzogiorno. Rabbia che il loro sindaco comprendeva: “Mi risulta ci siano cittadini inviperiti”.

    Inviperiti anche perché l’uomo solo, normale e civile ha allegato al bonifico una lettera che è una esatta biografia del mondo in cui vive e nel quale viviamo. E’ una lettera scritta semplice ma ha l’efficacia e lo spessore di un testo universitario, di una accademica ricerca di sociologia, politica, economia, storia. Una ricerca sul campo, un faro acceso sul “territorio” delle nostre anime, menti e “valori”. Val la pena di leggerla, eccola la lettera.

    “Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità…ho studiato molto, ho guadagnato soldi per vivere bene. Per questi motivi rilevo il debito dei genitori che non pagano la mensa scolastica”. Paga per gli altri e quindi la prima cosa che tende a precisare è: “A scanso di equivoci non sono comunista, ho votato per Formigoni”. Il concreto gesto di solidarietà, il metter mano al portafoglio per far mangiare i bambini alla mensa appare a lui stesso così alieno rispetto al mondo in cui vive da poter essere giudicato niente meno che “comunista”. Quindi apprendiamo che nel suo habitat umano e sociale “comunista” è chi dà da mangiare ai bambini, singolare capriola dai tempi in cui i bambini i comunisti “se li mangiavano”.

    Prosegue la lettera: “So perfettamente che tra le 40 famiglie che non pagano ci sono dei furbetti che ne approfittano ma di furbi ne conosco molti”. E li descrive, anzi li dipinge, sono figure in carne e ossa: “Quelli che in un bel ristorante se la prendono con gli extra comunitari. Peccato che la loro Mercedes sia stata lavata da un albanese, il loro cibo cucinato da un egiziano e la loro mamma sia assistita da un’ucraina…”. Poi l’uomo, solo, normale e civile confessa il suo grande e orribile peccato: “Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so bene che i campi di concentramento nazista non sono nati dal nulla, prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo chiedere di mettere una stalla gialla sui vestiti degli ebrei non era una cosa che faceva male”.

    Legge, quindi è sospetto e reo confesso. Legge, guarda e fa di conto: “Prima la taglia, poi il rifiuto del sostegno regionale, quindi la mensa…”. E osa quel che non si deve osare: sbattere in faccia la realtà. “Dove sono i miei sacerdoti, sono pronti a barattare la difesa del crocefisso con qualche etto di razzismo? Se esponiamo un bel rosario nella nostra casa, poi possiamo fare quel che vogliamo? Dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare partito dell’amore? Dove sono i leader della Lega, fanno come quelli che negli anni ‘70 chiamavano i brigatisti compagni che sbagliano? Dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro e i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l’amministrazione per non trovare i soldi della mensa?”.

    Poi l’uomo solo, normale e civile fa quel che non si fa, quel che nella storia sempre si paga a farlo davvero: indicare i sepolcri imbiancati. “Io sono per la legalità. Per tutti e per sempre. Per me quelli che non pagano sono tutti uguali, quando non pagano un pasto ma anche quando chiudono un’azienda senza pagare i fornitori o i dipendenti o le banche. Anche quando girano con i macchinoni e non pagano tutte le tasse…”.

    Così scrive e paga, entrambe le cose anche e soprattutto per gli altri, l’uomo solo, normale e civile. Non mostra il suo nome, per pudore. Ma anche per prudenza, perchè “code di paglia”, sepolcri imbiancati e quei nuovi, giovani e promettenti mostri che si beano e gloriano della chiara infamia di sfilare il piatto al bambino “moroso” potrebbero dargli la caccia. Se già non hanno cominciato a farlo.

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