ma si, razionalmente lo capisco, ma a me fanno incàzzare e mi passa la voglia di guardarli.. poi va beh, ormai guardo quasi tutto in lingua (anche perchè non sono in grado di aspettare che arrivino in Italia) quindi pace e amen.
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...Si raga' ma state andando fuori tema...Che c'entra la traduzione o il riadattamento del testo con il doppiaggio?!?
Sono due cose separate.
Parlate del doppiaggio diamine..
Ed in questo se confronti il doppiaggio milanese di Sailor moon e quello romano ti rendi conto che quello con le voci più azzeccate è proprio quello milanese.
Graziella Porta parla quasi nello stesso modo della vera Luna, mentre la Lenghi parla come in tutti gli altri cartoni o film che ha doppiato...
Non che non sia una brava doppiatrice, ma per Luna non va bene.
Poi non parliamo della De Bortoli, non solo per Bunny non va bene ma fa proprio schifo sentirla su di lei...
Adesso che ci sono dentro posso riesumare la discussione per dire perché i doppiatori recitano "a modo loro" senza copia-incollare la recitazione dell'originale.
Perché altrimenti in italiano non reggerebbe. Ecco perché i direttori non vogliono, altrimenti sarebbe abbastanza facile, non occorrerebbe nemmeno saper recitare. (più o meno)
Il punto è che per esempio quando mi sono ritrovato a doppiare un cartone giapponese da casa in gruppo con altri per un fandub mi sono reso conto che il ragazzo aveva spesso emozioni che in italiano sono impensabili. Faceva quasi sempre "Oh?" con la o aperta. Ed era abbastanza innaturale, almeno per noi italiani. Ecco perché questo genere di versi ad esempio li cambiano con alcuni più consoni con quelli italiani. Ho girato 11 studi di doppiaggio di Roma e 2 di Milano e posso dire che effettivamente qualcosa viene cambiato anche nel copione se in italiano suona atipico.
Anche un modo di dire o un termine.
Non saranno d'accordo i fan dell'animazione giapponese, ma il doppiaggio deve soprattutto suonare naturale e familiare per tutti, anche se comunque adesso per accontentarli rispettano i nomi originali, non censurano quasi più niente e gli adattamenti sono fatti in modo più fedele a molti anni fa.
Direi che si dovrebbero accontentare.
Ora pretendere anche che i direttori ed i doppiatori impazziscano per barcamenarsi tra le interpretazioni giapponesi e rifarle uguali (che hanno anche corde diverse, perché a differenza degli occidentali dovrebbero avere nella loro scala musicale 10 o 11 note, ora non ricordo bene, insomma spaziano abitualmente da note basse a note troppo acute anche come musicalità del parlato, per noi italiani sarebbe praticamente impossibile) penso sarebbe pretendere troppo.
Il doppiaggio italiano è qualcosa di favoloso (sento che è proprio la mia vita) e mi sento in dovere di dare spiegazioni, perché sarebbe triste se in qualche modo finisse perché per degli equivoci troppe persone si rivolgessero ai sottotitoli...