Premetto che la discussione fà riferimento al fatto accaduto in Abruzzo di cui si è tanto parlato in diverse sedi.
Non ho alcuna intenzione di discutere sulla faccenda da un punto di vista tecnico/morale ecc ecc ma più che altro su un fattore di "priorità" (quindi pregherei i moderatori di lasciare la discussione qui senza spostarla nei precedenti topic su attualità e politica dove si è già trattato l'argomento).
L'idea mi è sorta dopo un'accesa discussione con il mio prof. di religione.
Lui, il solito saccente di merda, affermava che dopo un evento catastrofico (terremoto, maremoto o quello che sia) la priorità, da un punto di vista di ricostruzione, spetta in primis alle chiese, da lui definite "luogo turistico da cui trarre un profitto per tutti".
Oltre al fatto che in una città distrutta chi va a visitare le chiese lo sà solo lui, ma ai cittadini sfollati che dormono nelle tende cosa stra***** fotte delle chiese?
Non sarebbe più produttivo per tutti ricostruire prima le fabbriche e le case e POI, se proprio non se ne può fare a meno, le chiese?
Secondo voi? (Prodigal e qualcosa, aspetto le tue solite illuminanti risposte stile nuovo testamento).