Originariamente inviata da Abel Balbo
Faccio qualche considerazione in proposito, così a braccio e senza alcun supporto scientifico, dico solo cose che mi vengono in mente, più per porre dubbi e domande che non per dare risposte.
La pedofilia di per sé non è un reato fintanto che il pedofilo reprime i suoi istinti (lo hanno affermato altri in questo thread stesso).
Dal momento che la maggior parte degli abusi e delle violenze sessuali su minori avvengono all'interno delle famiglie stesse dei minori in questione, faccio un'ipotesi prendendo come esempio due genitori.
Uno di questi due genitori è pedofilo, l'altro no.
Il genitore pedofilo, abbiamo detto che - se non commette abusi o altro su suo figlio, ma si reprime - è un genitore accettabile.
Ora - supponiamo che venga il momento che questi due genitori debbano fare il bagnetto ai rispettivi figli, ipotizziamo di 5-6 anni. Inevitabilmente essi insaponeranno i loro bambini e con le mani li toccheranno un po' dappertutto. La differenza sta nel fatto che il genitore non pedofilo non prova niente di che nel compimento di questo atto, mentre quello pedofilo inevitabilmente proverà una sorta di appagamento.
La domanda è: considerando che il bambino del genitore pedofilo non avvertirà nulla di diverso da quello del genitore non pedofilo e quindi non subirà alcun danno, il genitore pedofilo è ancora accettabile?
Il tribunale dei minori, ogni qualvolta deve dirimere una quesione riguardante un minore, che si tratti di una separazione dei genitori, che si tratti di un'adozione, o di qualsiasi altra cosa, il metro che usa è sempre quello di fare l'interesse del minore e di vedere quindi le cose secondo l'ottica che il minore non abbia a risentire negativamente per quanto possibile del fatto che si analizza. Quindi, secondo questa filosofia, il genitore pedofilo che si appaga a toccare suo figlio durante il bagnetto è ancora accettabile.
Veniamo adesso a un caso diverso dei due genitori pedofilo e no. Supponiamo cioé che il pedofilo questa volta abusi di suo figlio. Per esempio, travestendo l'abuso sotto forma di un gioco, così come si dice che spesso accada: ipotizziamo che questo genitore tutte le sere dia il bacetto della buona notte al suo bambino... però che scelga di darglielo sul sesso. Invece l'altro genitore lo stesso bacetto della buona notte al suo bambino glielo dà sulla fronte. Nuocerà questa cosa al bambino di genitore pedofilo? Diciamo che inizialmente no, perché per quel bambino sembrerà una cosa ammissibile farsi dare un bacetto proprio lì... qui si deve tener conto di quanto un bambino sia terreno incolto e di come miri a dare sempre la massima fiducia all'adulto di riferimento. Quindi egli crescerà con la stessa serenità dell'altro che riceve i bacetti della buona notte sulla fronte, forti entrambi della necessaria manifestazione d'affetto da parte del loro adulto di riferimento.
Un giorno però, qualche anno dopo, succederà che questi due bambini si ritroveranno insieme e in gruppo con tanti altri bambini coetanei, che ne so per esempio all'età di dodici anni, tutti insieme al parco sotto casa a giocare, oppure a scuola o dove vi pare...: si inizia a parlare di bacetti della buona notte... e il nostro bambino dirà: il mio papà (o la mia mamma) mi dà sempre il bacetto della buona notte sul pisello (o sulla passera): è ora che nasce la violenza! Nel momento in cui ci sarà la reazione di tutti gli altri bambini, che inizieranno a ridere, a prenderlo in giro, a farlo sentire "diverso".
Che conclusioni si possono trarre da questo esempio? Innanzitutto che si è fatto il male del bambino e che quindi questo ultimo comportamento rende il genitore pedofilo non più accettabile, e questo va bene e già si sapeva.
Però c'è anche da dire che il male del bambino e quindi il considerare o meno violenza sessuale un atto, va visto in relazione agli usi e costumi della società in cui si vive. Intendo dire che se fosse uso comune dare ai nostri bambini il bacio della buona notte sul sesso, il momento topico dell'esempio quando il bambino viene deriso da tutti non ci sarebbe più e il fatto non costituirebbe più una violenza.
Detto questo non traggo alcuna conclusione, dico però che nell'esaminare il problema della pedofilia, così come quando si affronta un qualsiasi altro problema, che sia la guida in stato di ubriachezza, che sia l'uso di droghe o quel che vi pare, occorrerebbe comunque cercare di scrollarsi sempre di dosso tutti quei condizionamenti che la società che ci vive attorno ci induce.