Se l'assassino si è pentito, dovrebbe confessare anche alla polizia oltre che al prete..
Se l'assassino si è pentito, dovrebbe confessare anche alla polizia oltre che al prete..
Testualmente dal catechismo della Chiesa Cattolica:
"Data la delicatezza e la grandezza di questo ministero e il rispetto dovuto alle persone, la Chiesa dichiara che ogni sacerdote che ascolta le confessioni è obbligato, sotto pene molto severe, a mantenere un segreto assoluto riguardo ai peccati che i suoi penitenti gli hanno confessato [Cf Codice di Diritto Canonico, 1388, 1; Corpus Canonum Ecclesiarum Orientalium, 1456]. Non gli è lecito parlare neppure di quanto viene a conoscere, attraverso la confessione, della vita dei penitenti. Questo segreto, CHE NON AMMETTE ECCEZIONI, si chiama il “sigillo sacramentale”, poiché ciò che il penitente ha manifestato al sacerdote rimane “sigillato” dal sacramento."
Si evince che il prete che decide di rompere il sigillo non è giustificato in alcun caso... può farlo, ma se ne assume la responsabilità davanti ai suoi superiori.
Poi l'unica cosa che può fare è dire di andare a cosituirsi anche perchè già il fatto che si sia confessato dovrebbe essere preannuncio di un pentimento anche davanti alla giustizia.
Ma è un controsenso!
Se il colpevole non venisse mai scoperto, la pena terrena non avrebbe alcun senso
Alla fine il prete in caso di omicidio non farebbe altro che rispettare la giustizia terrena e garantire l'equilibrio dei rapporti interpersonali.
La giustizia di Dio non ha nulla a che fare con quella degli uomini (tant'è che spesso vengono incarcerati degli innocenti). Nella confessione è Gesù Cristo (attraverso il sacerdote) che assolve dai peccati. La giustizia ordinaria non c'entra nulla con tutto ciò. Poi è chiaro che se uno è veramente pentito, va a costituirsi.