io sono molto legata agli oggetti, butto via anche le cazzàte con enorme difficoltà -.-"
ho tre piccoli oggettini che porto con me prima di ogni esame, a quelli tengo particolarmente ^^
io sono molto legata agli oggetti, butto via anche le cazzàte con enorme difficoltà -.-"
ho tre piccoli oggettini che porto con me prima di ogni esame, a quelli tengo particolarmente ^^
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Ne ho persino troppi, sparsi per tutta la casa. Mi sento un po' fesso a legarmi così a degli oggetti, quasi altrettanto che alle persone, ma non ci posso fare niente Cominciamo a casaccio
Uno è questo
Lo costruii quand'ero innamorato perso di una ragazza e mi rifugiavo all'atélier ( dire magazzino non mi piace ) per lavorarci su, concentrandomi di brutto per cercare di non pensare a lei. Però ogni volta che succedeva un casino, e ne succedevano spesso, basti pensare che lo scafo l'avevo dovuto rifare 3 volte, riuscivo ad andare avanti senza buttare tutto nel fiume solo perché l'essere innamorato mi dava un accanimento esaltato. Nel bene e nel male, questo modello è diventato il monumento a quel periodo poco felice e, se non ho avuto lei, qualcosa di concreto m'è rimasto. Se ho pensato di metterlo in vendita, o persino - follia! - di regalarlo a lei, è stato in momenti che volevo rinnegare e cancellare del tutto quella parte del passato. Comunque, pur non volendomene disfare, non volevo averlo sempre sotto gli occhi, quel numero simboleggia quel fetente paio d'anni ormai, quindi gli ho costruito una bella cassa, ce lo tengo sigillato dentro con una pila di roba sopra ed esce solo in occasione delle esposizioni a cui lo porto
Qui c'è un angolo della mia scrivania.
A parte la scatola delle puntine ed i libri di Guareschi, tutto il resto deve avere qualche significato particolare. Il libro How to build clipper ship models mi fu regalato da un falegname amico di mio nonno, le raccolte di Montale le leggevo ai tempi della facoltà di scienze ed erano quelle che mi han convinto a cambiare strada, Hagakure risale al Liceo, quando leggendolo cercavo di farmi coraggio per dichiararmi per la prima volta, Addio ciliegi in fiore è stato il primo romanzo di guerra. In mezzo a tutto questo, biglietti di treni ed autobus.
Ma che figata la barca!
Uah io l'avrei pitturata tutta di nero e c'avrei messo la bocca di uno squalo sulla prua! E l'avrei chiamata TunderBolt!