Questo 2017 per me è stato un bell'anno di merda sotto tutti i punti di vista, detto francamente.
Ho rotto con le mie due migliori amiche storiche, che per me erano dei pilastri importantissimi. Ho dovuto ricominciare da zero, subire una rottura simile a quella col mio ex e ricrearmi un equilibrio in fatto di amicizie, di luoghi dove uscire, di persone da poter considerare. La parte peggiore è stato rendermi conto di chi mi cercava solo perché uscivo in certi posti e di chi ha preso le parti avverse senza neanche domandare, arrivando a togliermi il saluto, quasi. Ho passato mesi senza uscire, poi mesi di pseudo depressione perché stando spesso a casa ero diventata un tutt'uno con la mia famiglia, e ho iniziato a non sopportare i miei genitori e la cattiveria di mamma; mi chiedevo se forse ero io che esageravo e mia sorella, con cui ho un rapporto bellissimo, mi confermava che il problema non ero io, facendomi crollare il mondo addosso ma allo stesso tempo alleviandomi il senso di colpa. In compenso, ho imparato a leccarmi le ferite da sola, a stare con me stessa, e ho incontrato un nuovo gruppo di amici che amo.
Ho provato la via della psicologia perché quest'anno per la prima volta ho trovato un lavoro (ovviamente a tempo determinato) full time; per la prima volta ho lavorato a tempo pieno, senza contratti merdosi o stagionali come prima. Lo stipendio ottimo mi ha permesso di togliermi tantissimi sfizi, e la psicologa era uno di questi. Ho sempre voluto affrontare certe cose della mia infanzia e del mio presente con una figura professionale. Per allargare le spalle ho raccontato la mia vita a una sconosciuta che mi ha chiesto in cambio € 60,00 l'ora e devo dire mi ha aiutata a capire, a rendermi conto, a valutare meglio. La mia autostima è cresciuta in maniera esponenziale rispetto a com'era prima, che non ne avevo che qualche accenno sporadico.
Sentimentalmente niente, se mi piacciono hanno qualche problema, se sono perfetti io scappo a gambe levate.
La tesi ho iniziato a scriverla ad agosto-settembre, dopo cinque mesi di vuoto totale tra che io lavoravo 8 ore tra che la relatrice non accettava nessuna mia idea. Ora ha dei problemi personali, quindi scompare nel nulla e devo sempre inseguirla. Al momento non sto scrivendo niente e sono piuttosto frustrata. Mi sono data un mese entro il quale laurearmi, dopodiché mollo il colpo. Mi dispiace, e più di quanto voglia ammettere, ma contro i mulini a vento non lotto, specie se devo ripagare le tasse. Mi rifiuto categoricamente.
Sono ingrassata più di 10 chili per sopperire al vuoto che avevo intorno a me.
Insomma, di motivi per definirlo un annaccio ce ne sono molti, ma sto imparando a vedere il lato positivo, non perché voglia fare quella ottimista a tutti i costi ma perché a lamentarsi non cambia niente, e le situazioni vanno viste per quello che sono. Ho perso due amiche ma ne ho trovate 6, sono ingrassata ma dimagrirò, se non mi laureo potrò addentrarmi nel mondo del lavoro prima del previsto, appena finisce il contratto non vedo più la mia capa che odio tantissimo e ho comunque avuto la possibilità di mettermi in gioco, imparare, conoscere tante cose. Un uomo che mi sopporta lo troverò, andrò via di casa e riuscirò a sopportare di più i miei genitori, quando qualcuno cerca di buttarmi giù o farmi soffrire mi ricordo quello che mi diceva la psicologa: "come si comporta una persona nei tuoi confronti non dice nulla su di te, ma tutto su di lei".
I miei buoni propositi per il 2018 sono:
continuare così, a conoscermi e ad amarmi per come sono, senza finzioni.
Lottare per quello che voglio finché non ho tutte le porte chiuse in faccia.
Mettermi sempre al primissimo posto, perché da quando lo faccio la mia vita è cambiata da così a così.
Scusate avevo voglia di scrivere