Il caso alle elementari di Brione. Il piccolo di otto anni era stato colpito dal mal di pancia
Nudi in classe per scoprire chi sporca
Novara, la denuncia di una madre: mio figlio umiliato davanti ai compagni
NOVARA - Dalla classe sono state fatte uscire le bambine. Poi una bidella e le tre insegnanti della terza elementare della «Gianni Rodari», di Briona, un comune di poco più di mille abitanti in provincia di Novara, proprio al confine con la Lombardia, hanno obbligato i 10 maschietti rimasti a calarsi pantaloni e mutande. Maestre e bidella volevano capire chi avesse sporcato il gabinetto e poi, dopo aver scoperto e umiliato il «reo» davanti ai compagni, lo hanno punito. È accaduto lunedì mattina poco dopo le 11, ma la notizia si è diffusa soltanto ieri, quando la mamma di un alunno ha avvertito quella del piccolo che era stato messo nell’angolo per una buona mezz’ora. Ieri la donna è andata a scuola senza il bambino, ha protestato vivacemente, anche presso la direzione didattica, e si è rivolta a un legale: «Mio figlio era intimorito — ha raccontato — e non mi ha detto nulla. Solo quando ha capito che sapevo, allora si è messo a piangere e ha parlato. Ora vedrò che decisione assumere e non escludo di denunciare chi gli ha fatto questo».
Incredulo il direttore didattico Renato Schettini: «Sono allibito — ha detto —, mi hanno avvisato le stesse maestre che probabilmente solo il giorno successivo si sono rese conto della gravità del fatto accaduto. Mi hanno spiegato che di fronte all’ira della bidella non erano riuscite a mantenere la calma e a trovare un modo diverso per risolvere il problema ». Un problema che secondo la madre del piccolo poteva essere affrontato in tutt’altra maniera: «Mio figlio, forse a causa di un lieve attacco di dissenteria, ha chiesto più volte il permesso di andare in bagno. Le maestre hanno detto di no fino all’intervallo. Così il bambino, che stava male, quando è riuscito a raggiungere il gabinetto ha fatto quello che poteva e, logicamente, si è sporcato ». La bidella è andata su tutte le furie: «Sono stanca di pulire. Questi bambini non vengono educati dai genitori e dalle maestre. Ora voglio capire chi è stato». La donna, che abita a Carpignano Sesia, avrebbe convinto le insegnanti a eseguire i suoi ordini e a denudare i bimbi
Il sindaco del piccolo comune di Briona, Angelo Rossi, raggiunto al telefono nella tarda serata di ieri, dice: «Non può accadere che io venga a sapere queste cose dai giornalisti. Nessuno mi ha avvertito. Domani prenderò dei provvedimenti, ho delle perplessità ma questa cosa deve essere chiarita subito. E dire che stiamo parlando di insegnanti con grande esperienza, la stessa bidella è una donna stimata sia a scuola che in paese. Non riesco a rendermi conto di come possa essere successo tutto questo, almeno così come mi è stato raccontato».
Se da una parte le insegnanti, pur assumendosi le loro responsabilità, tendono ad addossare la colpa alla bidella, lei nega di aver chiesto che gli scolari si denudassero. Allarga le braccia sconsolato il direttore didattico Schettini: «Non posso che scusarmi pubblicamente per quanto è accaduto e farò in modo che facciano altrettanto maestre e bidella. Il mio compito — conclude — non è quello di difendere a tutti costi la scuola, perché in primo piano vengono i bambini. E comunque in questo caso le insegnanti e la bidella sono indifendibili. Sono molto deluso e addolorato. Ho già aperto un procedimento istruttorio per valutare quale tipo di sanzione adottare e ascolterò subito sia i genitori che le maestre». Ieri anche la Procura novarese si sarebbe interessata al caso e i carabinieri avrebbero raccolto informazioni sulla vicenda in attesa di una possibile querela da parte della mamma del bambino. (corriere)
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A quando le pene corporali ? a parte l'episodio che in se è censurabile, la colpa e delle madri che non educano o delle insegnanti che hanno perso al testa e suppliscono disattenti all'educazione dei figli?
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