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Il Cruelty Free, le Associazioni e la Cina

  1. #1
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito Il Cruelty Free, le Associazioni e la Cina

    Sapevo da tempo che l'azienda per cui lavoro non testa né componenti né prodotti finiti sugli animali dagli anni '80.
    In passato ho fatto leva su questa cosa ma gli animalisti più convinti mi hanno sempre risposto che fin quando non fosse rientrata nelle liste delle Associazioni, non la avrebbero considerata Cruelty Free.




    Le Aziende, per poter rientrare in queste liste, devono rispettare degli standard dettati dalle Associazioni stesse.
    Due anni fa, l'azienda per cui lavoro è comparsa nelle liste LAV e BUAV, perché rientrava negli standard.


    Nel corso del 2011 questi standard sono cambiati.
    Le Aziende, per poter rientrare nelle liste Cruelty Free, NON DEVONO intrattenere rapporti commerciali con la Cina, non devono esportare i prodotti. Questo perché la Cina potrebbe chiedere ulteriori test di tolleranza, eseguiti sugli animali.


    In sostanza, il prodotto finito arriva ai confini che è Cruelty Free.
    Passata la dogana potrebbe sporcarsi di sangue.



    Ora io vorrei un parere da voi perché a me questa sembra un'assurdità.
    Boicottare Aziende occidentali per boicottare un Paese?

    Mi verrebbe da chiedere ai soci LAV se la stampante che usano per stampare i volantini sia MADE IN SPAGNA o che.
    Non riesco a trovare un senso a questa cosa, davvero.

    Poi è strano come marchi appartenenti a Case più grandi rientrino nelle liste mentre la Casa Madre no. (Esempio: The Body Shop compare nelle liste nonostante sia di proprietà di L'Oréal. E L'Oréal non compare nelle liste.....)


    Quanta politica c'è in queste associazioni?
    C'è qualcosa che non riesco a cogliere?

  2. #2
    Randagio
    Utente cancellato

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    Quanta politica c'è in queste associazioni?
    C'è qualcosa che non riesco a cogliere?

    tanta! Hai ragionissimo!

    Dico la mia... per me è importante che il prodotto finito non sia testato (sperare che lo siano anche tutti i componenti lo siano è utopia) e che non sia legata a delle multinazionali, una in particolare, la P&G che come molti sanno racchiude veramente tantissimi prodotti!

    Detto questo boicottare un prodotto perchè arriva dalla cina non mi sembra giusto... o meglio potrebbe avere anche la sua logica visto che in cina di "cruelty free" non c'è niente per ora ma non la credo la soluzione!

    Come dici se la "body shop" è nelle liste ma lo è la L'oreal è assurdo.. non dovrebbe essere nelle liste nemmono Body shop.. perchè alla fine introiti alla l'oreal che testa finiscono comunque no?

    Cruelty free oltre che un prodotto non testato non deve appartenere a multinazionali che in altri settori usano i test!

    Per assurdo io alcuni prodotti vegan non li prendo piu perchè sono stati acquistati da multinazionali appunto!

    Insomma è un casino... si fa il possibile, si cerca di consumare poco ecc.. per il consumatore... per il venditore e per il tuo caso non so che dire!

  3. #3
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Randagio Visualizza il messaggio
    Detto questo boicottare un prodotto perchè arriva dalla cina non mi sembra giusto... o meglio potrebbe avere anche la sua logica visto che in cina di "cruelty free" non c'è niente per ora ma non la credo la soluzione!
    No, è il contrario.
    Chi boicotta le aziende che esportano in Cina, non boicotta il Made in Cina. Altrimenti non avrebbero nemmeno un cacchio di computer per scrivere tutte quelle puttanate

    Non credo che questa campagna sia utile.
    Se vendi solo in occidente ok, se vendi in Cina ti boicotto?
    Ma sai quanto gliene frega a quelli se portiamo lì i 'nostri' prodotti?

    Sarebbe più ovvio cercare di impoverire il Paese non acquistano i LORO prodotti.
    Allora magari si dicono che scendere a compromessi potrebbe essere conveniente...


    Quote Originariamente inviata da Randagio Visualizza il messaggio
    Come dici se la "body shop" è nelle liste ma lo è la L'oreal è assurdo.. non dovrebbe essere nelle liste nemmono Body shop.. perchè alla fine introiti alla l'oreal che testa finiscono comunque no?
    Eh, sì!

    Quote Originariamente inviata da Randagio Visualizza il messaggio
    Insomma è un casino... si fa il possibile, si cerca di consumare poco ecc.. per il consumatore... per il venditore e per il tuo caso non so che dire!
    Guarda
    Confrontandomi con altre colleghe mi rendo conto che la stoffa della venditrice proprio mi manca.
    Anche io sono per il poco consumo, quindi non cerco mai di rifilare oltre quello che mi viene richiesto!


    Ma prescindendo dal fatto che è un lavoro, mi incuriosiva proprio tutta la faccenda!
    Di sicuro non lascerò il mio lavoro solo perché l'azienda non rientra più negli "Standard Internazionali anti Cina" !!

  4. #4
    Sei colori in cerca di autore Randy Mellons
    Uomo 124 anni
    Iscrizione: 6/2/2011
    Messaggi: 6,943
    Piaciuto: 5295 volte

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    E' una stronzata perché ok la Cina non è per nulla cruelty free, ma è anche vero che il resto del mondo non è tutta sta pace. Semplicemente chi impone questi standard è rigido su convinzioni un po' aleatorie e non ragiona molto.

