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Ecco come drogano le nostre menti

  1. #1
    "Etiamsi omnes, ego non" imok
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 1/5/2005
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    Predefinito Ecco come drogano le nostre menti

    La manipolazione mediatica ormai non ha confini. Il consenso politico e quello d'opinione è regolato attraverso ben precise strategie mediatiche che si appoggiano su 10 regole di base. Noam Chomsky ci aiuta a svelare l'inganno


    In questi giorni di forte instabilità politica si riaccendono i toni e si rimescolano i temi che hanno animato il calderone mediatico degli ultimi 15 anni: sicurezza, giustizia, economia, tradimento, sesso. Nel nostro Paese succede che molti ingenui continuino ad esempio a meravigliarsi delle boutade del presidente del Consiglio, limitandosi a bollare barzellette e proclami del premier brianzolo come uscite inammissibili, senza considerare quanta macchinazione logica stia dietro ad ogni singola affermazione. Un meccanismo ben oliato a cui fanno ricorso non solo uomini politici, ma esperti di marketing e uomini di potere in genere. Un noto studioso di linguistica come Noam Chomsky ha stilato una lista di 10 regole, che vengono utilizzate per drogare le menti, ammaliandole, confondendo in loro ogni percezione, rimescolando realtà e fantasia, evidenza e costruzione illusoria. Ecco quali sono:

    1-La strategia della distrazione

    L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

    2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni

    Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.



    3- La strategia della gradualità

    Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

    4- La strategia del differire

    Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

    5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini

    La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

    6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione

    Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti….

    7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità

    Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".

    8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità

    Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

    9- Rafforzare l’auto-colpevolezza

    Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

    10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano

    Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

    Fonte: Res Marche




    ---




    Non suona nuovo...

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  3. #2
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Hai capito come si viene a scoprire che Chomsky è comunista

    I punti 5, 6 ed 8 sono particolarmente evidenti La cosa che in fondo non è nuova è che nessuna persona con un minimo di sale in zucca dovrebbe guardare la TV se non con un'abbondante dose di distacco ironico e di scetticismo.

  4. #3
    Vivo su FdT Meox
    Donna 31 anni da Treviso
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    Alcuni pezzi sanno da complottismo di basso livello, ma in generale penso dica il vero..

  5. #4
    obo
    .
    35 anni
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    è quello che avviene ora se ci fate caso.

    grande chomsky, l'ho studiato pure io che faccio informatica

  6. #5
    Schiacciamosche. Knave
    Uomo 32 anni da Caserta
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    Mi sa di trito e ritrito, e poi mangiucchiato e poi vomitato...

  7. #6
    obo
    .
    35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Barney Stinson Visualizza il messaggio
    Mi sa di trito e ritrito, e poi mangiucchiato e poi vomitato...
    Chomsky è uno dei professori più autorevoli nel campo della comunicazione e dei linguaggi eh

  8. #7
    Schiacciamosche. Knave
    Uomo 32 anni da Caserta
    Iscrizione: 19/8/2010
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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    Chomsky è uno dei professori più autorevoli nel campo della comunicazione e dei linguaggi eh
    Mh mh... e ci voleva lui per dirci questo? Sono i metodi di convincimento politico più usato da quando esistono i mass-media.
    Niente di personale contro Chomsky, ma non ho imparato nulla di nuovo da questo suo studio...

  9. #8
    eleo
    Utente cancellato

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    Non sapevo di questo, però ho studiato Chomsky per quanto riguarda il linguaggio infantile.

  10. #9
    Caska
    Donna 32 anni
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    Già sapevo. Ed è per questo che uso la tv solo per playstation e dvd.

  11. #10
    Eurasia
    Ospite

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    2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni

    Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà
    Questa non la conoscevo e credo sia veramente subdola. Certo possiamo arrivarci tutti, ma leggerla come vera e propria strategia mi fa restare male.

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