Una volta sono stata amica di una ragazza spregevole. In un primo momento si era rivelata nei miei confronti simpatica e disponibile, poi però ha iniziato a tenermi nascoste certe cose, mentre io le raccontavo ogni minima cosa che mi succedeva. Nel frattempo mi ero proprio presa una bella cotta per un ragazzo. Non so, oggi forse direi che ne ero davvero innamorata. Probabilmente lo avevano capito tutti perché mi brillavano gli occhi al solo udire il suo nome. Ma eravamo amici e non volevo rovinare tutto. Quando glielo dissi lei mi rispose che tanto non le importava perché le piaceva un ragazzo di Roma e che era brutto esteticamente. Sapete com'è finita? Dopo qualche giorno la mia ex amica mi disse (di prima mattina) che lui le aveva chiesto di mettersi con lei ed io, povera fessa, le chiesi pure:<<E tu?>>. Mi guardò ridendo e accennando un “si” con quella faccia di ***** che si ritrova. Ma le volevo bene e la perdonai il giorno stesso. In seguito si lasciarono, non ho mai capito cosa fosse successo, fatto sta che la scorsa estate, mentre eravamo a casa mia, scoppiò a piangere per lui. E’ sempre stata un’eterna vittima, ma ancora non l’avevo capito. Mi fece tenerezza e così decisi di starle accanto. Mi disse che se si erano lasciati, una parte di colpa era della mia migliore amica a suo parere falsa e inopportuna. Io cercai di chiarirle le idee e di farle far pace con questa ragazza ma il risultato fu che mi sentii dire ch’ero invidiosa perché lei era stata con questo ragazzo ed io no. Solo allora mi sono resa conto di che razza di persona fosse. Io le volevo bene veramente, ma mi resi conto che lei per qualche strano motivo che ancora oggi non comprendo mi detestava. Nei suoi occhi regnava l’odio, odio ingiustificato. Decisi di mandarla letteralmente a ‘fanculo. Aggiungerei che dopo la rottura iniziò a parlare malissimo del suo ex, ma lui non l'ha mai saputo. Se avessi voluto gliel'avrei detto, ma non mi piace fare certe cazzate. Sono dell'avviso che lo scoprirà da solo prima o poi. Mi chiese di darle un’altra opportunità in modo pietoso, ma non lo feci perché non credo ci fosse più nulla da aggiungere e così iniziò a parlare malissimo di me in giro, cosa che io, nonostante avessi pienamente ragione, non ho mai fatto.
Un giorno lui mi chiese cosa fosse veramente successo, ma nel momento in cui glielo stavo per spiegare mi fermò dicendo che non lo voleva più saperlo. Forse aveva capito che gira girando il problema per cui avevano litigato era stato lui. Ma io volli essere chiara e dirgli cosa provavo per lui anche se già sapevo di non essere corrisposta. E infatti non riuscì a dirmi che eravamo soltanto amici. Me ne andai via prima di cominciare a piangere di fronte a lui. Non dormivo più la notte e non andavo più bene a scuola. La mia famiglia lo aveva intuito, ma io negavo perché mi sentivo umiliata. Non ci siamo più visti. Durante tutto l’anno ho provato diverse volte a mandargli dei messaggi, ma non ho mai ricevuto risposta. Nemmeno il giorno del suo compleanno quando sono rimasta sveglia tutta la notte per poter essere la prima a fargli gli auguri per i suoi 20 anni. Questa cosa mi ha fatto soffrire enormemente, ma credevo di averla superata. Avevo cominciato a guardarmi intorno, a uscire con altre persone in luoghi diversi, dove sapevo che non sarebbe andato. Iniziavo a divertirmi. Ero convinta di non amarlo più fino a quando due settimane fa non ho ricevuto un suo squillo. Incredibile. E’ bastato un misero squillo e il mio castello di sabbia è crollato all’improvviso.
Quest’estate non so cosa fare… Adesso che sono cominciate le vacanze so che capiterà parecchie volte di vederlo (anche perché lui abita nel mio stesso isolato ma s’incontra con i suoi amici sulla via di casa mia e non vederlo è praticamente impossibile anche per una miope come me!). Io ho paura di rivederlo. Di perdermi per l’ennesima volta nei suoi occhi. Ho paura di ogni suo pensiero. Ho paura di averlo accanto. Ho paura di alzare lo sguardo e trovarlo lì, di vederlo sorridermi. Ho paura di essere ancora innamorata pazzamente di lui e di rivivere per l’ennesima volta l’inferno della sofferenza.
Cosa dovrei fare? Come dovrei comportarmi?