Lo
Zahir, termine derivato dalla cultura
araba, è un pensiero ricorrente cui la
mente non riesce a smettere di pensare, il "chiodo fisso".
È la
paura ossessiva per la perdita di una persona amata, il vuoto lasciato nel cuore della persona da un
lutto improvviso, la spirale delle sensazioni, delle
emozioni e del bagaglio dei ricordi che inevitabilmente le parole, i luoghi del vissuto comune e le esperienze condivise riportano ad ogni momento alla mente. Rievoca nell'individuo la sensazione di trovarsi in un vicolo cieco, di aver imboccato una strada senza uscita.
Lo Zahir si può risolvere solo con il raggiungimento della pace ritrovata in seguito alla ricongiunzione, ovvero, allo stato di quiete, dato dalla condizione di perenne consapevolezza di impossibilità di raggiungere il proprio fine, la soluzione del problema.