Solo per un ideale. Il resto è fuffa.
Credo che in una situazione del genere i sopravvissuti non debbano sacrificare la propria vita. Ciò non implica fuggire, ma accollarsi il carico di ricostruire una società nuova e vivibile per loro stessi e i prossimi.
Nello specifico, le persone per cui darei la vita si contano sulle dita di una mano. Per questo motivo ammiro coloro che riescono a morire per un ideale, non riuscirei mai a dare la mia vita per persone che non apprezzerebbero il valore della mia perdita.
Non riesco mai a rispondere a queste questioni "a freddo"....qualunque mia risposta potrebbe essere smentita se mi si presentasse davvero una simile situazione, quindi preferisco non sbilanciarmi
Sono della stessa idea.
"Conosco vite della cui mancanza
non soffrirei affatto -
di altre invece ogni attimo di assenza
mi sembrerebbe eterno.
Sono scarse di numero - queste ultime -
appena due in tutto -
le prime molto di piu' di un orizzonte
di moscerini."
(E. Dickinson)
Poesia a parte, non so se agirei in modo così istintivo ed "altruista" nei confronti di un estraneo, quindi non ho una risposta precisa da dare, in quel caso.
Credo che sacrificare se stessi -qui parlo di vita quotidiana e di piccole cose- sia un errore quando si annulla totalmente il proprio essere per un altro (che magari neanche nota l'importanza del tuo gesto). Il confine fra un buon gesto e un gesto ossessivo/morboso è davvero labile.