  5. #5
    Sower Eurasia
    Donna
    Iscrizione: 16/4/2012
    Messaggi: 1,810
    Piaciuto: 1497 volte

    Predefinito

    Non credo che alla base vi siano delle politiche, ma uno sviamento di logiche. E in ogni caso, la Cina non testa solo su animali ma anche sulle persone dei campi di lavoro e di rieducazione. E tutti noi siamo testimoni consapevoli e passivi di questo. Credo che il boicottaggio sia una forma di presunzione del consumatore che crede di sapere tutti i cicli di un prodotto, ma non sarà mai così e non sarà mai abbastanza. Sì può capire un po' solo quando si è veramente dentro.

  6. #6
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

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    Quote Originariamente inviata da Giuda Ballerino Visualizza il messaggio
    Quello che è stato denunciato dalla LAV? Una guerra tra buffoni, insomma.
    Navigando sul forum dei 100% deficenti ho notato che se la prendono con un mucchio di gente nell'ambiente animalista, e non sono i soli. Mi spieghi come mai tutte queste divisioni e contrasti interni, quando si porta avanti la stessa causa?

    @Giuda Ballerino mi è venuto da chiamarti qua dopo 'st'intervento!!

  7. #7
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    Io vorrei capire esattamente, oltre questa cosa, il perché del simbolo cruelty free. E' una seria curiosità da consumatrice.
    Marche come la Essence o la Bottega Verde non testano prodotti su animali, ma non hanno il simboletto... è per via delle multinazionali?

    Io che non sono attaccatissima alla materia (sono in torto io, lo so), certe volte comprerei il singolo prodotto non testato, lasciando stare la multinazionale (anche perché se decidessi di evitare le multinazionali dovrei andare a vivere in cima a una montagna e darmi all'autarchia). Il problema è che quel simboletto lo trovo solo di rado e su prodotti (costosi) dell'erboristeria. Sarà un mio banale ed egoistico discorso da consumatrice, ma non sarebbe molto meglio semplicemente informarmi su cosa è stato o non è stato testato? E come posso fare io a sapere quale prodotto è stato testato e quale meno senza quel marchio?
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #8
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito

    E' un casino, Holly.


    Proprio perché le Associazioni dettano legge.


    Cmq mo cerco di ritrovare il link di un sito francese aggiornato, marca per marca, sui SINGOLI PRODOTTI non testati.




    A me sembra una cazzata perché nel caso dell'azienda per cui lavoro, producendo TUTTI i prodotti nella stessa sede, con le stesse politiche aziendali, è assurdo vedere, prodotto dopo prodotto, essere inserito, uno alla volta, a distanza di mesi .


    Se una data azienda NON TESTA e commercializza in CIna, dove i test sugli animali sono quasi obbligatori, non vedo perché boicottarla al fine di far cambiare le leghgi in un dato paese.



    Tanto vale boicottare TUTTI i prodotti di quel paese...





    Veramente io ho visto su quel sito catalogare diversi prodotti di "questa" azienda come cruelty free.


    Io capisco che commercializzando in Cina questa azienda abbia delle entrate extra e che queste provochino lo sfruttamento di animali.
    Ma non è questo modo di boicottare che potrebbe cambiare le cose..

    Alloa, evita di acquistare qualunque prodotto cinese. Cioè boh.... Io rimango così O_o

  9. #9
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    E' un casino, Holly.


    Proprio perché le Associazioni dettano legge.


    Cmq mo cerco di ritrovare il link di un sito francese aggiornato, marca per marca, sui SINGOLI PRODOTTI non testati.




    A me sembra una cazzata perché nel caso dell'azienda per cui lavoro, producendo TUTTI i prodotti nella stessa sede, con le stesse politiche aziendali, è assurdo vedere, prodotto dopo prodotto, essere inserito, uno alla volta, a distanza di mesi .


    Se una data azienda NON TESTA e commercializza in CIna, dove i test sugli animali sono quasi obbligatori, non vedo perché boicottarla al fine di far cambiare le leghgi in un dato paese.



    Tanto vale boicottare TUTTI i prodotti di quel paese...





    Veramente io ho visto su quel sito catalogare diversi prodotti di "questa" azienda come cruelty free.


    Io capisco che commercializzando in Cina questa azienda abbia delle entrate extra e che queste provochino lo sfruttamento di animali.
    Ma non è questo modo di boicottare che potrebbe cambiare le cose..

    Alloa, evita di acquistare qualunque prodotto cinese. Cioè boh.... Io rimango così O_o
    ma per quello dico che secondo questo ragionamento, per vivere eticamente si dovrebbe vivere come eremiti in cima a una montagna XD è una lotta contro i mulini a vento...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  10. #10
    FdT svezzato
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 15/5/2011
    Messaggi: 171
    Piaciuto: 63 volte

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    Dietro il marchio del cruelty free spesso c'è solo una questione di marketing. Spesso l'azienda non ha effettuato davvero nessun test sugli animali in merito a quel prodotto, quindi il marchio è giusto. Ma non ti dicono certo che quella stessa azienda può aver commissionato a terzi i test sugli animali, non effettuandoli personalmente. Occhio, quindi
    Comunque, per quanto ne so, i testi su animali per fini cosmetici saranno vietati in Europa già dal 2013. Così è deciso dalla Corte di Bruxelles.

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