nella quasi totalità dei casi dicendo "dio" senza specificare null'altro ci si riferisce al dio cristiano
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Buongiorno, se l'ho scritto vuol dire che c'ho pensato parecchio :roll:
E io non ho mai sentito nessuno parlare di un Dio privo di sentimenti.
Ho sentito parlare di un Dio bastardo, di un Dio cattivo, di un Dio buono, di un Dio disattento, di un Dio menefreghista, ma mai di un Dio che non sente perchè non può sentire.
Non è vero che c'hai pensato. Sono parole tue.
Owned. :lol:
Oltre me e te, ci sono altre persone che la pensano così, però nessuno le ascolta.
Non può sentire perchè c'ha altro da fare, come te .. quando sei su MSN e non vuoi rotture passi in Invisibile. Lui ha fatto altrettanto, è troppo occupato.. Oppure.. Non prova sentimenti
bisogna essere davvero imbarazzantemente ottimisti xD
Da millenni l'uomo necessita di sentirsi parte di un qualcosa di infinito e anche io, come tutti, sento questa necessità. Il mio Dio è Tutto ciò che mi circonda.
Personalmente non credo nelle dicerie pagane per cui un Dio onnipotente, onnisciente e onnipresente abbia tratti umani, non lo condivido.
preferirei sapere che non esista alcun Dio, piuttosto che saperne la sua esistenza disinteressata a quello che lui stesso ha (così si dice) creato u.u
io non venero l'aria ma la scienza. l'aria la lascio a chi crede.
dipende caro Abel. chi ha a cuore l'interesse per l'umanità cerca di vivere secondo la green science... io personalmente sono contro gli sprechi, di qualunque tipo. e come chimico cerco sempre di guardare in là, evitando di inquinare. anzi mi in***** come non so cosa quando vedo certe scene, sia nel lavoro che nella vita quotidiana. ma siamo OT
Credo senz' altro in una forza e ho fede nella sopravvivenza dello spirito che circonda noi e gli altri.
Non credo in un Dio buono, non credo nella visione del grande Padre che ci assiste e ci protegge, non credo in coloro che premono perchè io sia costretta a portare avanti questo pensiero divino. Però, se un domani avessi un figlio lo incoraggerò senz'altro ad accostarsi alla religione, perchè ho notato che alcune persone che conosco ci convivono bene e in modo intelligente e lui potrebbe essere uno di questi. Credere non è da tutti, è faticoso ed estremamente coraggioso.
dio esiste ovviamente, io l'ho trovato in una lattina
Allora visto che hai da ridire su come io vedo il credere in Dio mi permetto di ribattere in difesa del mio punto di vista. Io non credo che quando accadano determinati eventi individuali o catastrofi generali una persona con fede non si ponga dei dubbi seri circa l'esistenza del Dio in cui crede - e lo so perchè ho avuto modo di confrontarmi con dei credenti. A una persona che non crede forse viene più facile accettare determinate cose, tutt'al più darà la colpa all'idiozia umana o alla natura selvaggia, ma non metterà mai in discussione l'esistenza di un Dio, semplicemente perchè non ci crede e non affida ad esso le sue preghiere.
Io ho visto famiglie decimate dal cancro.
E hanno sempre detto 'L'ha voluto Dio'...
invece di incazzarsi con le industrie del posto che hanno contaminato
acque e terreni.
Non lo trovo nè faticoso nè coraggioso.
Coraggioso è chi decide, in questi casi, di alzare la voce.
Forse dici che è faticoso e coraggioso perchè si finisce per credere
in un Dio 'cattivo' nonostante tutto? :roll:
Già....
Ma uno che crede dovrebbe credere e basta.
Già se uno si pone il dubbio sull'esistenza, manca di fede.
:roll:
Non credo che la dimensione della fede sia così quadrata, ognuno vive a modo proprio la spiritualità e la propria religione. Le persone a cui ti riferisci tu forse saranno bigotte, ma non è un atteggiamento che si pongono tutti e la prova lo sono i credenti pensanti e istruiti che a modo loro non smettono mai di farsi delle domande e - appunto - di trovare il coraggio di rafforzare la propria fede anche dopo aver vissuto determinate brutte esperienze.
Forse la religione e la spiritualità possono essere meno 'quadrate'.
Si può essere incoerenti nei confronti della propria coscienza e nei confronti della propria religione.
Ma francamente penso che la fede sia quadrata: o c'è o non c'è.
A tuo modo sei quadrata, ma le crisi spirituali esistono. Altrimenti nessuno si farebbe sbattezzare, nessuno si ri-convertirebbe, nessuno avvalorerebbe il proprio credo andando alla ricerca di conferme. Si tratta di atteggiamenti differenti rispetto al proprio modo di vivere la propria spiritualità e il proprio Credo - indipendetemente dalla religione x o y.
Perdonami.
Uno che si sbattezza può farlo per decine di motivi, quello
principale è l'anticlericalismo. Quindi, se vogliamo, è un motivo politico.
Chi si converte crede, cambia solo religione.
Ma di base la fede c'è :roll:
D : che significa 'andare alla ricerca di conferme' ?
Il motivo esclusivamente politico lo vedi te, ma possono essere molteplici.
Per come la vedo io trovo il tuo discorso abbastanza semplicistico "Chi si converte crede, cambia solo religione", come se fosse il processo causa-effetto più immediato del mondo.
Il tuo spirito contradditorio è emerso dalla mia frase sul Credere è coraggioso, per finire in un discorso che non mi interessa portare avanti perchè anzichè investigare mi dai semplicemente l'idea di essere una persona a cui piace criticare e basta.
Rispetto alla tua ultima domanda, mi sono abbondantemente spiegata, se non ci sono riuscita mi dispiace. Sarebbe interessante rimandare la parola a un credente vero.
:roll:
Veramente stavo cercando di indagare.
Avevo anche posto un'altra domanda, prima, perchè non riuscivo a capire
quello che volevi dire ..
.. ma poi mi hai risposto solo sulla geometria della fede ^^Quote:
Forse dici che è faticoso e coraggioso perchè si finisce per credere
in un Dio 'cattivo' nonostante tutto? :roll:
Ah, ok.
Cia'.
bè l'approccio con la religione credo sia qualcosa di assolutamente soggettivo. partendo proprio dal fatto che, soggetivamente, uno può avere o non aver fede.
ognuno dei due casi si va sgomitolando in mille modi, non è vero che la fede o c'è o non c'è.
(anche se molto semplicisticamente) i credenti possono essere divisi in diverse categorie (così come i non credenti): ci sono quelli bigotti, coi paraocchi, che "dio ha voluto così, che ci vuoi fare"; ci sono i don abbondio della situazione, quelli che credono giusto per non avere problemi; ci sono quelli,invece, che davvero sentono qualcosa e non sono chiusi d mente, ma sempre alla ricerca, perche che uno creda in dio non significa che lo prenda come certezza assoluta, può essere anche che non ne sia pienamente sicuro, senza cadere nell'agnosticsmo
comunque dopo tutto questo, io sono atea
cioè, forse è sbagliato dire aTEA, perchè in fondo non ne sono convinta, forse direi più agnostica.. ma infondo chi può essere veramente convinto? mh..diciamo che sono atea, ma non estremamente..
ps rispondendo parzialmente ad eurasia (pur non essendo credente vera), per l'ultima categoria sì, c'è coraggio e sforzo continuo, ma purtroppo è raro trovarne di persone così, per la maggior parte è passività (nonstante siano i più attivi poi alle messe e forme di religiosità varie, rimangono passivi dentro)