Visualizzazione stampabile
-
Chi sono io...?
Sono una persona innanzitutto orgogliosa. A volte se ho torto, son talmente orgogliosa che non chiedo scusa.
Le mie scuse arriveranno dopo minimo dieci giorni di riflessioni intense...
Sono una persona che pensa troppo, su ogni cosa. Fare filosofia all'università mi ha fatto bene? O male? Ecco appunto...troppe seghe mentali a volte...
Tolto l'orgoglio, sono una persona buona che dà mille possibilità sempre a tutti. A persone che non lo meritano, a persone che prendono per il culo, a persone che non cambieranno mai.
Ho il brutto vizio di credere nelle persone, nel genere umano. Ho la brutta grana di credere nella speranza.
Quindi, dopo i dieci giorni di orgoglio, chiedo scusa (che abbia o no torto) e dò la nuova possibilità a quella persona di migliorarsi.
Non ho un cazzo di pazienza. Esplodo per poco quando sono stanca e nervosa. Avete presente la canzone "TNT" degli AC/DC? Bene, sono io...
TNT, i'm dynamite
TNT, and i'll win fight
TNT, i'm a power load
TNT; WATCH ME EXPLODE!
Io, sono io...
Se ho un obiettivo lo voglio raggiungere, lo pretendo. Se questo significa buttare persone giù da un ponte potrei farlo! xD
Quando mi arrabbio tanto divento egoista e un po' serpe.
Più o meno sono questa...
Ah,no! Quando m arrabbio tanto divento schifosamente vendicativa! E quando son nervosa dimentico di dire che son acida come uno yogurt al limone scaduto! :)
Però quando il tutto mi passa ritorno la mamma buona e gentile che c'è per tutti quanti! :)
-
Io sono un vortice nero carico di rabbia, sofferenza, disperazione e aggressività, che inghiotte chi gli sta intorno facendogli provare tutta la sofferenza che può sopportare.
-
Un topic che è puro egocentrismo... Finalmente di nuovo qualcosa che mi appartiene su sto forum!
Chi o cosa sono io.
La maggior parte delle definizioni che mi vengono in mente non sono mie.
Il mio professore di astronomia, una volta durante una discussione mi disse che ero "una supernova". Mi disse: "Probabilmente darai un bello spettacolo a chi ti guarda, ma distruggerai tutto ciò che hai intorno. E quando avrai finito di bruciare ciò che hai, dovrai per forza bruciare te stesso, e magari ti piacerà pure farlo."
Lui stesso, quando mi feci autografare il libro che aveva scritto scrisse una dedica che recita "Se riuscirai a imbrigliare la tua creatività selvaggia, combinerai qualcosa di buono."
Sono cresciuto nel cliché del può ma non si applica.
Un'altra persona mi ha detto che vivo di fantasmi.
Mia madre dice che sono un bambino di 40 anni che ne ha solo 20.
Mio padre non dice niente a parole. Non perde occasione di dirmi bravo ogni volta che può, né di farmi capire con lo sguardo mentre lo dice che sono il suo fallimento.
Il mio migliore amico mi ha definito una sola volta in 8 anni ed ha detto che sono un idiota mascherato da genio e viceversa, a seconda delle situazioni.
Mi sono bruciato più di una volta e più di un'occasione. Ho avuto un'infanzia discretamente felice, e un'adolescenza appagante fino ai 17, quando mi sono ritrovato in più di un vizio e poche virtù. Sono il classico tipo che si ama o si odia, a suo modo. Coi professori, c'era chi mi adorava e chi entrava in classe solo se io uscivo. Gli amici, i conoscenti, si dividono tra chi vuole la mia approvazione e chi crede che sia senza speranza.
C'è stato chi ha provato a cambiarmi, chi ha provato a salvarmi e chi ha provato a sfruttarmi.
Rido spesso se in compagnia, qualcuno mi reputa simpatico, brillante, cazzaro. Quelli sono quelli che con me hanno parlato e parlano 5 minuti o poco più per volta, e sono la maggioranza, praticamente tutti.
Non so piangere, dopo i 10/11 anni ho pianto una sola volta, e non al funerale di mia cugina, né a quello di mio cugino, punti fermi della mia infanzia.
Ho provato l'ultima emozione ieri sera, quando tornato a casa dopo una settimana mi sono sdraiato sul braccio di mia madre e l'ho lasciata accarezzarmi la testa. Era passato quasi un anno dall'ultima volta che mi ero sentito umano, vulnerabile e meno pesante.
Ho fatto uso di droghe leggere, provato un paio di quelle pesanti, e avuto dipendenza dagli psicofarmaci.
Tuttora bevo per il semplice gusto di ubriacarmi, spesso da solo e quasi sempre di notte.
Sono capace di costruire 10 relazioni nuove in una giornata se incontro 10 persone, ma non sono capace di costruire un rapporto umano con nessuna di esse, o di altri che conosco da prima.
Mi considero da sempre la figura paterna di me stesso.
Se dovessi definirmi con qualcosa, userei l'aria de "I Pagliacci" di Leoncavallo, "Vesti la giubba", più precisamente la strofa "Ridi pagliaccio, sul tuo amore infranto. Ridi del duol, che t'avvelena il cuor."
Se dovessi definirmi io, c'è una parola su tutte che userei: cinico disincantato. Cinico non nel senso di chi scherza sulla morte, o ironizza sulla pedofilia.
Cinico disincantato. Senza valori, senza speranze, senza sogni.
E non faccio per costruirmi un personaggio, per vantarmi o altro. Essere cinici non rende migliori perché si è freddi. Non rende migliori affatto. Un cinico disincantato sa cosa significa non avere nulla, odiare tutto per davvero, e non avere un dio a cui gridarlo.
Ecco. Sono un emarginato spirituale, solo, nel vuoto, senza appigli.
-
-
Sono anche estremamente fantasioso e legato al cielo, ogni notte sogno di volare, sento più mio tale movimento che non camminare o nuotare.
Il cielo, penso che non potrei vivere senza, probabilmente dovevo nascere gabbiano. XD
-
Quote:
Originariamente inviata da
Half shadow
probabilmente dovevo nascere gabbiano. XD
gabbiano comune o reale?
-
-
Quote:
Originariamente inviata da
Half shadow
Basta che voli. XD
Certo che Half, te in quanto a uccelli 'n butti gnénte.
-
Forse anche quello doveva essere da gabbiano! XD
-
Io sono un foglio di carta bianca, un po' stracciato. Sul davanti sono limpida, chiara e serena. Dietro, ci sono scritte disordinate, nere e urlanti, inquiete e rabbiose.